Discussione:Hildoceras

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Il genere Hildoceras è trattato anche nel libro dedicato agli ammoniti del Giurassico inferiore dell'Appennino, che ha uno schedario per generi "Ammoniti, un viaggio geologico nelle montagne appenniniche" di Venturi Federico e altri. Qui c'è una figura che illustra le relazioni filetiche del genere e la stratigrafia; si tratta di un importantissimo fossile guida indicante il Toarciano.Utente registrato F. Venturi 12 nov 2016.

Mi sembra giunto il momento di dire che la storia evolutiva del genere Hildoceras, tipico del Toarciano, è stata studiata e descritta dettagliatamente sia in Italia (Venturi 1975, 1986, 1994), sia in Francia (Gabilly 1976), sia in Inghilterra (Howarth 1992) con risultati equiparabili. E' un bellissimo esempio di serie concreta fossile, in cui la variazione dei caratteri conferma le idee di Darwin sull'evoluzione gradualistica non sempre bene accetta. E' stata esaminata in Italia (Appennino centrale) anche per quel che riguarda la morfologia funzionale, perchè i caratteri che cambiano (aumento progressivo dell'avvolgimento conchigliare, del ricoprimento della spira, dell'appiattimento, del numero delle coste e sviluppo delle suture settali) suggeriscono una sempre migliore attitudine alla velocità dello scatto all'indietro ad opera dell'organo propulsivo (imbuto), per sfuggire alla predazione diffusa in quel mare tropicale. utente registrato F. Venturi, 23 nov. 2016

Mi sono accorto che nella voce a proposito delle note si dice che le suture sono l'inserzione dei setti sulla parte esterna del guscio; mi sembra che si dovrebbe dire meglio che i setti si inserivano sulla parte interna del guscio. Controllare!! [Utente registrato F. Venturi, 23 nov. 2016]]

Ho aggiunto le fonti di informazione sull'evoluzione degli Hildoceras, per quel che riguarda la Francia e l'Inghilterra e l'Italia, come richiesto utente registrato Federico Venturi, 14 gen. 2017 ore 10.45

Mancano due paper di Venturi :1986 e 2001, --Bramfab Discorriamo 21:40, 14 gen 2017 (CET)[rispondi]

I due lavori di Venturi sono stati aggiunti Utente registrato Federico Venturi 19 gen. 2017, ora 11.38

Sarebbe bene creare per Wikipedia anche la voce Mercaticeras, che è un genere tetideo del Toarciano (zona a Bifrons) diffuso sul Rosso Ammonitico lombardo e umbro-marchigiano. La sua importanza evolutiva è stata rimarcata anche sul sito: viaggioefossiliAppennino.org. Io potrei fornire una bella foto di un ottimo esemplare quasi identico all'olotipo e generotipo di Hauer (1856),che proveniva dall'Austria e figurato sul "TReatise on Invertebrate paleontology" di Arkell 1957 e suo aggiornamento di Howarth 2013. L'esemplare di cui parlo,adatto per la voce Mercaticeras, proviene dall'Appennino marchigiano (vallata del f. Burano) ed è stato trovato nel corso di un campionamento dettagliato nella parte alta della zona a Bifrons, rappresentata "in loco" da due m di spessore e da 47 livelli fossiliferi individuati. Utente Federico Venturi 22 gennaio 2017 ora 8.44

Sarei anche in grado di fornire la documentazione del debutto del genere Hildoceras in base a dati inediti biostratigrafici (vallata del f. Burano), nel "Rosso Ammonitico" al passaggio, zone, Undicosta - Bifrons. Ho in mente di fissare un criterio per il riconoscimento del genere Hildoceras basato sull'andamento delle coste. Infatti il genere viene definito da Gabilly (1976) giustamente per la presenza di coste anguliradiate, che non sono presenti in nessuna specie di Hildaites. In base a tale dettagliata documentazione (22 campioni 7 livelli fossiliferi, 5 della parte sommitale della zona a Hildaites undicosta e due della parte basale della zona a Bifros) non è esatto dire che gli Hildoceras derivano dagli Hildaites, perche sono state trovate varie forme intermediarie che non sono Hildaites, ma sono configurabili in un genere (o specie) nuovo inedito che è molto differente da Hildaites, ma che anticipa gli Hildoceras per la cancellazione delle coste sull'angolo ombelicale. Per comprendere la portata del discorso andrebbero pubblicate tutte le forme che ho a disposizione e che ho segnalato. Lo farò presto con una figura "ad hoc" però ancora mi ci vuole un pò di tempo. Utente Federico Venturi, 25 gen 2017, ora 12.41

Nella voce Hildoceras mi sembra che la descrizione non vada bene; si suggerisce la seguente in sostituzione, poichè deve risultare efficace a marcare le sue peculiarità rispetto a quelle di generi affini di Hildoceratinae: ad es. Hildaites, Mercaticeras, Orthildaites ecc.. Guardando la scheda di Venturi e al (2010) dove, per il genere Hildoceras, sono figurate due linee suturali si propone: "Linea di sutura poco frastagliata, con lobi dentellati e spaziati (formula E L U2 U3 U1 I); lobo E più corto di L; lobo accessorio della sella esterna meno sviluppato di U2; Lobo interno molto stretto e infilato su quello precedente. utente Federico Venturi ora 15.30 del 29/3/2017.

Nella descrizione di Hildoceras in voce sono stati avanzati suggerimenti per quel che riguarda le suture settali; in realtà si consiglia di cambiare la descrizione della sutura. Voglio aggiungere che da ulteriori osservazioni risulta che il lobo interno non sempre si infila su quello precedente. Nelle forme primitive di Hildoceras il lobo I non si infila; quindi c'è differenza tra le forme primitive della parte inferiore della zona a Bifrons e le forme tipiche della parte superiore della zona a Bifrons; così anche c'è differenza per il lobo L, che è slargato distalmente nelle forme della parte alta della zona a Bifrons; cosa che non è nella parte inferiore della zona. utente Federico Venturi ora 15.36 del 5/4/2017.

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