Discussione:Giornale di trincea

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Mi sono iscritto con il mio nome perchè non devo celare il fatto di essere un privato collezionista di Giornali di Trincea della Prima Guerra Mondiale e di essere anche, lungi dal costituire pubblicità, il titolare del blog: www.giornaliditrincea.it in cui il materiale fotografato e finora esposto riguarda interamente la mia collezione. Questa prerogativa mi ha permesso, nel tempo, di studiare ed approfondire l'argomento con eventuali possibilità di limare, se mi è concesso, qualche leggera inesattezza nella pagina principale di Wikipedia ed anche aggiungedre un tema che non ho visto citato. Trattasi sia dei fogli austriaci di contropropaganda ed alcuni di questi copiavano titoli di testate dei giornali di trincea italiani (Il Razzo, La Tradotta, La Voce del Piave, ecc.) sia vere e proprie riviste di contro propaganda tipo La Domenica della Gazzetta sul fronte austriaco e Gazette des Ardennes, illustrato e non, sul fronte tedesco nel Belgio invaso. --Francesco Maggi (msg) 01:12, 31 ago 2011 (CEST)[rispondi]

Wikipedia è un wiki e dunque chiunque si può sentire libero di apportare - alle voci che compongono l'enciclopedia - le modifiche (in senso migliorativo) che ritiene utili, assicurandosi di fornire per quanto possibile fonti da cui ricava le informazioni che va ad inserire. --Twice25 (disc.) 07:16, 31 ago 2011 (CEST)[rispondi]

richiesta informazioni[modifica wikitesto]

Ho un dubbio che vorrei sciogliere prima di intervenire per una eventuale richiesta di modifiche. Non ho capito se sottoponendo una richiesta di modifica la stessa si vizualizza automaticamente sostituendosi all'esposizione in essere oppure la modifica segnalata vierne inserita successivamente da qualcuno preposto a tale funzione. In questi frangenti sono in ferie ma conto, nei prossimi giorni di intervenire per fornire informazioni di carattere tecnico. Anche se tutte le pubblicazioni relative al periodo 1915-1918 e destinate ai soldati in armi sono inserite nel contesto della terminologia "Giornali doi Trincea" una catalogazione può determinarsi tra giornali ante e post Caporetto. Nella pagina iniziale si segnala la fonte di un articolo de "Il Secolo XIX" di Genova a firma Massimo Zamorani; ebbene quell'articolo è uscito in concomitanza con un 'esposizioni di miei giornali di trincea curata da sottoscritto a Palazzo San Giorgio - Genova. Cordiali saluti Francesco Maggi--Francesco Maggi (msg) 18:05, 2 set 2011 (CEST)--Francesco Maggi (msg) 18:05, 2 set 2011 (CEST) --Francesco Maggi (msg) 18:05, 2 set 2011 (CEST)[rispondi]

Per modificare una pagina si può fare riferimento ad Aiuto:Guida essenziale/Storica/Modificare una voce e più approfonditamente ad Aiuto:Modifica. AttoRenato le poilu 19:16, 2 set 2011 (CEST)[rispondi]

Pagina introduttiva Giornali di Trincea.[modifica wikitesto]

Ho notato parecchie imperfezioni nella pagina introduttiva dei Giornali di Trincea della prima guerra mondiale. Ho letto sia Aiuto:Modifica sia Aiuto: Guida essenziale/Modifica una voce; sinceramente, anche se è giusto e corretto che la procedura sia così, il processo è abbastanza farraginoso. Pensavo quindi di segnalarlo come discussione e, qualora lo riterrete opportuno, provvederete alle relative modifiche senza che intervenga direttamente. In ogni caso non inizio ora ma utilizzo questo mezzo come presentazione del problema in attesa di un consenso. Ho gia specificato in passato chi sono, la mia collezione ed il mio blog sul tema specifico, mi considero un cultore preparato sull'argomento in quanto continuo ad approfondire il tema dai testi originari. Cordiali saluti, Francesco Maggi

Certamente: si può utilizzare la presente pagina, tanto per cominciare, si provvederà poi all'inserimento nella voce e relativa formattazione del testo. Se posso darti ancora un suggerimento: Aiuto:Uso della firma#Come firmare. AttoRenato le poilu 09:43, 24 set 2011 (CEST)[rispondi]

