Discussione:Indice insulinico

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Vorrei ribattere sull'avviso. Se la letteratura scientifica ne è scarsa è in realtà tutto da vedere, perchè sono state citate solo alcune bibliografie trovate sul web, ma non tutte quelle esistenti. I toni "enfatici" in realtà provengono delle fonti stesse, ma comunque non sono pienamente enfatici dal momento che le stesse parole del Dott. Brand-Miller non lo promuovono assolutamente, ma si limitano solo a ribadire che, nonostante i pochi studi, effettivamente l'indice insulinico permette di valutare più precisamente una risposta ormonale in alcuni casi. Cosa che viene ribadita anche dall'altra bibliografia. Non vedo inoltre fonti non verificabili se ti riferisci alla bibliografia "The New Glucose Revolution", il cui testo originale viene riportato su un sito specializzato. In caso contrario non potrebbero essere accettate di base fonti bibliografiche che non sono presenti su google libri, solo perchè non è consultabile direttamente sul web la pagina di un libro.

In quella citazione dove si afferma che "Alcuni cibi (come carne, pesce e uova) che non contengono carboidrati...", non vedo cosa abbia sbagliato a dire. Le carni contengono al massimo 0,5 g carboidrati, quantità incalcolabile e irrilevante per alzare la glicemia. L'uovo contiene un g di carboidrati per 100 g, ma anche questa la volta la quantità è insignificante, visto che l'uovo non pesa neanche 100 g, e i glucidi saranno meno di 1 g. Quindi questi cibi altamente proteici, "praticamente" non contengono glucidi, e non in quantità rilevanti.

Le informazioni riguardo al trattamento di patologie sono comunque espresse da professionisti del settore, oppure si limitano a documentare lo studio di Susanne HA Holt, Janette C. Brand Miller, e Peter Petocz, così come lo riportano gli altri siti specializzati.

Uno dei due autori del libro "There Is a Cure for Diabetes: The Tree of Life 21-Day+ Program", Gabriel Cousens, è comunque un medico[1].

Roberto Albanesi, titolare del sito albanesi.it, ha scritto diversi libri sulla salute e dimagrimento, ma anche se non un dottore, non ha fatto altro che riportare e documentare gli studi sull'indice insulinico che erano stati trattati da Susanne HA Holt ecc.

mendosa.com è gestito da David Mendosa, un giornalista. Ma anche questa volta viene solo documentato lo studio, e poi riportato il commento di un dottore proveniente dalla sua bibliografia.

mypersonaltrainter è ancora un sito professionale su cui non può scrivere la prima persona che passa. Infatti gli articoli su questo sito possono essere scritti solo da professionisti con un titolo, ovvero diplomati ISEF, laureati in scienze motorie, umedici, fisioterapisti, preparatori atletici [2].

Non vedo quindi questo utilizzo di fonti inaffidabili, dal momento che tutte si basano sullo studio condotto da un gruppo di scienziati o su citazioni di medici.--151.76.84.156 (msg) 22:17, 16 feb 2011 (CET)[rispondi]

Molti dati sono tratti da un testo di dubbia affidabilità o da siti web sul fitness, mentre le pubblicazioni scientifiche citate sono praticamente tutte riconducibili alla stessa autrice. Avviso già inserito e poi rimosso senza motivo da un utente non registrato.

I testi "dalla dubbia affidabilità" sono "dubbi" secondo l'ipotesi dell'utente:

  • Gabriel Cousens, co-autore di uno dei testi citati come fonte, There Is a Cure for Diabetes: The Tree of Life 21-Day+ Program, è un medico.
  • Carlo Guglielmo, autore del libro Il grande libro dell'ecodieta. Una nuova visione della salute, è anch'esso laureato in medicina, ma ad ogni modo non fa altro che riportare fonti su ciò che dice.
  • il resto delle bibliografie mediche sono dall'indubbia autorevolezza.
  • le pubblicazioni scientifiche non sono riconducibili tutte alla stessa autrice, o meglio alla stessa equipe di scienziati, ma non vedo il nesso. anche se fosse non ci sarebbe motivo di inserire un avviso.
  • per il resto l'insulin index è un parametro utilizzato anche in molti altri esperimenti, anche prima dell'esperimento citato nell'articolo da altre equipe di scienziati[3]. Quindi anche in questo caso, che le fonti provengano principalmente da quello studio, non significa che siano stati gli unici ad effettuare esperimenti con quel parametro, come non significa che debba essere espresso per tale motivo qualche dubbio sull'attendibilità.--Truthful eye (msg) 23:11, 11 gen 2012 (CET)[rispondi]

Articolo molto contraddittorio[modifica wikitesto]

Nel 95% dell'articolo si sottolinea continuamente come l'insulina sia direttamente collegata con l'ingrassamento. Quasi tutte le persone che leggono questo articolo lo fanno per capire se l'ingrassamento è dovuto più a una produzione di insulina rispetto a una produzione di glucosio nel sangue. Quale è il valore che più rispecchia l'ingrassamento? Quello dell'insulina o quello della glicemia? Nel 95% dell'articolo si insiste nel dire che è l'insulina la responsabile dell'ingrassamento e non invece la glicemia.

