Discussione:Libero arbitrio

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Avvertenza iniziale[modifica wikitesto]

Ho tolto l'avvertenza iniziale in quanto - a parte la mancanza di chiarezza - asserisce che " la voce fa riferimento ad una concezione del libero arbitrio della chiesa cattolica precedente al Concilio di Trento". In realtà la frase "Il Libero arbitrio è il concetto filosofico e teologico secondo il quale ogni persona è libera di fare le sue scelte" non è in contrasto con quanto sostiene oggi la Chiesa, e cioè che "Grazie al libero arbitrio ciascuno dispone di sé". (Art. 1731 del Catechismo della Chiesa Cattolica) http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P5M.HTM Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 87.11.202.239 (discussioni · contributi).

Ho annullato la modifica in quanto sarebbe opportuno sentire anche altri pareri --Melos (Merosu) 21:08, 9 set 2008 (CEST)[rispondi]


Ho eliminato il commento, perchè come autore non mi sentivo più pienamente conconcordante con ciò che avevo scritto. Per esprimermi lascio solo scritto che sono un convinto determinista e forse, questo enigma è provabile tramite la matematica, però io non saprei proprio da dove iniziare.


Per me l'avvertenza iniziale è l'unico punto davvero discutibile della voce. La definizione richiama un concetto filosofico generale e mi appare valida. E' evidente che ha delle implicazioni teologiche, come pure dovrebbe essere evidente che il concetto di libero arbitrio si può avere anche nel caso tale libero arbitrio in realtà non esistesse. Insomma il commento qui sopra potrebbe anche aver senso, ma ciò non inficia l'opportunità di avere una voce come libero arbitrio. Mi resta poi la sensazione che il libero arbitrio sia anche un assunto legale, ma finora non ho trovato riscontri.Truman (msg) 17:37, 26 nov 2008 (CET)[rispondi]


Secondo me la definizione di "libero arbitrio" è la seguente: "Il libero arbitrio è un concetto teologico secondo il quale l'individuo ha volontà ed è, dunque, sempre responsabile delle proprie azioni". Se si dice altrimenti, si corre il rischio di confondere "libertà" con "libero arbitrio": nella concezione cattolica, infatti, la vera libertà è servire Dio, ossia adeguare il libero arbitrio (la propria volontà) al comandamento divino. La "partita" va giocata entro i seguenti termini: libertà, libero arbitrio (o volontà) e grazia. La grazia è il dono gratuito (dal latino gratis) che Dio fa all'uomo, in virtù del quale il singolo può coglierLo, ossia avere fede. Come scrive Etienne Gilson (la fonte indiretta è: Cfr. Giovanni Reale - Dario Antiseri, Il pensiero occidentale dalle origini ad oggi, vol. 1, La Scuola, Brescia 1983, p. 348), due condizioni sono necessarie per fare il bene, rispettivamente il libero arbitrio e la grazia. Senza quest'ultima, il libero arbitrio non saprebbe (dopo il peccato originale) cosa cercare (non avendo fede in Dio) e, senza il primo, in nessun modo l'uomo sarebbe responsabile delle proprie azioni. La libertà non è altro che la capacità di usare bene il libero arbitrio, ossia di adeguare il libero arbitrio (che ci rende responsabili) al comandamento divino (che il singolo è in grado di cogliere solo quando ha fede). Questo adeguare il libero arbitrio al comandamento divino è proprio la libertà. Come osserva ancora Gilson, il problema del male è inseparabile dal libero arbitrio, ma poter non farlo, questo è proprio ciò in cui la libertà consiste.--Ontoteologia (msg) 22:55, 25 dic 2008 (CET)[rispondi]


allungamento necessario della pagina con fonti neurologiche[modifica wikitesto]

entro nella discussione che mi sta a cuore plaudendo al giusto e ragionato determinismo che sento ma lamentando la brevità della pagine italiana raffrontata con altre lingue, nella versione inglese ci sono interessantissimi paragrafi medico neurologici che chiarificano scientificamente la questione con dati sperimentali, sarebbe positivo che qualcuno traducesse questi paragrafi anche per la talebana e retrograda italietta.

