Discussione:Pietro Sbarbaro

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"Di carattere retto e onesto" e il diverso giudizio di Benedetto Croce

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Per avere maggiori elementi di giudizio sulle qualità morali ("carattere retto e onesto") di Pietro Sbarbaro, particolarmente apprezzate nel testo attuale della voce, può essere utile conoscere il ben diverso parere espresso da Benedetto Croce nella sua Storia d'Italia dal 1871 al 1915, nel capitolo III, La vita politica e morale (1871-1887): «Segno di questo discredito [il livello del governo d’Italia] gettato sulla vita pubblica italiana fu l’ascolto, il credito, il plauso, il séguito che ottennero triviali censori e cervelli squilibrati, il tribuno Coccapieller, che pubblicava un suo foglio, l’Ezio II, e tra l’82 e l’86 fu eletto più volte deputato di Roma, e il professore Sbarbaro, del quale il giornale Le Forche Caudine era letto avidamente negli stessi anni, e che anch’esso dal favore del pubblico e degli elettori fu liberato dal carcere e mandato alla Camera nel 1886». Il grassetto, ovviamente, l'ho inserito io, unicamente per facilità di lettura. --Gaux (msg) 21:54, 23 apr 2016 (CEST)[rispondi]