Solo nella parte dedicata alle Proteine, invece, si chiarisce che l'insulina serve a nutrire le cellule (tutte) e quindi se si mangiano proteine, queste producono sì insulina, ma non ingrassano nulla, in quanto nutrono le cellule muscolari, non quelle adipose. Se una persona quindi si chiede quale sia il valore da tenere sotto controllo per evitare l'ingrassamento allora risulta evidente che l'indice insulinico è inutile, in quanto non è legato affatto all'ingrassamento, ma solo al nutrimento cellulare! Latte e yogurt ne sono una dimostrazione lampante, in quanto hanno un indice glicemico basso e indice insulinico altissimo, ma sono notoriamente cibi che non fanno ingrassare. Una qualsiasi persona che vuole dimagrire se leggendo l'articolo è portata erroneamente a pensare il contrario, cioè che latte e yogurt possano fare ingrassare per via dell'indice insulinico alto, ma ciò è falso.

Suggerirei quindi di scrivere la frase CHIAVE di tutto l'articolo in cima allo stesso per non indurre in errore chi non ha la pazienza di leggere l'intero articolo per trovarla confinata solo nella sezione proteine! La frase è questa:

"Comunque la produzione di insulina in risposta all'assunzione di un cibo puramente proteico senza l'accostamento di glucidi, non causa ingrassamento (lipogenesi), poiché tale nutriente promuove la produzione di ormoni che favoriscono il dimagrimento, tra cui GH, testosterone e glucagone. L'insulina in risposta all'ingestione di proteine abbassa i livelli glicemici, ma l'assenza di introduzione glucidica gli impedisce di stivare un eventuale loro eccesso negli adipociti convertendoli in grasso."

Capisco quello che vuoi dire, ma in realtà l'argomento è delicato, perchè se da una parte è vero che le proteine assunte dasole stimolano l'insulina in maniera blanda, ma l'insulina in quel caso non avvia lipogenesi; e se i lipidi assunti dasoli non stimolano rilevantemente l'insulina e quindi di per sé non creano lipogenesi, è anche vero che qui si stanno chiarendo semplicemente alcuni concetti che sfuggono, sia nella valutazione del concetto dell'indice e carico glicemico, sia a molti medici e addirittura nutrizionisti e fisiologi.

L'insulina viene sempre collegata ai carboidrati, semplicemente perchè questi (in realtà sostanzialmente glucosio e polimeri) sono i principali stimolatori dell'ormone. Molti medici però ignorano che l'insulina interviene in risposta a tutti i macronutrienti, con intensità variabili in base alla loro tipologia, alla rapidità di assorbimento, e al loro accostamento.

Tu dici che l'indice insulinico non sia inutile ai fini dell'ingrassamento, ma sembrerebbe che tu non abbia capito. Io direi che l'articolo vuole esplicare proprio l'esatto contrario, precisando che, pur essendo che molti nutrizionisti suggeriscano di consumare i pasti misti per ridurre la risposta glicemica/insulinica (per una presunta riduzione della lipogenesi), in realtà i pasti misti sortiscono una risposta insulinica sproporzionata, e forse questo i nutrizionisti non lo considerano. In questo contesto l'indice glicemico assume un carattere limitato, che può essere concepito solo con l'indice insulinico. E questo può servire anche a controllare i livelli di insulina e l'ingrassamento. Non è un caso che nell'articolo sul carico insulinico, si sottolinea che anche elevate produzioni di insulina NON necessariamente e strettamente collegate ad elevati valori glicemici, hanno effetti sull'ingrassamento, sui livelli di trigliceridi ematici, sulla resistenza insulinica, ed effetti in negativo sulla composizione corporea nella successiva età adulta. Si capisce quindi che l'indice insulinico e il carico insulinico si rivelino dei parametri complementari e supplementari che chiariscono alcuni concetti non contemplati dall'indice e carico glicemico, relativi al sovrappeso.

In questo intervento mi sembra che tu abbia fatto delle conclusioni molto personali, perchè il fatto che elevati valori insulinici e non glicemici non siano collegati all'ingrassamento me lo dici tu, così come che i latticini e lo yogurt non facciano ingrassare me lo dici tu, eppure evidenze scientifiche dimostrano che elevati valori insulinici e NON glicemici possono avere effetti negativi anche sull'ingrassamento direttamente e indirettamente. Proprio lo studio di Hoppe pubblicato nel paragrafo "Gli studi", conclude "che un alto apporto di latte a breve termine nella dieta incrementa il livelli di insulina e la resistenza insulinica al contrario della carne". Quindi direi di non lasciare spazio a considerazioni personali e dare per scontati alcuni punti, ma piuttosto agli studi clinici, che anche se contestualizzabili, rappresentano perlomeno fonti indiscutibilmente attendibili.

In quanto alla tua affermazione sulla differenza tra glicemia e insulinemia, l'indice insulinico è utile ed è decumentatamente legato all'ingrassamento, e non solo al nutrimento cellulare. E questo lo si capisce, ad esempio, dal fatto che l'indice e carico glicemico non riconoscono l'effetto insulinizzante del pasto misto, ma solo della rispettiva qualità e quantità di carboidrati al suo interno, mentre l'indice insulinico riconosce l'effetto insulinizzante di tutti i macronutrienti e dei cibi indistintamente, a prescindere dal loro contenuto di carboidrati, riconoscendo che in certi casi la risposta insulinica non sia affatto scontata, perchè non completamente legata ai glucidi.--Truthful eye (msg) 21:28, 29 mag 2012 (CEST)[rispondi]

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