-- (Discussioni utente:unideanet) 22:55, 17 gen 2010 (CET)[rispondi]


ma che cos'è il libero arbitrio?[modifica wikitesto]

Ho trovato molte definizioni contrastanti di libero arbitrio, per alcuni è "la semplice capacità di compiere in autonomia le proprie scelte" per altri è "la capacità di scegliere tra Bene e Male", sembrano la stessa cosa a non è così, se io esercitassi la mia scelta tra due opzioni neutre per esempio se mangiare un gelato alla crema o al coccolato, per la prima definizione ci troveremmo davanti ad un esempio di libero arbitrio, per la seconda invece no, perché manca una polarizzazione tra ciò che è Bene e Male. Allora qual è l vero concetto storico e filosofico del libero arbitrio! PersOnLine 11:42, 21 dic 2008 (CEST)[rispondi]

Riguardo la segnalazione della voce.[modifica wikitesto]

Riporto il testo della segnalazione:

«a voce fa riferimento ad una concezione del libero arbitrio della chiesa cattolica precedente al Concilio di Trento, attualmente la chiesa ha cambiato il suo credo e, stranamente, si è capovolta per cui si assiste ad un evangelismo sostenitore del libero arbitrio e ad un cattolicesimo che non riconosce la capacità umana in grado di fare delle scelte se non mediate dall'istituzione ecclesiastica. La voce, quindi, manca di un inquadramento storico!» Ilario^_^ - msg

Francamente, mi pare che in questa segnalazione, più che rilievi effettivi, vi siano soltanto molte (discutibili) interpretazioni personali. Innanzitutto, la Chiesa non ha affatto « cambiato il suo credo » in materia di libero arbitrio; chiunque può verificarlo consultando il Catechismo della Chiesa cattolica. In secondo luogo, credo che il problema della voce non sia quello di sostenere c.d. posizioni ante Concilium, ma piuttosto la sua estrema riduttività. La voce non tratta il "Libero arbitrio", ma il "Libero arbitrio in ambito teologico", con la disputa Erasmo-Lutero. Il discorso sull'arbitrio, invece, coinvolge l'intero scibile umano, per cui ci sarebbe da dire assai più di quanto è stato scritto. Basti vedere l'ottima voce sulla wikipedia britannica. --Maitland (msg) 16:23, 13 feb 2009 (CET)[rispondi]


La voce è un abbozzo. Andrebbe notevolmente ampliata inserendo magari:

  • il pensiero degli stoici (credevano che tutto avvenisse secondo necessità e che dunque l'uomo non era veramente libero)
  • Sant'Agostino (predestinazione dell'uomo)
  • Cartesio (l'uomo è libero in quanto è fatto anche di res cogitans mentre gli animali sono degli automi che agiscono meccanicamente)
  • Spinoza (la sua posizione è simile a quella degli stoici, tutto avviene secondo necessità e l'uomo non è libero anche se non lo sa, Deus sive Natura comunque non agisce come un burattinaio che muove i pupi dall'esterno ma è una forza immanente nella natura)
  • Kant (nella Cosmologia razionale colloca il libero arbitrio tra le antinomie; l'uomo non è in grado di sapere con certezza se ha veramente il libero arbitrio o no; però se non erro nella Critica della ragion pratica pone il libero arbitrio come postulato della ragion pratica)

Poi non me ne vengono altri, ma è molto probabile che ce ne siano. Io non mi azzardo a modificare la voce perché non mi sento molto competente in filosofia, seppur abbia preso otto in tutti i tre anni del liceo. Ho solo una conoscenza di base della filosofia, non certo approfondita come quella dei laureati in filosofia. Ho letto solo libri divulgativi filosofici (tipo Il mondo di Sofia, il libro di De Crescenzo su Eraclito, Rido ergo sum) perché i testi non divulgativi hanno un linguaggio troppo ostico per me. Sicuramente i filosofi di professione saranno in grado di migliorare la voce meglio di me.--93.44.105.111 (msg) 01:34, 8 giu 2009 (CEST)[rispondi]

Riorganizzazione voce[modifica wikitesto]

Propongo di modificare la voce come segue:

Il Libero arbitrio è il concetto filosofico e teologico secondo il quale ogni persona è libera di fare le sue scelte. Ciò si contrappone alle varie concezioni deterministiche secondo le quali la realtà è in qualche modo predeterminata (destino), per cui gli individui non possono compiere scelte perché ogni loro azione è predeterminata prima della loro nascita (predestinazione o servo arbitrio).

Il concetto di libero arbitrio ha implicazioni in campo religioso, etico e scientifico. In campo religioso il libero arbitrio implica che la divinità, per quanto onnipotente, scelga di non utilizzare il proprio potere per condizionare le scelte degli individui. Nell'etica questo concetto è alla base della responsabilità di un individuo per le sue azioni. In ambito scientifico l'idea di libero arbitrio determina un'indipendenza del pensiero inteso come attività della mente e della mente stessa dalla pura causalità scientifica.

Nella religione[modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: [[[[Pensiero di Agostino d'Ippona#Il libero arbitrio|Pensiero di Agostino d'Ippona § Il libero arbitrio e [[De libero arbitrio.

