Discussione:Gallina (Reggio Calabria)

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Calabria
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Reggini celebri from Gallina[modifica wikitesto]

riporto l'intervento:


Vincenzo Asprea Il 5 febbraio 1874 nasce a Gallina l’entomologo di fama mondiale Vincenzo Asprea. Laureatosi in giurisprudenza, non esercitò la professione in quanto l’agricoltura e, particolarmente, l’entomologia lo assorbirono interamente, facendo di questa scienza la sua vera professione. Infatti, in tutto il mondo era conosciuto come il più esperto apicoltore. Sull'entomologia scrisse vari libri e la Sezione degli Apicoltori italiani, presente con una folta delegazione nel 1933 (cioè tre anni dopo la sua morte), volle porre sulla facciata della sua casa natale una lapide a perenne ricordo e riconoscimento di quanto fatto per l’apicoltura. Il 17 settembre 1930 cessa di vivere nella "sua" Gallina. Una testa bronzea di questo famoso entomologo ed la lapide commemorativa, di cui si è detto, si trovano ancora sulla facciata della casa natìa.

Demetrio Jaria Demetrio Jaria – medaglia d’oro - è nato a Gallina il 18 agosto 1907. Era il radiotelegrafista dell’idrovolante “I – LAMA” che per primo varcò l’Oceano Atlantico senza scalo. Al ritorno, un incendio al motore causò la tragedia, ma Demetrio Jaria, sacrificando la sua vita, restò al suo posto per comunicare la posizione di volo e grazie a questi elementi si è potuto salvare il suo comandante Silvio Napoli. Il nome degli altri caduti insieme a lui, sulla via del ritorno, si possono leggere in un monumento eretto in Brasile. Essi sono: cap. Enrico Comani; cap. Mario Viola; Mar. r.t. Demetrio Jaria e meccanico Renato Poglioni.La preparazione professionale e la dedizione al lavoro gli valsero la scelta di istruttore dei giovani aviatori e venne posto alle dirette dipendenze del Direttore dei corsi, generale Raffaele. Fece parte, nella veste di radiotelegrafista, anche della seconda Crociera Atlantica partita da Orbetello per le Americhe, guidata da Italo Balbo. Era destino che la morte dovesse raggiungerlo sul posto di lavoro. Infatti, caduto il 2 febbraio 1937, al ritorno della gloriosa trasvolata atlantica senza scalo con l'idrovolante I - LAMA, comandante generale Stoppani, non volle lasciare il posto di lavoro per poter trasmettere dati precisi sulla posizione del velivolo, cosa che a lui costò la vita ma che salvò quella del suo comandante. I suoi resti, raccolti nelle acque dell’Oceano Atlantico, riposano nel Cimitero di Còndera dove una stele eretta in sua memoria ne ricorda il sacrificio.

Giuseppe Moscato Nasce a Gallina l'11 settembre 1921 il giornalista e scrittore Giuseppe Moscato (+ Reggio Cal. 14 ottobre 1987). Peppino, come lo chiamavano gli amici, ebbe innata la professione giornalistica se sin da giovane, nell'Azione cattolica gallinese, diede origine ad un giornaletto satirico “il Pungiglione”, il cui titolo era tutto un programma. E' stato redattore per molti anni del "Corriere di Reggio" e di "Libertà e Lavoro", nonché corrispondente di vari giornali ("Roma", "Mattino", ecc.) e collaboratore di tanti altri ("Messaggero", "Tempo", "Giornale d'Italia", ecc.). Fu corrispondente da Reggio per diversi anni dell'ANSA e Capo Ufficio Stampa del Comune di Reggio. Le sue pubblicazioni rispecchiano il grande amore che aveva per la sua Città, in quanto sosteneva che non si può amare la propria città senza la conoscenza della sua storia. Per i suoi meriti di scrittore e gionalista è stato annoverato fra i ricercatori più efficaci di storia reggina e per questo ha fatto parte anche dell'"Accademia Tiberina", dell'"Istituto di Cultura Universitaria e degli Studi Superiori di Roma". Fondò e diresse "ANID" (Agenzia Nazionale Informazione e Documentazione) ed il quindicinale "Piccola Cronaca".


