Discussione:Dialetto gallo-piceno

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Chi ha inventato questa denominazione di GALLICO MARCHIGIANO? Trovare una fonte! In assenza sposto la pagina. --Luciano.comelli (msg) 04:43, 5 gen 2012 (CET)[rispondi]

Io non le ho lette, ma c'erano già diverse fonti nella pagina. La fonte per il titolo scelto da te invece qual è? --Bultro (m) 17:04, 5 gen 2012 (CET)[rispondi]
"Gallo-italico marchigiano" o "Gallo-italico delle Marche" sono espressioni di lingua italiana che combinano diversi lemmi attinenti a tassonomia linguistica (gallo-italico) e collocazione geografica. Io preferirei la seconda ipotesi, meno ambigua sul fatto che la "marchigianità" sia eminentemente geografica, tuttavia avendo già letto di discussioni in questo senso mi sono uniformato all'aggettivo "marchigiano". Per quanto attiene alle fonti:
-Sulla liceità linguistica di fare questa combinazione, non servono fonti poichè è un processo linguistico banale (la lingua non ha bisogno di fonti qui), processo che può essere senz'altro adoperato in mancanza di definizioni documentate, e comunque lo stesso processo era alla base della precedente denominazione.
-Sulla collocazione geografica non ci sono dubbi, credo, ed è la stessa della precedente denominazione
-Sulla tassonomia linguistica che vede corretta la dizione "gallo-italico" e profondamente scorretta la dizione "gallico", la bibliografia è sterminata ed è raccolta in un'intera pagina di wikipedia:Bibliografia_sui_dialetti_gallo-italici.
Per essere ancora più chiaro: "gallico" è ciò che appartiene a parte o totalità delle lingue celtiche, per questo è sbagliatissimo: invece "gallo-italico" identifica quei dialetti dell'italia settentrionale che tuttalpiù hanno solo un substrato celtico (ma non è nemmeno dimostrato), ma sono indiscutibilmente romanzi.
Resta comunque una soluzione generica in mancanza di una definizione specifica già attestata: se ne trovate in letteratura (cioè se qualcuno prima di voi ha pubblicato un qualcosa in cui da un nome univoco a questi dialetti distinguendoli dai romagnoli) proponete pure e, dopo aver discusso sulla rilevanza della fonte, si cambia volentieri di nuovo! l'unica cosa che non si può fare è (eventualmente) inventare di sana pianta nuove definizioni o nuovi lemmi, ma tuttalpiù combinare altre definizioni usando la lingua.
--Luciano.comelli (msg) 12:42, 19 gen 2012 (CET)[rispondi]

In assenza di delucidazioni in merito alle differenze linguistiche che separano romagnolo e galloitalico marchigiano, parlo di rilevanti fenomeni fonetici e morfologici e non certo di fenomeni lessicali, e preso atto che la marchiginità è eminentemente geografica mi chiedo se abbia senso mantenere una pagina del genere, visto che unire aspsetti linguisti e geografici è azzardato, palesemente azzardato, specie se gli aspetti geografici sono di natura amministrativa. Per contro mantenendo questa impostazione vorrei proprio sapere come si intende descrivere la situazione linguistica dei comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello che nel 2009 sono passati dalle Marche alla Romagna: si deve supporre che fino al 2009 parlassero galloitalico marchigiano e ora parlino galloitalico romagnolo? --Aldedogn (msg) 12:08, 2 mag 2013 (CEST)[rispondi]

a distanza di quasi cinque anni dall'apertura della voce resta ancora una denominazione che non trova riscontro nella letteratura specialistica, dove ricorrono invece "gallo-piceno", "metauro-pisaurino" o "dialetti dell'area metauro-pisaurina". sarebbe quindi solo un'enciclopedia della de agostini sulle regioni d'italia a riportare "gallo-italico delle marche"? lo chiedo perchè mi pare che la de agostini venisse riportata come fonte anche quando la voce s'intitolava "dialetto gallico-marchigiano". dove nasce questo "gallo-italico delle marche"? non è possibile rinominare la voce con una definizione più comune e generalmente accettata in glottlogia? --Fil (msg) 01:31, 31 dic 2016 (CET)[rispondi]

Beh comunque la De Agostini non buttiamola nell'immondizia del tutto. Questa letteratura specialistica che usa "gallo-piceno" si può citare esplicitamente? --Bultro (m) 16:05, 13 gen 2017 (CET)[rispondi]
chi usa gallo-piceno? ad esempio francesco avolio sulla treccani. non ho detto che la de agostini sia da cestinare, ma una trattazione divulgativa e non specializzata non può essere paragonabile ad avolio, biondelli, devoto, giacomelli, vitali, d'ovidio ecc. a meno che non si specifici meglio, secondo me (al di là di chi usa questa o quella denominazione). --Fil (msg) 16:54, 13 gen 2017 (CET)[rispondi]
gallo-piceno qui [1], qui [2], qui [3] e qui [4] --Fil (msg) 17:09, 13 gen 2017 (CET)[rispondi]