Il concetto di libero arbitrio è molto dibattuto nell'ambito religioso in relazione all'onniscienza attribuita alla divinità nelle religioni monoteistiche. Esso è alla base della religione cattolica mentre risulta uno dei punti di contrasto con la religione luterana per la quale l'uomo non può in alcun modo agire per liberare la propria anima, mentre il cattolicesimo considerava fondamentale le opere quanto le preghiere.

Alla stessa idea del luteranesimo aderiva anche il calvinismo per il quale l'uomo era predestinato e per questo a niente servivano le proprie opere e le proprie azioni, poiché l'elemento decisivo è solo la fede.


Così è tutto in ordine: prima un paragrafetto introduttivo, poi uno che cita aspetti diversi dell'argomento, poi un approfondimento racchiuso in un paragrafo. Non ho aggiunto né tolto nulla, ma ho solo spostato quello che già c'era. Che ne dite? --LoStrangolatore (msg) 21:53, 13 dic 2009 (CET)[rispondi]


Ho eliminato il mio secondo commento sempre per le stesse ragioni... Puntualizzo sempre la mia convinzione nel Determinismo.

Nichilismo D.L. -01.01.10-6.06-

Voce sufficiente[modifica wikitesto]

Con i riferimenti alla voce Libertà e agli approfondimenti sul libero arbitrio in Sant'Agostino, San Tommaso e Erasmo questa voce, sia pure breve, mi pare sufficiente per una prima comprensione: tolgo quindi avviso di stub.--Gierre (msg) 07:51, 13 nov 2010 (CET)[rispondi]

LIBERO ARBITRIO o DETERMINISMO ?[modifica wikitesto]

intervento fuori tema e odorante di ricerca originale

--213.214.34.137 (msg) 14:51, 26 apr 2012 (CEST)--213.214.34.137 (msg) 14:51, 26 apr 2012 (CEST)LIBERO ARBITRIO o DETERMINISMO ? (Tradotto dal mio articolo “Libre Arbitre ou Determinisme”, su Wikipedia Discussion in francese; mille scuse per eventuali francesismi !)--- Non ho la pretesa di fornire una soluzione a questo dilemma, o coinvolgere dei ragionamenti che implicano la meccanica quantistica, che mi sembrano più speculativi che utili in questa problematica ! Ma qualche riflessioni, iniziando con “esiste un’altra libertà oltre quella di negare il determinismo” ? Il nostro cervello “decisionale” è un elaboratore continuo dell’entià del rischio; una caratteristica naturale che noi manifestiamo di continuo in uno stato cerebrale normale di veglia. Noi valutiamo costantemente delle situazioni e pianifichiamo come ridurre al minimo le perdite e massimizzare i guadagni. E, in fine, è l’anticipazione del piacere immaginato che sfocia sulla decisione, o il rifiuto di un’azione che non avverrà a causa del (presunto) dispiacere anticipatamente immaginato. Malgrado cio’, capita che ci sbagliamo... Direi inoltre che il nostro cervello è un sistema “selezionista”, e non “istruzionista” ! Per cio’ che riguarda la “libertà d’indifferenza” faccio volentieri riferimento a una citazione di Gérard Pommier (neuroscienziato) : “L’atto di dire no non sfugge al determinismo, è solo una contro-determinazione, che da l’illusione di libertà” “Non abbiamo mai coscienza del sapere necessario al compimento di qualsiasi compito, ma neanche delle tappe intermedie del processo. Ci rendiamo conto solo del risultato” (Antonio Damasio). E’ scontato che una decisione implica una riflessione, ma comporta già in sè, sempre integrando gli elementi del passato, l’atto su cui essa sfocia. “La percezione è decisione; l’emozione ne è il giudice supremo” (Alain Berthoz). Capita a volte che prendiamo delle decisioni con l’impressione di non sapere il perchè; questo è probabilmente dovuto al fatto che esiste una “conflitto” interno tra il cervello razionale (corticale, che dipende principalmente dall’acquisito) e quello limbico (emozionale-pulsionale, che rileva dall’innato), che non riescono a mettersi d’accordo.....A questo punto sarebbe ragionevole ritenere che “la coscienza regna, ma non governa ?” N.B. Ritengo che la ragione del rifiuto -a volte ostinata- del determinismo, a favore del libero arbitrio, è dovuta a considerazioni socio-politiche oltre che morali e religiose; poichè se noi siamo determinati ad agire, in virtù di quali principi possono condannarci ? Qui tocchiamo il “nodo” del problema !!!.... Bisognerebbe ricordare agli scettici e detrattori del determinismo decisionale, che dalle prove sperimentali effettuate da neuroscienziati del mondo intero, risulta che siamo veramente consapevoli delle “nostre decisioni” pochi millisecondi a qualche secondi, DOPO che la vera decisione inconscia ha avuto luogo ! Senza dimenticare che si puo’ prevedere solo guardando l’immagine del cervello (IRMf, etc.), che movimento è in procinto di effettuare la persona osservata, e/o quale tipo d’emozione puo’ risentire PRIMA che ne venga a conoscenza !! Ed infine, potremmo dare torto a Henri Laborit -e molti altri- quando affermano che accettando il determinismo come un fatto indiscutibile, non avrebbe che inconvenienti. Potremmo pensare e condurci diversamente, poichè l’intolleranza in tutti i campi, risulta dal fatto che riteniamo l’altro libero di agire come gli comoda, cioè in maniera non conforme alle nostre aspettative e progetti. Lo crediamo libero delle sue decisioni, dei suoi pensieri, dei suoi giudizi; a questo livello di ragionamento, mi sembra molto difficile -per non dire utopico- non risentire del rancore e/o odio, che si trovano inevitabilmente alla base di antagonismi sociali, conflitti e guerre, e che, in una certa misura potremmo evitare.....[rispondi]