Se sono relamente personaggi celebri perchè inserirli in Gallina e non con gli altri reggini? magari sarebbe il caso di scriverene delle voci proprie no? =) che ne pensate? ciao ;-) --ΣΑΛΛΙSalli · ΣΑΛΛΕΙΩΝ 19:02, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]

riporto ulteriore intervento da codificare in voci apposite[modifica wikitesto]

  • Demetrio Moscato, vescovo di Salerno;

Dal registro di Stato civile n. 45 dell’ex Comune di Gallina risulta che Demetrio Moscato nacque a Gallina in Piazza Olmo alle ore 8 del 4 febbraio 1888. Monsignor Moscato fu consacrato sacerdote nella chiesa arcipretale del suo paese natìo il 13 ottobre 1912 dall'arcivescovo Monsignor Rousset ed all’età di 26 anni (21 febbraio 1914) conseguì la laurea in teologia nel Seminario di Anagni. Fu cappellano militare durante la prima guerra mondiale ed in questa missione si guadagnò una medaglia d’argento al valor militare. La sua prima parrocchia fu quella di Arangea, ma poco tempo dopo venne trasferito a Reggio Cal. nella parrocchia di S. Giorgio al Corso prima che fosse elevato alla dignità episcopale, avvenuta il 24 giugno 1932. Monsignor Moscato fortemente volle che venisse costruita l'attuale chiesa di S. Giorgio al Corso conosciuta dai reggini anche come il Tempio della Vittoria. La sua prima sede episcopale fu la diocesi di S. Marco e Bisignano ove rimase fino al 22 gennaio 1945 quando venne trasferito nella diocesi di Salerno ove morì il 22 ottobre 1968. Non dimenticò mai il suo paese natale e non tralasciava occasione per andare a trovare i suoi compaesani conversando amabilmente con tutti ed in particolar modo con i suoi coetanei. I suoi resti mortali riposano nella Cattedrale di San Matteo di Salerno, sua ultima diocesi.

  • Antonio Mauro, Vescovo di Tegaste;

Antonio Mauro nasce a Reggio Calabria il 30 giugno 1914 ma ben può considerarsi gallinese in quanto visse sempre nel piccolo comune del reggino. Ordinato sacerdote nel 1939, nella Pontificia Università Luterana conseguì la laurea in “utroque iure” e completò gli studi diplomatici presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica. Mauro venne nominato vescovo di Tegaste il 4 luglio 1967, ma svolse di solito la sua attività pastorale nella sede vaticana. Assunse la carica di Segretario della Congregazione per gli Istituti della vita consacrata, nonché quella di amministratore pontificio della Basilica di San Paolo fuori le Mura e Delegato pontificio della Basilica di Sant’Antonio da Padova. Amò tanto il suo paese natìo che per sua espressa volontà, dopo la morte avvenuta a Roma il 9 dicembre 2001, ha stabilito che i suoi resti mortali venissero portati nel suo paese natale.

  • Giuseppe Moscato, giornalista e scrittore;

L’11 settembre 1921: nasce a Gallina da Filippo e Giuseppina Jaria il giornalista e scrittore Giuseppe Moscato (+ Reggio Cal. 14 ottobre 1987). Peppino, come lo chiamavano gli amici, ebbe innata la professione giornalistica se sin da giovane, nell'Azione cattolica gallinese, diede origine ad un giornaletto satirico “il Pungiglione”, il cui titolo era tutto un programma. Redattore del Corriere della Calabria, fu direttore del settimanale il Gazzettino della Regione e della rivista di cultura ed arte Il Ragno. Per diverso tempo fu corrispondente e collaboratore di vari quotidiani italiani (Il Tempo; il Giornale d’Italia; Il Messaggero; Il Mattino; il Roma, la Gazzetta del Popolo; la Tribuna del Mezzogiorno; La Voce dell’Isola; La Sicilia del Popolo; Il Corriere del Giorno; Tribuna politica; Libertà e Lavoro; etc…). Inoltre, fu direttore dell’Agenzia di stampa del Comune di Reggio Roto San Giorgio e corrispondente dalla sua città dell’Agenzia ANSA. Redattore capo del Corriere di Reggio, fondò e diresse ANID (Agenzia Nazionale Informazione e Documentazione) ed il quindicinale Piccola Cronaca. Per i suoi meriti di scrittore e giornalista è stato annoverato fra i ricercatori più efficaci di storia reggina e per questo ha fatto parte anche dell'Accademia Tiberina, dell'Istituto di Cultura Universitaria e degli Studi Superiori di Roma. Fra gli altri prestigiosi riconoscimenti ebbe quello dell’Unione Mondiale della Cultura (1973) “a riconoscimento delle sue placare doti umane e della qualificata attività espletata nel campo delle lettere e nella certezza che il Suo apporto potrà essere determinante per il progresso della cultura nel mondo”. Le sue pubblicazioni rispecchiano il grande amore che aveva per la sua Città, in quanto sosteneva che non si può amare la propria città senza la conoscenza della sua storia. Fra queste opere si citano: Le ricchezze del sottosuolo calabrese (1965); La Calabria nella poesia di Ciccio Errigo (1966); Tre Pontefici reggini (1966); Gli arcivescovi di Reggio nella toponomastica cittadina (1967); Nino Bertone Maestro e Educatore (1969); La Calabria e i calabresi nella formazione del volgare (1971); Attualità di Gioacchino da Fiore (1975); I Consiglieri al Comune di Reggio dal 1946 al 1975 (1975); Lorenzo Calogero (1975); I Borbone, la Calabria e Reggio (1976); Ritratto di Giulia (1976); Locri e le sue Scuole (1976); I Vescovi di Reggio sugli Altari (1976); Luigi Miraglia (1977); L’Antipapa calabrese (1977); La stampa cattolica reggina e i suoi protagonisti (1862-1976) (1977); Amore e morte a Pasqua (1977); Le divinità dell’antica Reggio (1978); Le Scuole della Magna Grecia (1978); I Pontefici calabresi (1978); L’agonia del dialetto (1980); I Sindaci di Reggio dal 1943 al 1984 (1984); Ambàtula ‘nci frischi! (in collaborazione con Luigi Aliquò) (1984); Proverbi du fucularu (in coll. con Aliquò) postumo.