Caratteristiche[modifica wikitesto]

Nel capitolo "Caratteristiche" è stato indicato: "Sul fronte italiano il fenomeno della moltiplicazione e della diffusione dei giornali di trincea ebbe il suo culmine nell'ottobre 1917, ovvero dopo la disfatta di Caporetto e in coincidenza con l'istituzione di un servizio P, il servizio propaganda che vedeva all'epoca i suoi albori." La disfatta nella dodicesima battaglia dell'Isonzo, ossia Caporetto, costituisce un prodromo non il culmine del fenomeno. Tutte le circolari aventi carattere istitutivo di qualcosa che potesse portare ad una modifica, ad un ribaltamento reale della situazione riguardano l'anno 1918. Il 9 gennaio l'Ufficio informazioni del Comando Supremo instaurava un "servizio informazioni sul morale delle truppe"; ossia il Servizio I.T.O. (Informazioni Truppe Operanti) sotto la direzione del Comando d'Armata con compiti di vigilanza, assistenza e propaganda. Vigilanza per prevenire e reprimere moti di indirizzo anti bellico o pacifista in generale, assistenza rivolta anche ai familiari del soldato in arme, propaganda mediante azioni mirate e non invasive verso i singoli. L'1 febbraio 1918 il Comando Supremo emanava la Circolare 1117/P avente per oggetto la Propaganda Patriottica; questo documento viene diffusamente considerato come l'iniziatore del Servizio P e si utilizzava questa dizione al fine di permettere un approccio psicologico più tenue. A complemento di questa disposizione qualche giorno dopo venne emanata un'altra circolare in cui si approvava sia la diffusione di giornali politici previa revisione ed approvazione articoli sia l'emissione dei Giornali di Trincea. Quest'ultima circolare, la N. 2293/S.I. Sezione U del 29 marzo 1918, firmata dal Col. Odoardo Marchetti, capo ufficio informazioni, avente per titolo: "Scambio reciproco dei giornaletti satirico-umoristici e delle pubblicazioni per la propaganda patriottica fra le truppe" recitava: "E' definitivamente approvata la compilazione dei giornaletti satirico-umoristici d'Armata, da diffondersi fra le truppe il più largamente possibile, ai quali, come già si pratica, i militari saranno ammessi a collaborare. Simili giornali potranno essere compilati anche da minori unità ( questi con mezzi propri) sotto la sorveglianza degli Uffici Informazione". A seguito di questa circolare i Giornali di Trincea da fogli di intrattenimento o semplici strumenti di impegno dilettantistico talvolta ilare e sovente con pregnante valenza regionale si tramutavano in importante documento storico ricevendo l'attestazione di ufficialità da parte del Comando Supremo. --Francesco Maggi (msg) 01:43, 27 set 2011 (CEST)[rispondi]

Ho provveduto ad inserire le informazioni, cercando di adattarle al resto. Meglio però adesso aggiungere le fonti da cui sono tratte. AttoRenato le poilu 08:55, 27 set 2011 (CEST)[rispondi]

Introduzione[modifica wikitesto]

Arturo Lancellotti nel suo libro "Giornalismo eroico" Edizioni Di Fiamma - Roma 1924 differenzia i giornali per i soldati dai giornali di trincea e per i secondi procede ad una classificazione fra i giornali ante Caporetto e quelli post Caporetto. Fra i giornali per i soldati si segnalano: IL SOLDATO che nacque nel 1916 con la dichiarazione: "La necessità di un giornale militare in Italia si è sentita con la guerra". Un altro periodico è IL GIORNALE DEL SOLDATO che era stato ideato nel 1899 dal Cap. Lo Monaco Aprile per "Contrapporre scritto a scritto" ossia opporsi alle derive anti militariste e sovversive. IL GRIGIO VERDE uscito dopo Caporetto con il motto presente in testata "Si muore, ma non si cede" si pubblicava a Como ed era diretto dal Cap. Enrico Guerrini.