NB : Il potere proiettivo del nostro cervello agisce in modo tale da raccogliere non solamente i dati del mondo, ma “costruisce” il mondo sensibile secondo i suoi progetti, chiave delle sue allucinazioni. Siamo l’unica specie che si situa simultaneamente in un doppio mondo, uno naturale, l’altro fantasmatico. Quello che noi vediamo del mondo reale non è il mondo reale, ma un modello interpretativo del mondo reale, regolato e conguagliato dai dati precalcolati dei nostri sensi. In definitiva, la nostra percezione del mondo è un fantasma che coincide con la realtà....

Bien à vous – alessandro pendesini
Questa è una pagina di servizio, non una rivista di pubblicazioni accademiche. Wikipedia depreca le ricerche originali, ovvero l'inserimento di materiale inedito o non accreditato presso altri studiosi del settore. Questo inserimento, pertanto, è completamente fuori bersaglio e come tale è stato cassettato. Per stimolare la discussione su temi a te cari puoi usare altri mezzi, tra cui un sito internet (ci sono svariati servizi di web hosting gratuito su internet) personale o un blog (anche in questo caso la rete offre possibilità innumerevoli). Grazie e buona navigazione su Wikipedia in italiano. --Dry Martini confidati col barista 17:33, 20 feb 2013 (CET)[rispondi]

Sezione epifenomenismo[modifica wikitesto]

Segnalo che le uniche fonti riportate sono di questo autore che, da quanto leggo, sembra essere una specie di artista, più che un filosofo o un neuroscienziato

Vorrei solamente far notare a quella brava persona che mi ha definito “Artista”, che Wolf Singer -direttore dell’istituto Max Planck a Francoforte- considerato uno fra migliori neuroscienziati che abbiamo attualmente in Europa, (se non il migliore !), sostiene argomenti molto vicini a quelli scritti (vedi "intervento fuori tema e odorante di ricerca originale"). Quindi anche Wolf Singer (e non solamente) è da considerare “Artista” ? N.B. A chi puo’ interessare : Muhm, Myriam: Abolito il libero arbitrio - Colloquio con Wolf Singer, in www.larchivio.com/xoom/myriam-singer.htm --alessandro pendesini--213.214.34.137 (msg) 17:14, 29 mar 2014 (CET)[rispondi]

RUDOLF STEINER[modifica wikitesto]

Vorrei capire perché alcune voci chiave di Wikipedia italiano, come "pensiero", "idea", "libero arbitrio" sono inquinate dalla presenza di interi paragrafi dedicati al pensiero di Rudolf Steiner, fondatore dell'antroposofia, una pseudo-religione esoterica. Rudolf Steiner ha scritto solamente un'operetta filosofica "La Filosofia della Libertà", considerata molto mediocre anche dai suoi contemporanei e dal mondo accademico. Per il resto si é solamente occupato di esoterismo. A quale titolo si cita Rudolf Steiner su Wikipedia italia mentre nelle voci corrispondenti in inglese, francese e tedesco di Steiner non vi é l'ombra (a ragione)? Vi sono molte serie pubblicazioni in inglese e francese che considerano l'antroposofia come una setta; questa consapevolezza manca ancora in Italia purtroppo, e trovo grave che si permettano infiltrazioni di questo tipo in voci prettamente filosofiche da parte di redattori poco obiettivi. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Aquilarossatre (discussioni · contributi) 6 lug 2018, 23:54 (CEST).

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Libero arbitrio. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 10:30, 31 ott 2018 (CET)[rispondi]