Discussione:Non ho più paura

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Effettivamente la primavera araba ha mostrato quanto fosse ampio il bisogno di libertà. Ma a mio parere la confutazione della rivolta del pane tesi prevalente in Italia nel gennaio 2011 dovrebbe, a mio avviso, meglio analizzata. Ccercherei di non dimenticare che la carenza di grano nell'Africa mediterranea è stato un fenomeno molto grave in un momento che tutte le riserve di cereali erano ai minimi storici. Il libro qui commentato rappresenterà sicuramente una fedele testimonianza di italiani abitanti in Tunisia, ma non esclude la possibilità che gli economisti agrari diano anche interpretazioni di fondo, molto simili alle tesi sostenute dalla stampa di quei giorni.--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 10:23, 5 apr 2012 (CEST)[rispondi]

Riferimenti ai blog[modifica wikitesto]

Prendo atto delle posizione espressa da Mizardellorsa sopra. Ritengo tuttavia che anche solo una veloce scorsa del blog di Lina Ben Mhenni "A Tunisian Girl" (in francese ed inglese, oltre che in arabo) e di altri blogger a cui rimanda, permetta di comprendere come la rivolta/rivoluzione tunisina e quelle che la hanno seguita (compresa quella egiziana, paese in piena fase di industrializzazione grazie ai capitali europei) fosse molto di più che una rivolta legata alla fame. Piuttosto una rivolta legata al disincanto, alla disillusione ed alla speranza di una vita futura dignitosa e migliore di quella dei padri. --Frivadossi (msg) 15:33, 5 apr 2012 (CEST)[rispondi]

Una segnalazione[modifica wikitesto]

Segnalo una conferenza tenuta dal padre comboniano Giulio Albanese dal titolo molto interessante "Primavera araba: rivoluzione, involuzione, evoluzione. "Dalla 'rivolta del pane' alla piena democrazia"--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 19:12, 5 apr 2012 (CEST) Quello che personalmente trovo strano che studenti e blogger in primis, ma anche registi ed attivisti che pur così meritoriamente si sono battuti per riconquistare la libertà, non si soffermino anche a ragionare sulla gravità della crisi alimentare dell'Africa settentrionale ora molto grave e che ancor più grave si prospetta in un prossimo futuro. Se la colpa è della speculazione internazionale, sarebbe doveroso una sua energica condanna, se oltre alla speculazione vi è il pericolo di una carenza a livello globale, a maggior ragione occorre fare riflessioni. Se in qualche paese del mondo facebook è oscurato, la cosa è grave, ma se in quello stesso paese qualcuno muore di fame, la cosa è, a mio parere, estremamente più grave.--2.230.238.101 (msg) 23:42, 5 apr 2012 (CEST). (Mizar sloggato)[rispondi]