Discussione:Jules Isaac

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La voce ha un taglio decisamente agiografico e POV. Riporto uno stralcio delle seguenti citazioni di Léon de Poncins che commentano in modo critico Jules Isaac:

«Jules Isaac ha consacrato due libri per criticare e abbattere i due pilastri dell'insegnamento cristiano in tema di ebraismo. Nella prima di queste due opere - Jésus et Israël - pubblicata nel 1949 (di 596 pagine), e ristampata nel 1959 14, Jules Isaac critica gli Evangelisti, e specialmente San Giovanni e San Matteo. «Lo storico ha il diritto e il dovere - il dovere assoluto - di considerare i racconti evangelici come testimonianze faziose (contro gli ebrei), con questa aggravante circostanza: che essi sono gli unici testimoni e tutti e quattro vanno san matteo evangelistanella stessa direzione; noi non abbiamo né testimonianze ebraiche (di un certo valore), né testimonianze pagane per confrontarle con le prime e confutarle. Ora, in nessuna altro documento è più evidente e più accentuato il partito preso dagli Evangelisti; per contro, in nessun altro caso l'assenza di documenti non-cristiani è più deplorevole come lo è per tutto ciò che riguarda la storia della Passione [...]. Dunque, non sui romani, semplici esecutori, ma sugli ebrei incombe la responsabilità del delitto; essa pesa su di loro, di un peso soprannaturale che li schiaccia [...]. Solo Matteo (Mt 27, 24-25) sa e dice che il procuratore Pilato si lavò le mani, secondo il costume ebraico, per sgravarsi della responsabilità del sangue innocente costretto a far versare. Solo Matteo nota anche che "tutto il popolo" esclamò: "Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli". Marco, Luca e Giovanni non sanno niente, e non dicono niente né dell'abluzione delle mani, né della terribile esclamazione. Questo versetto, che ha fatto tanto male, e che è stato sfruttato a danno del popolo ebraico per tanti secoli e da tanti autori cristiani, si trova solamente nel Vangelo di Matteo, avvicinandosi così ai vangeli apocrifi, e non corrispondendo per nulla alla verità storica» 15. In breve: dal racconto della Passione rivisto e corretto da Jules Isaac, gli Evangelisti appaiono come menzogneri matricolati, dei quali il più velenoso è senza dubbio Matteo.»

Vi sono citazioni puntuali che restituiscono autorevolezza al sito. Tuttavia, non sono facilmente reperibili in rete né il testo di Isaac né quello del suo commentatore. Se fossero vere, come sembrano, Isaa sarebbe tutt'altro che un "profeta del Cristianesimo", della "Ricnociliazione2 e simili,bensì un pensatore che negando la verità storica della Passione di Cristo e degli Evangelisti che la testimoniarono col martirio, si pose automaticamente fuori dalla Chiesa Cattolica.--Ciccio81ge (msg) 22:55, 6 ago 2020 (CEST)[rispondi]