Discussione:San Bartolomeo apostolo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Qualche incongruenza[modifica wikitesto]

Trascrivo dal testo:

"(omissis) Andrea insistette: "Vieni e vedrai". Bartolomeo incontrò Cristo e (omissis) Gesù di rimando: "Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico."

Mi chiedo: chi ha portato Bartolomeo da Gesù: Andrea o Filippo"

Si contestò ed ancora si contesta alla città di Benevento il prezioso possesso del corpo dell' apostolo, che sarebbe stata fatta a Roma all' incirca intorno all'anno 1000 dall' imperatore Ottone III, il quale pretese dai beneventani il corpo di San Bartolomeo, ma ne ottenne, in cambio, sotto il mentito nome dell' apostolo quello di San Paolino che trasportò a Roma nella chiesa dell'isola Tiberina, detta poi di San Bartolomeo.

La controversia che appassionò storici ed ereduti, specialmente del secolo XVII, trovò fra i più strenui difensori della tradizione beneventana il card. Orsini poi papa Benedetto XIII che scrisse una dotta dissertazione latina in proposito dimostrando con validi argomenti non avvenuto il trasporto a Roma del corpo del santo.

Un secolo dopo, la trattò anche nei suoi " Annali critico-diplomatici " del Regno di Napoli, l'autorevolissimo storico P. Alessandro di Meo, il quale, nella maniera più esplicita, dimostrò la permanenza in Benevento delle sacre reliquie.

Agli inizi del XX secolo fu ripresa sulla " Rivista storica del Sannio " dal professor D. Francesco Petrosini.

cenni storici

Leone Ostiense, il celebre storico cassinese del secolo XI, narra nel suo Chronicon che l'imperatore Ottone III di ritorno da una peregrenazione dal santuario del Gargano passando per Benevento chiese ai cittadini il corpo di San Bartolomeo, che era custodito nella Metropolitana, essendo stato qui portato dall' isola di Lipari nell'anno 839 dal principe longobardo Sicardo V.

Ma i beneventani non volendo privarsi di quel prezioso possesso, e non osando opporsi all' imperatore, consigliatesi con il loro arcivescovo gli consegnarono invece delle spoglie dell' apostolo quelle di San Paolino vescovo, l'imperatore, contento e gabbato si allontanò

Ma, dopo, accortosi della pietosa frode, acceso di sdegno, marciò su Benevento, vi pose un forte assedio, ma non riuscendo ad espugnarla se ne ritornò a Roma, dove, di li a poco, morì mentre si disponeva a partire per i suoi stati.

Il racconto di Leone Ostiense è il caposaldo della dimostrazione della continuità del possesso del sacro corpo da parte dei beneventani, per tre argomenti:

1) l'autorità dello storico; 2) il luogo in cui scriveva, Montecassino è detto dal Carducci la rocca intellettuale dei longobardi di Benevento; 3) per il tempo nel quale narrava l'episodio meno di un secolo dall' avvenimento.

Ma Leone Ostiense, non è il solo storico che afferma la presenza del corpo dell' apostolo a Benevento, dopo il 1000, molti altri, italiani e stranieri, ne fanno menzione come di cosa certa.

Ci sono poi attestati da documenti ufficiali pontifici, cioè da bolle. tra cui ha il primo posto quella di Leone IX del 1053, il quale conferma i privilegi concessi alla chiesa beneventana, dove riposa il preziossimo corpo del Beatissimo Apostolo Bartolomeo.

L'esame di questo importante documento, persuase il celebre abate Ferdinando Ughelli (prima contrario alla tradizione beneventana) della presenza, in Benevento dei resto mortali dell' Apostolo.

Vi sono poi altre bolle di altri pontefici:

Papa Stefano IX, Benedetto XII, Clemente VI

che attestano essere qui custodite quelle sacre ossa.

Inoltre, il re di un regno vicino, Ladislao di Napoli, mandava, nel 1414, a chiedere, per mezzo di ambasciatori, all' arcivescovo di Benevento un braccio o altra reliquia insigne di San Bartolomeo.

Nella città poi, venivano, regnanti, principi, alti prelati, ed uomini di santa vita, tra cui San Francesco d'Assisi e Santa Brigida, a rendere omaggio alle sacre spoglie.

Infine ci fu il riconoscimento ufficiale che di queste spoglie fece l'Orsini 11 maggio del 1698, alla presenza di magistrati, cittadini, di 23 vescovi, e di molte altre autorità convenute.

Narra dunque l'Orsini nella sua bolla, che quando scoperchiò la sacra urna ne estrasse, prima una lamina di piombo, su cui a carattere longobardo era scritto: S C S BARTHOLOMEUS APLS, e poi, mentre prendeva separatamente le preziose ossa, apparve un'altra lamina di piombo antichissima, corrosa dal tempo, sulla quale in lettere latine arcaiche si leggeva la stessa iscrizione precedente.

Le ossa estratte, fra grandi, piccole e frammenti, furono 585, e, dopo essere state mostrate al popolo, furono specificamente descritte da periti anatomici, e collocate in nuove ampolle.

Tra le reliquie furono trovate anche delle spine di pesce, delle pietruzze, dei frammenti di legno, il che dimostrava che i resti dell' apostolo erano in quello stato raccolte nell'isola di Lipari.

Con questa ricognizione "l'autorità di un principe della chiesa scrive il Petrosini nel suo cenno storico intorno all' apostolo san Bartolomeo, riconosceva alla città il possesso delle spoglie, riconfermando la non mai interrotta tradizione beneventana, avvolorata nei secoli precedenti dalle affermazioni di storici più degne di fede, di inoppugnabili documenti di archivio, da atti ufficiali degli stessi romani Pontefici".

Conclusione[modifica wikitesto]

Oggi le ossa del corpo riposano nella Chiesa di San Bartolomeo, di Benevento che 8 maggio 1729, furono traslate personalmente da Papa Orsini(Benedetto XIII)... --Gaetanolamparelli1957 12:00, 25 ago 2007 (CEST)[rispondi]

Tanto che valore può avere? Mi piacerebbe sapere come hanno fatto, le ossa, a finire dall'Armenia dove, secondo la tradizione è morto, in Italia. Con una brevissima e non approfondita ricerca ho scoperto che ci sono ossa di Bartolomeo a Lipari, Francoforte, Roma, Tolosa, Benevento, Canterbury ... certo che erano macabri... povero Bartolomeo! Ma era un gigante? scommettiamo che se si fa una ricerca sul DNA si scopre che sono tutti morti nel Medioevo? un motivo ci sarà per cui, secondo la Torah, Dio nascose il corpo di Mosè...Erodotos84

  • AGGIUNTA: Ho scoperto che anche a Napoli a Santa Chiara ce ne sono altre... (ma queste ossa le avevano polverizzate? Peccato che vietavano la cremazione, sarebbe stata più comoda...) Erodotos84

Natanaele-Bartolomeo[modifica wikitesto]

Ho ritenuto di inserire in nota un vecchio articolo del 1940 del biblista gesuita austriaco Urban Holzmeister,perchè mi sembra che abbia inquadrato molto bene la questione fin da allora.--Italo zamprotta (msg) 14:39, 26 gen 2012 (CET)[rispondi]

Nella sezione Culto verso la fine ci sono due frasi (per intenderci quella che cita albanesefrancesco.it e quella precedente se non erro) che non sembrano collegate al testo, ma forse la prima dovrebbe essere una nota, mentre la seconda non capisco veramente cosa c'entri.--151.65.6.185 (msg) 11:00, 6 dic 2014 (CET)[rispondi]