IL PICCOLISSIMO edito dal Comitato Laziale dell'Unione Insegnanti Laziali e diretto dal Prof. Pietro Fedele dell'Università di Roma. Ricordiamo ancora: VARIETINA, DAL PAESE ALLE TRINCEE, VOLONTA', PER VOI SOLDATINI. Di quest'ultima pubblicazione uscirono 8 numeri dal gennaio all'agosto del 1917, era stampato a Posillipo a Palazzo Donn'Anna e si distribuiva per abbonamento al costo di L. 10. L'intento era quello di raccogliere fondi per provvedere al confezionamento di corredini antipediculari da inviare ai soldati in trincea. Si segnalano ancora periodici di indirizzo religioso quali: MENTRE SI COMBATTE, IL PRETE AL CAMPO, IL CUORE DI GESU' AI SOLDATI, L'ALTRA CAMPANA, VIGILATE. Alcuni di questi fogli recavano l'indicazione: "Con approvazione ecclesiastica".--151.60.222.234 (msg) 23:33, 29 set 2011 (CEST)[rispondi]

Potreste indicare qualche fonte reperibile sul web a sostegno di queste indicazioni, oppure fa fede solo il libro di Lancellotti ? --Twice25 (disc.) 07:59, 30 set 2011 (CEST)[rispondi]

risposta a Twice 25 (ovviamente da non pubblicare)[modifica wikitesto]

Mi sono stati chiesti riferimenti ed io ho fornito quello che mi sembra un valido riferimento; Considero il testo di Lancellotti la bibbia dei giornali di trincea e del resto nell'arco di mezzo secolo, che io sappia, solo due testi esplorano il fenomeno dei giornali di trincea: questo citato e Mario Isnenghi "Giornali di Trincea" Einaudi Torino 1977.(Entrambi i testi sono fuori commercio ma li posseggo come collezionista). Non saprei se sul web ci sia qualche indicazione più approfondita, presumibilmente bisognerebbe rivolgersi alla Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma. Essendo un collezionista (vedasi il blog www.giornaliditrincea.it in cui mensilmente inserisco nuovi pezzi)ed anche studioso della materia tratto il problema NON PER SENTITO DIRE ma perchè consulto il materiale originario e sono in continua ricerca di tali pubblicazioni di cui conosco i titoli. Dalle mie conoscenze ritengo abbastanza esaurienti le classificazioni del Lancellotti e mi sembra che possano contribuire ad ampliare il concetto in quanto portatrici di un contributo nuovo ed ampio. Il termine di "giornali di trincea" è improprio dovrebbe essere "giornali per le trincee" e in un mio futuro intervento ne spiegherò il motivo; se poi non si accetta il mio contributo, per qualche recondita ragione mi si dica ma la cosa mi interessa relativamente anche se mi spiace non poter rendere più chiari i concetti e più accessibili a tutti le conoscenze. Concludo affermando che quasi tutti i giornali citati nel mio precedente intervento fanno parte della mia emeroteca. Scusate lo sfogo, cordiali saluti --151.60.220.221 (msg) 10:33, 30 set 2011 (CEST)[rispondi]

Calma non è il caso di prendersela: Twice evidentemente poneva la domanda in quanto una fonte di più rapida consultazione, se esiste, è preferibile, financo se secondaria, ad una così difficilmente reperibile come il libro di Lancellotti (che a quanto vedo non è nemmeno presente in una biblioteca italiana). Credi di poter organizzare le informazioni suriportate per farle entrare nella tabella della voce o ci si limita ad un'elencazione a margine? Rinnovo comunque l'invito ad indicare le fonti del brano di cui al paragrafo #caratteristiche, giacché immagino che tu, IP 151.60 eccetera, sia utente:Francesco Maggi sloggato. AttoRenato le poilu 17:23, 30 set 2011 (CEST)[rispondi]
Aggiungo, per parte mia, che non si ha ovviamente alcun pregiudizio sulle collaborazioni (siamo tutti utenti che contribuiscono alla pari, registrati o anonimi che si sia). Il che implica che anche l'amico IP 151.60 ecc. può fare le modifiche al testo base della voce che ritiene più utili ad una maggiore comprensione e conoscenza dell'argomento, il tutto ovviamente corredato - come si richiede abitualmente - dalle necessarie fonti a supporto. Non si ha motivo per non credere che il testo di Lancellotti o altri testi sull'argomento facciano fede, però - si capirà - è necessario che questi testi siano in qualche modo - per chi volesse farlo - verificabili, ovvero che fossero liberamente consultabili da chiunque volesse farlo. O quantomeno si richiede - come policy corrente - che venga indicata una fonte terza che testimoni della reale esistenza della referenza presentata. --Twice25 (disc.) 17:54, 30 set 2011 (CEST)[rispondi]

chiarificazioni varie[modifica wikitesto]