  • Antonio Brancati, medaglia d'oro;

31 luglio 1907: nasce a Gallina (ora, quartiere di Reggio Calabria) Antonio Brancati (+ 28 agosto 1937). Il giovane Brancati sentì sin da ragazzino la vocazione per la vita militare ed a soli 17 anni si arruolò nell'esercito come allievo sotto ufficiale e venne assegnato al Reparto della Cavalleria. Ben presto si fece conoscere per il suo costante impegno, tanto da meritarsi la promozione a frequentare i corsi di allievo ufficiale. La prima esperienza di comando la fece nel 1931 in Libia e, attratto da questa terra, non si mosse più tranne che per qualche breve periodo perché nel 1935 con inizio della cosiddetta campagna d'Africa Brancati vi si arruolò volontario. Inviato in Somalia, il giovane ufficiale, ebbe il compito di formare truppe locali e creare un Reparto di cavalleria. Era al comando di queste truppe quando cadde in un'imboscata il 26 agosto 1937 vicino a Buca Hobu Lencia. Resistette con il suo reparto per ben tre giorni ed, anche se ferito due volte, continuò ad incitare i suoi uomini, ma al terzo giorno spirò. L'Italia l'ha onorato attribuendogli una medaglia d'oro al valor militare e Reggio lo ricorda con l'intitolazione di una strada.

  • Demetrio Jaria, medaglia d'oro;

La medaglia d'oro Demetrio Jaria nasce a Gallina il 18 agosto 1907. Fece parte, nella veste di radiotelegrafista, anche della prima Crociera Atlantica partita da Orbetello per le Americhe, guidata da Italo Balbo.Il volo però non venne completato dal nostro Jaria in quanto rimase ferito in un incidente accorso al suo velivolo che causò la morte al sottufficiale motorista. La preparazione professionale e la dedizione al lavoro gli valsero la scelta di istruttore dei giovani aviatori e venne posto alle dirette dipendenze del Direttore dei corsi, generale Raffaele. Era destino che la morte dovesse raggiungerlo sul posto di lavoro. Infatti, caduto al ritorno della seconda gloriosa trasvolata atlantica senza scalo con l'idrovolante I - LAMA, (comandante generale Stoppani), non volle lasciare il posto di lavoro per poter trasmettere dati precisi sulla posizione del velivolo, cosa che a lui costò la vita ma che salvò quella del suo comandante. Il nome degli altri caduti insieme a lui, sulla via del ritorno, si possono leggere in un monumento eretto in Brasile. Essi sono: cap. Enrico Comani; mar. r.t. emetrio Jaria e meccanico Renato Poglioni. I suoi resti, raccolti nelle acque dell’Oceano Atlantico, riposano nel Cimitero di Còndera dove una stele eretta in sua memoria ne ricorda il sacrificio.

ora io non ho tempo di scriverle, se qualcuno vuol prendersi la briga mi faccia sapere...

ciao ;-) --ΣΑΛΛΙSalli · ΣΑΛΛΕΙΩΝ 09:43, 12 nov 2007 (CET)[rispondi]

...e ipotizzo nuove voci[modifica wikitesto]

Vincenzo Asprea

Vincenzo Asprea (5 febbraio 1874, Reggio Calabria - 17 settembre 1930, Reggio Calabria) è stato un entomologo italiano.

