Discussione:Sergio Ricossa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ho tolto il giudizio secondo cui Ricossa meriterebbe il premio Nobel. --Leitfaden (msg) 17:49, 14 nov 2009 (CET)[rispondi]

Pesanti inesattezze[modifica wikitesto]

Non ho letto i due ultimi testi citati di Ricossa, ma le "note" che compaiono nella voce contengono pesanti inesattezze che mi sembrebbe ingeneroso attribuirgli. Ad esempio:

  • non si può vedere in Sraffa la «riabilitazione dell'economia marxiana» (basta pensare a Steedman, o a Pasinetti);
  • non è vero che per gli sraffiani «la produttività nasce solo dal lavoro»;
  • se i «marginalisti autentici» fanno derivare la produttività dal tempo, allora non sono i neoclassici, ma gli austriaci;
  • che Napoleoni condividesse «la caduta della vecchia teoria marxiana dello sfruttamento» è in palese contrasto con quanto ha scritto (ad esempio, nella Introduzione a 'Smith Ricardo Marx').

Vedo solo sue possibilità: o qualcuno che abbia letto Ricossa corregge, oppure è meglio cancellare le "note". --Leitfaden (msg) 17:49, 14 nov 2009 (CET)[rispondi]

Per favore!!![modifica wikitesto]

La voce è assolutamente contraria alle regole di Wikipedia. Non è possibile infarcire una voce di giudizi assolutamente soggettivi ("i gravi limiti del modello di Sraffa" e simili), deformando così non solo Sraffa, ma anche qualsiasi suo critico serio. Non è possibile nemmeno attribuire a Napoleoni posizioni non sue (come ho già documentato).

Visto che la sezione "Pensiero" è tutta POV (quindi contaria alle regole e allo spirito di Wikipedia), la cancello in blocco, sperando che qualcuno abbia tempo e voglia di esprimere in modo neutrale, enciclopedico, il pensiero di Ricossa (che non credo proprio possa ridursi a "Tizio e Caio si sono sbagliati").

Tanto per chiarire, sarebbe altrettanto lontano dalle regole e dallo spirito di Wikipedia un discorsetto del tipo: "Sergio Ricossa ha dimostrato di non capire nulla quando ha partecipato alla famosa marcia contro il fisco. Non ha capito che, se i cittadini non si sentono fieri di contribuire alle spese pubbliche, il loro Stato è destinato alla rovina. Ne è concreto esempio quanto sta accadendo in Grecia, paese devastato dall'evasione fiscale (cfr. Come l'ingiustizia fiscale ha gonfiato il debito greco), che rischia di compromettere la stabilità di tutta l'area Euro e la stessa sopravvivenza dell'Euro". Non avrebbe senso, ma si potrebbe scrivere, con tanto di dati alla mano... Cerchiamo di fare della voce una voce enciclopedica, non un'occasione per esprimere opinioni di parte, please.


--Leitfaden (msg) 22:27, 19 apr 2010 (CEST)[rispondi]

= = QUALCHE RIFLESSIONE serena, forse utile = = _______________________________________________________________________________________________________________________ C. NAPOLEONI (in "Dalla scienza all'utopia", Bollati Boringhieri, Torino 1992) scrive: "Il guaio di questa costruzione è che la teoria del valore-lavoro è falsa. Ma questo spiega anche i disperati tentativi che Marx fece per dimostrarla vera; tentativi peraltro dei quali egli fu in grado di intravedere (di qui la disperazione) l'inanità"(pag.223). Ciò significa che Claudio Napoleoni aveva superato la teoria marxiana dello sfruttamento che aveva condiviso nella sua precedente opera "Smith, Ricardo, Marx" (Boringhieri, Torino 1970). C. NAPOLEONI (in "Discorso sull'economia politica", Boringhieri, Torino 1985) scrive: "La cosiddetta 'crisi del marxismo' non ha luogo: al contrario, attraverso Sraffa, la marxiana critica dell'economia politica svela tutta la sua carica di verità"(pag. 14); "Il modello di Sraffa - sottolinea Napoleoni - è così poco in contrasto con l'ispirazione di fondo della teoria neoclassica che, anzi, può fornire ad essa lo strumento concettuale per una formulazione corretta" (pag. 22). Per il pensiero di S.RICOSSA, in proposito, si dovrebbe leggere almeno: la "Teoria unificata del valore economico", Giappichelli, Torino 1981; "Aspetti attuali della teoria economica neoclassica", Utet, Torino 1991; E.Colombatto-A.Mingardi (a cura di), "Il coraggio della libertà. Saggi in onore di Sergio Ricossa", Rubbettino, Soveria Mannelli 2002; R. Giorni, "Riabilitare Marx? No, grazie. Omaggio a Sergio Ricossa", (in 'Studi cattolici', Luglio-Agosto 2003, pp. 568-573). I contributi del prof. Ricossa si possono incentrare nella incisiva e corposa analisi che collega la dimostrazione dei gravi limiti del modello di Sraffa (al quale si attribuiva la demolizione dell'economia neoclassica) alla teoria unificata del valore economico, nella prospettiva di un neomarginalismo visto come un insieme coerente di nozioni neoclassiche nate in epoche diverse, a opera di economisti diversi, e tenute separate indebitamente. Per questo importante contributo alla scienza economica, il prof. Ricossa meriterebbe il premio Nobel per l'economia.

Napoleoni tentò, nei suoi ultimi anni, di reinterpetare la teoria marxiana dello sfruttamento nell'ambito di un tentativo di passare da una prospettiva rivoluzionaria a diverse forme di uscita da «un meccanismo sociale che nessuno domina e da cui tutti [capitalisti compresi] sono dominati». Ma a che serve discutere di Napoleoni in una voce su Ricossa? Una voce di Wikipedia deve essere enciclopedica, quindi neutrale, senza aggettivi come "incisiva e corposa", senza sposare una tesi contro un'altra affermando che sono stati "dimostrati i gravi limiti" di qualcun altro, senza giudicare "indebita" una separazione tra nozioni ecc. Serve un'esposizione neutrale, non un panegirico. Assolutamente fuori luogo, poi, giudizi circa il merito del Nobel, ovviamente di parte. --Leitfaden (msg) 00:08, 19 nov 2010 (CET)[rispondi]

attenzione su Napoleoni[modifica wikitesto]

Attenzione quando ci si riferisce al pensiero di Napoleoni. Il suo sviluppo ha conosciuto fasi sostanzialmente diverse (Riccardo Bellofiore le ha ricostruite accuratamente in varie occasioni), Quanto asserito in un certo scritto non si concilia con quanto si legge in altri, precedenti o successivi

Uso del termine "liberal" nella frase iniziale[modifica wikitesto]

Vorrei approfondire con [@ Eleuterio_strifizza] la questione dell'uso del termine "liberal" all'inglese per indicare il liberalismo. Sebbene formalmente corretta, ho verificato su Wikipedia stessa che "Il termine "liberal", diffuso sia in USA che, per successiva esportazione, anche in Gran Bretagna, è un termine nato negli anni trenta per indicare una politica di espansione delle garanzie dell'assistenza sociale e della redistribuzione dei redditi. In pratica, ciò che si intende attualmente in Europa per "socialista". Probabilmente, la negatività associata a quest'ultimo termine in USA ha indotto alla ricerca di un eufemismo, ovvero di un termine alternativo per lo stesso significato." Secondo me sarebbe meglio non usarlo qui, ma non ne faccio certo una questione di vita o di morte. Vorrei solo parlarne. --LastTrapper (msg) 09:35, 28 feb 2018 (CET)[rispondi]