Non so come si faccia ad affermare che il testo di Lancellotti non è consultabile in nessuna biblioteca italiana a meno che non abbiate consultato la biblioteca di Canicattì con tutto il rispetto per il paesino siciliano. Prima di trovarlo ed acquistarlo in una libreria antiquaria (consultando Maremagnum) l'avevo consultato prendendolo a prestito dalla Biblioteca Berio di Genova. Attualmente sono proprietario di due copie mentre un terzo esemplare che avevo ritrovato mal ridotto sul banchetto di un mercatino, dopo averlo fatto rilegare l'ho regalato al Prof. Antonio Gibelli dell'Università di Genova autore del libro "La grande Guerra degli Italiani" Ed. BUR. Per chi è interessato all'acquisto basta andare in ebay e digitare Giornalismo eroico c'è uno che lo vende a 59,00 euro +spese spedizioni. Ancora per una ventina di ore dovrebbe essere possibile acquistarlo salvo che non entri qualcuno e con il sistema "comperalo subito" ve lo fa sparire da sotto il naso. Tutto potevo pensare tranne il fatto di dover fare il suggeritore. Quanto invece alle circolari citate la fonte è l'Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito (US.SME.) anche se le Circolari del Comando Supremo (dell'epoca, ndr.) sono di per sè una valida fonte; questa fonte non credo sia consultabile in web. Sono stato esauriente? Spero non vi siano dubbi oppure non vengano alla ribalta altre ipotesi che non cito ma che ritengo intuibili. Prima di chiudere mi preme segnalare ancora qualcosa dato che non credo abbiate consultato il mio blog: oltre alle piccole esposizioni ho finora presentato il materiale collezionato al Museo della Satira di Forte dei Marmi e durante la Manifestazione "La Storia in Piazza" dello scorso aprile a Genova e in quest'ultima mostra avevo ricevuto lusinghieri apprezzamenti da personalità di variegati interessi; cito questo non come vanteria ma per dimostrare che non sono un "dilettante allo sbaraglio". Mi piacerebbe sapere qualcosa di chi cerca di farmi le pulci senza esserne in grado; --151.60.220.221 (msg) 02:01, 2 ott 2011 (CEST) senza astio.[rispondi]

"A quanto vedo" con relativo link sottostante, è formula dubitativa-parentetica che dovrebbe essere sufficiente ad esprimere un certo margine di dubbio. Si sta discorrendo fra utenti, del più e del meno. Non mi pare, con ciò, di essere scortese o diffidente. La Berio è a 500 mt da qui, ma credo che me ne starò sulla parola! Per le fonti: se la fonte sono le circolari allora metteremo quelle, se lo è un qualche testo in cui sono citate le circolari, metteremo quello. Purtuttavia: perché non fai la prova di modificare direttamente la voce? non è difficile, non si possono fare danni definitivi, e poi siamo sempre qui - se del caso - a farti le pulci! Segnalo: Wikipedia:Fonti_attendibili#Quali fonti hanno la precedenza? AttoRenato le poilu 09:33, 3 ott 2011 (CEST)[rispondi]

Ulteriori informazioni[modifica wikitesto]

Ho dimenticato di aggiungere che il Prof. Antonio Gibelli è Docente di Storia Contemporanea all'Università di Genova. Per quanto riguarda le fonti terze posso modestamente segnalare il mio blog, se consentito. Cordiali saluti.--151.60.220.221 (msg) 23:25, 2 ott 2011 (CEST)[rispondi]

immagine Bianco Rosso e Verde[modifica wikitesto]

L'immagine che viene sottotitolata come "manifesto di propaganda della rivista quindicinale Bianco, Rosso e Verde" in realtà è la copertina del numero 2 del 1915 della rivista "Bianco Rosso Verde"; l'autore del disegno è Luciano Ramo--151.60.223.193 (msg) 23:44, 23 ott 2011 (CEST)[rispondi]