-- Biografia -- Nato a Gallina, oggi quartiere di Reggio Calabria, si laureò in giurisprudenza, non esercitò la professione in quanto l’agricoltura ed in particolare l’entomologia lo assorbirono interamente, facendo di questa scienza la sua vera professione.

Fu infatti noto in tutto il mondo come il più esperto apicoltore. Sull'entomologia scrisse vari libri e la Sezione degli Apicoltori italiani, presente con una folta delegazione nel 1933 (tre anni dopo la sua morte) volle porre sulla facciata della sua casa natale una lapide a perenne ricordo e riconoscimento di quanto fatto per l’apicoltura.

Il 17 settembre 1930 muore. Una testa bronzea dell'entomologo e la lapide commemorativa si trovano ancora sulla facciata della casa natìa.

Asprea, Vincenzo


Demetrio Jaria

Demetrio Jaria (18 agosto 1907, Reggio Calabria - 2 febbraio 1937, Oceano Atlantico) è stato un XXXX italiano, medaglia d'oro al valor XXXX.

-- Biografia -- Nato a Gallina, oggi quartiere di Reggio Calabria, era il radiotelegrafista dell’idrovolante "I – LAMA" che per primo varcò l’Oceano Atlantico senza scalo. Al ritorno, un incendio al motore causò la tragedia, ma Demetrio Jaria, sacrificando la sua vita, restò al proprio posto per comunicare la posizione di volo e ciò gli ha permesso di salvare il suo comandante Silvio Napoli.

Un monumento eretto in Brasile riporta il suo nome e quello dei suoi compagni caduti insieme a lui sulla via del ritorno:

  • cap. Enrico Comani;
  • cap. Mario Viola;
  • Mar. r.t. Demetrio Jaria
  • meccanico Renato Poglioni.

La preparazione professionale e la dedizione al lavoro gli valsero la scelta di istruttore dei giovani aviatori e venne posto alle dirette dipendenze del Direttore dei corsi, generale Raffaele. Fece parte, nella veste di radiotelegrafista, anche della seconda Crociera Atlantica partita da Orbetello per le Americhe, guidata da Italo Balbo. Sembra fosse destino che la morte dovesse raggiungerlo sul lavoro. Infatti cadde al ritorno della gloriosa trasvolata atlantica senza scalo con l'idrovolante I - LAMA, comandante generale Stoppani, non volle lasciare il posto di lavoro per poter trasmettere dati precisi sulla posizione del velivolo, cosa che a lui costò la vita ma che salvò quella del proprio comandante. I suoi resti, raccolti nelle acque dell’Oceano Atlantico, riposano nel Cimitero di Còndera dove una stele eretta in sua memoria ne ricorda il sacrificio.

Jaria, Demetrio


Giuseppe Moscato

Giuseppe Moscato, detto Peppino, (11 settembre 1921, Reggio Calabria - 14 ottobre 1987, Reggio Calabria) è stato un giornalista e scrittore italiano.

-- Biografia -- Nato a Gallina, oggi quartiere di Reggio Calabria, ebbe innata la professione giornalistica, da giovane infatti diede origine ad un giornaletto satirico "il Pungiglione".

É stato redattore per molti anni del Corriere di Reggio e di Libertà e Lavoro, nonché corrispondente di vari giornali quali Roma, il Mattino, ed altri; collaboratore di molti altri quali il Messaggero, il Tempo, il Giornale d'Italia, ed altri.

Fu corrispondente da Reggio per diversi anni dell'ANSA e Capo Ufficio Stampa del Comune di Reggio. Le sue pubblicazioni rispecchiano il grande amore che aveva per la propria città, egli sosteneva infatti che non è possibile amarla senza conoscerne la storia.

Per i suoi meriti di scrittore e gionalista è stato annoverato fra i ricercatori più efficaci di storia reggina e per questo ha fatto parte anche dell'Accademia Tiberina, dell'Istituto di Cultura Universitaria e degli Studi Superiori di Roma. Fondò e diresse "ANID" (Agenzia Nazionale Informazione e Documentazione) ed il quindicinale "Piccola Cronaca".

Moscato, Giuseppe


è un'ipotesi =) --ΣΑΛΛΙSalli · ΣΑΛΛΕΙΩΝ 19:38, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]

Ragazzi, io penso che la voce abbia una sufficiente consistenza e le fonti coprono tutto quello che è scritto, perciò stavo pensando di toglierla dagli stub.--Modafix (msg) 19:26, 22 gen 2011 (CET)[rispondi]

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