Discussione:Software proprietario

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Traduzione di proprietary[modifica wikitesto]

Questa voce è ambigua. Il termine software proprietario è usato qui a definire ciò che più correttamente è definito come software privativo. Se si controlla tutti gli speach di Stallman in lingue latine come lo spagnolo o il francese, si vede che lui utilizza privativo e non proprietario.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Ddonato (discussioni · contributi).

In italiano si dice "privato"; "privativo" ha un'altro significato, che non corrisponde allo spagnolo privativo o al francese privatif (come del resto "proprietario" non corrisponderebbe a "proprietary"...)--Bultro (m) 14:57, 16 nov 2010 (CET)[rispondi]
...Reputo piuttosto che nella lingua Italiana il termine corretto sia proprio software privativo proprio per indicare senza ombra di dubbi come esso privi l'utente di almeno una delle 4 libertà fondamentali garantite invece da qualsiasi software libero. Associare il termine proprietario in opposizione a libero è scorretto tanto quanto è scorretto associare il termine libero come opposto a proprietario: È falso dire che un software libero non sia di proprietà poichè la quasi totalità dei software liberi conosciuti ha invece un proprietario ben definito che può a pieno diritto imporre imposizioni legali come limiti di distribuzione altrimenti inimponibili senza la chiara definizione del proprietario originario di software in questione (per esempio penso all'imponibile obbligo di attribuzione per eventuali fork da parte di terzi, o l'imponibile obbligo di utilizzarlo per scopi non commerciali; tutte imposizioni imponibili legalmente esclusivamente a scelta del proprietario del software libero)... detto ciò è molto chiaro come software proprietario in lingua Italiana crei non poche scorrette interpretazioni (purtroppo tanto gravi quanto diffuse) che spingono a pensare che il software libero sia magari concettualmente simile al Comunismo e che un software libero non abbia un proprietario con sue relative imposizioni legali (ripenso agli scopi commerciali: Il proprietario di software libero può a suo piacimento concedere o negare il permesso di vendere l'opera da parte di terzi).
Riassumendo:
  • Software libero: Esprime chiaramente che il software concede tutte e 4 le famose libertà fondamentali;
  • Sofware privativo: Esprime chiaramente il concetto di privare l'utente di una o più di queste libertà fondamentali (e di altre libertà);
  • Software proprietario: Ambiguo (Bah!) Tutti i software sono di proprietà di qualcuno che ha pieno diritto di imporre proprie scelte o imposizioni legali (salvo credo i software di pubblico dominio, ma non sono neanche troppo sicuro di quest'ultima considerazione e ora non mi interessa scoprire se questa considerazione fra parentesi sia corretta);
  • Software privato: Ambiguo (Ancora peggio!);
Convenite con me? Che ne pensate? --Valerio Bozzolan (msg) 11:50, 11 mag 2014 (CEST)[rispondi]
È vero, Valerio Bozzolan, che il termine "privativo" ha il merito di meglio esplicitare il contrasto con il suo antonimo "software libero", ma si discosta troppo dall'inglese "proprietary" rappresentando solo un lato semantico. Il significato di quest'ultimo è, infatti, "di proprietà esclusiva", che in certi altri contesti è traducibile in italiano come "brevettato" o "registrato". La forma che più rispetta il significato, a mio avviso, è il "privato" che è presente nella voce come secondo nome e che è stato richiamato in discussione da Bultro, dopo il giusto lamento di Ddonato contro "proprietario". Il termine "privato" conserverebbe infatti due connotazioni importanti di "proprietary":
  1. non è un bene comune, ma esiste un possessore che decide per il suo sfruttamento (come una strada privata),
  2. è limitato ad un ristretto insieme di persone (come una scrittura privata).
Si tenga comunque presente che non è questa la sede per correggere errori di traduzione: le fonti ufficiali del mondo GNU al momento hanno scelto d'usare, ahinoi puristi, "proprietario" e noi non possiamo che attenerci alla loro scelta. Per ora quindi, il meglio che possiamo fare per salvaguardare ciononostante, neutralità e chiarezza espositive, penso sia già stato fatto nel paragrafetto di disamina terminologica attualmente nella voce..
--SoujaK (msg) 13:58, 11 mag 2014 (CEST)[rispondi]
Le fonti ufficiali lo definiscono effettivamente come proprietario [1]. Ritrovandoci però nella Wikipedia in lingua Italiana bisognerebbe trovare il modo per lasciare due righe su come probabilmente per definire meglio lo spirito del software proprietario in Italia sarebbe semanticamente più corretto utilizzare l'aggettivo "privativo", parola appunto semanticamente più forte e corretta con riferimenti magari a qualsivoglia dizionario. Suggerirei che questo potrebbe essere aggiunto dopo la questione del "barbarismo" tanto per chiudere la discussione lasciandone traccia in favore dei puristi e della chiarezza. Che dite? --Valerio Bozzolan (msg) 14:48, 11 mag 2014 (CEST)[rispondi]
Spiego meglio un passaggio del mio discorso precedente nel quale scrivevo che "privativo" non mi sembra una traduzione insufficiente. "Privativo" infatti esprime uno degli effetti causati dal fatto che sia "proprietary", cioè che un siffatto software privi l'utente delle quattro libertà fondamentali, mentre non ci dice nulla sulla causa, ovvero che siffatto software abbia un possessore, un proprietario, che decide del suo sfruttamento, ovvero chi può usarlo e chi no, chi può studiarlo e chi no, eccetera. Questo lato semantico perso in "privativo" è invece conservato da "privato".
Che ne dici se aggiungo qualche parola al primo capoverso del paragrafo terminologico spiegando quale è la migliore locuzione alternativa al calco?
--SoujaK (msg) 20:41, 11 mag 2014 (CEST)[rispondi]