Discussione:Libro dell'Esodo

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Motivi per cui l'articolo è stato inserito tra gli articoli da controllare:

  • Come mai qualcuno in Egitto doveva sentirsi particolarmente legato ad un dio locale di un monte nel deserto del Sinai tanto da farvi un pellegrinaggio e addirittura tale da poter aggregare molte persone?
  • Perché i pellegrini diventano profughi? perché non poterono più tornare se si trattava davvero di un pellegrinaggio?
  • Risulta da qualche parte che "ebreo" nella lingua cananea significa "invasore"?
  • Cosa attesta esattamente la stele citata e cosa dovrebbe provare in merito alla veridicità della contesa tra Mosè e il faraone e delle piaghe egiziane?
  • Perché l'etimologia di Israel (ovviamente da prendere la parola nella lingua parlata dagli ebrei di allora e non nella nostra traslitterazione moderna), vocabolo di un'altra lingua, dovrebbe derivare dai nomi degli dei egiziani? solo perché la somiglianza dei suoni (nostri) è suggestiva, oppure c'è qualche altra ragione?
  • Il dio Elhoim a quale dio egiziano corrisponderebbe?
  • Perché mai i reparti dell'esercito si sarebbero ribellati all'ordine del faraone per rimanere anche loro nel deserto invece di tornare in Egitto?

MM 03:54, Giu 6, 2005 (CEST)

In relazione a quanto sopra, sposto qui la sezione incriminata, in quanto ricerca originale, priva di qualsiasi prova documentaria ed archeologica a conforto delle tesi fanta-religiose esposte. - Luisa 23:03, 24 mar 2006 (CET)[rispondi]

Datazione e storia[modifica wikitesto]

L'esodo biblico può essere collocato durante il regno del faraone Meremptah tra il 1232 a.C. e il 1220 a.C. In questo periodo storico l'Egitto subì invasioni di Popoli del mare. Sicuramente questi eventi comportarono un atteggiamento restrittivo sulle enclavi di stranieri, e forse un gruppo di semiti residenti nel delta del Nilo preferirono abbandonare l'Egitto piuttosto che subire l'oppressione. La storia del pellegrinaggio per adorare il Dio del Monte Sinai può essere un motivo credibile per aggregare un grande numero di persone non dedite al nomadismo.

Sul monte Sinai si adorava il dio luna dal nome Sin (da cui il nome Sinai dato a tutta la regione), a cui erano dedicati altari con pietre a forma di mezzaluna, ancora oggi visibili sul monte Har Karkom nel deserto del Negev in Israele, questo monte e stato identificato recentemente col vero Sinai dell'Esodo. Alla Luna venivano anche eretti nell'antichità altari con agli angoli delle punte a forma di corna, che si rinvengono nell'altare dell'incenso descritto nell'Esodo. Sembra quindi probabile che il pellegrinaggio sul monte Sinai fosse organizzato per adorare il dio luna Sin, che era rappresentato come un vecchio con una lunga barba bianca insieme al simbolo della mezzaluna. Ma la successiva adorazione degli ebrei per il vitello d'oro (animale sacro a Sin), e la conseguente ribellione degli ebrei ai suoi comandi, spinse Mosè a sostituire il culto popolare di Sin col uno più esoterico basato sul suo nome segreto di Iahu o Yaho, che in ligua sumerica significa 'divina colomba', e racchiude sia l'aspetto del patto di allenza ricordato nel mito di Noé, sia l'aspetto di dio creatore di tutte le cose con cui era conosciuto fino in mesopotamia. Da ciò nasce il Dio biblico.


Il nome Mosè è un nome comune dell'Egitto in quell'epoca e significa "figlio di", ad esempio il nome del faraone Ramses deriva da Ra-Mose : figlio del dio Ra ; nell'ebraico il nome Mosè perse le sue origini egiziane e per assonanza fonetica prese il significato di "salvato" che per Mosè significa "salvato dalle acque" in riferimento al suo abbandono in culla nelle acque del Nilo. Una volta usciti dall'Egitto i profughi non poterono più tornare indietro, e non avendo la forza militare per conquistare nuove terre rimasero a vagare per 40 anni nel deserto del Sinai, durante questo periodo l'aggregazione religiosa rimase il fondamento di quella comunità. La fine dell'esodo coincise con l'invasione della Palestina da parte dei Filistei durante il regno del faraone Ramses III verso il 1170 a.C., che provocò un indebolimento delle città-stato cananee sufficiente per garantire la vittoria degli israeliti, che venivano chiamati Ebrei dai cananei col significato di invasori.

Alcuni ritengono che la non esistenza di documenti storici possa significare che l'esodo non fu ordinato dal faraone e che la storia della contesa tra Mosè e il faraone con l'invio delle sette piaghe all'Egitto è pura invenzione. L'unico documento storico dell'Esodo è la stele di Israele in cui si nomina per la prima volta la nazione degli ebrei ; la stele celebra le vittorie del faraone Meremptah sui popoli della Siria, e cita testualmente : "Israele è rimasto senza seme", è quasi l'immagine fotografica della condizione del popolo ebreo profugo nel deserto del Sinai, a causa della sua disobbedienaza agli ordine del faraone, rimasto senza semi di granaglie per mangiare o terra fertile da coltivare.

Il nome Is.ra.el può racchiudere la forma fonetica di nomi di divinità egiziane, IS per Iside, RA per Ra, EL per Elohim. I nomi di dei venivano usati all'epoca per indicare reparti dell'esercito egiziano, e forse tre reparti dell'esercito egiziano, coi nomi Iside, Ra e Elohim, di stanza nel Sinai si ribellarono all'ordine del faraone di sterminare i profughi semiti, e si unirono ad essi formando una nazione. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Luisa (discussioni · contributi) 23:03, 24 mar 2006 (CET).[rispondi]