Discussione:Congestione

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Sono solo gli italiani a credere nella 'congestione', oppure esiste altrove? Gli amici anglosassoni dicono che da loro non esiste. La gente beve tranquilmente roba ghiacciata senza alcun problema, cosa che puo` portare a pensare che e` una cosa mentale piu` che altro.

Infatti la voce dice che "In generale comunque si tende a drammatizzare eccessivamente tali effetti: fare un bagno in mare dopo aver mangiato in maniera non eccessiva o dopo un bagno di sole è possibile, entrando in acqua gradualmente." --L'uomo in ammollo 08:26, 26 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Ragazzi, della gente è morta per delle congestioni...

Dunque?--L'uomo in ammollo 10:09, 5 nov 2006 (CET)[rispondi]

Si, vorrei anch'io conoscere il termine medico esatto per i casi di morte da "congestione". Ce n'e` stato uno recentemente, a seconda dei giornali italiani. A me pero` sembra un caso di collasso cardiocircolatorio dovuto a estrema stanchezza, il che non e` pure particolarmente preciso, ma non coinvolge "blocchi della digestione" o spostamenti del sangue negli organi sbagliati.

Sui miti medici degli Italiani ci sarebbe da scrivere un libro. Per esempio, prendere freddo allo stomaco fa venire la diarrea? Ma non siamo gli unici. Provate a chiedere a un Americano di che colore e` il sangue venoso.

Ho corretto la voce in modo che ci siano almeno dei dubbi su questi effetti. Vedremo come va a finire.

Utente: Luigi Semenzato

Questa discussione andrebbe probabilmente spostata su 'congestione sanguigna'. Certo che esiste la congestione; per dirla in breve l'organismo é impegnato a digerire ed uno stimolo che richiede energie e sangue (come il bisogno di riscaldarsi dopo essere immerso in acqua ghiacciata) può provocare malori (nausea) più o meno seri fra cui la perdita di coscienza, e non é bello addormentarsi in mezzo all'acqua. Non sono un medico ho trovato notizie su un paio di siti: farmalem e nonsolonews.

La congestione come termine medico esiste, pur essendo desueto, ed indica l'accumulo di un fluido in genere sangue che determina un suo accumulo nel torrente circolatorio ( per esempio congestione nasale dovuta alla vasodilatazione della mucosa nasale e rinofaringea in seguito a cause infiammatorie, allergiche o infettive che determina un senso di ostruzione nasale con difficoltà all'inspirazione e si tratta infatti con farmaci ad attività vasocostrittiva detti appunto decongestionanti). La congestione usata "popolarmente" nel senso di blocco digestivo con malessere fino alla perdita di conoscenza, dovuto all'immersione in acqua subito dopo un pasto copioso non ha nessuna spiegazione scientifica. Sebbene numerosi siti internet di medicina ne parlino, tale patologia non è citata nella letteratura e non esiste un codice istat per identificarla come entita' morbosa o come causa di morte. La spiegazione fisiopatologica che viene fornita in genere è data dal meccanismo del furto: l'apparato digerente durante la digestione e l'assorbimento dei cibi ha bisogno di un flusso sanguigno maggiore per cui immersione in acqua fredda che farebbe aumentare le richieste di ossigeno e quindi il flusso di sangue verso altri distretti corporei sottrarrebbe (furto) sangue alla digestione causando il blocco della stessa con malessere vomito e perdita di conoscenza. Pero' tale spiegazione fa acqua da tutte la parti 1) l'immersione in acqua fredda determina una vasocostrizione corporea e non una vasodilatazione per cui il sangue a disposizione dell'apparato digerente aumenta e non diminuisce con l'immersione 2) per avere una perdita di coscienza c'e' bisogno di un'ipoperfusione cerebrale. I meccanismi circolatori di compenso fanno si che il circolo cerebrale e cardiaco siano quelli preservati maggiormente per cui la perdita di coscienza per congestione di un altro distretto diventa improbabile 3) la digestione dura diverse ore, immergersi dovrebbe essere pericoloso sempre e non solo un paio d'ore dopo il pasto

quello che succede in realta' è che un pasto abbondante, il freddo e lo sforzo fisico sono associati all'ischemia cardiaca. L'apporto di sangue al cuore in un vaso stenotico è ulteriormente diminuito da questi fattori, e la presenza di una stenosi da placca aterosclerotica impedisce l'attuarsi di meccanismi di compenso per aumentare l'apporto di sangue e ossigeno al cuore che durante la digestione, l'esposizione al freddo e gli sforzi fisici (nuoto, corse ecc ecc) aumenta la frequenza o deve vincere una pressione arteriosa maggiore (dovuta alla vasocostrizione cutanea generalizzata dovuta all'esposizoine al freddo) necessitando pertando di più ossigeno. L'insieme di questi fattori determina un'ischemia cardiaca o un'infarto che sono la causa della sincope (perdita di conoscenza) e della morte. Quindi le morti da congestione sono in realta' morti da infarto cardiaco in soggetti affetti da cardiopatia ischemica.

Marcello Candelli