Discussione:Assedio di Messina (1848)

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Ma chi è che ha scritto le stronzate degli stupri ed asssini, di bombardamenti discriminati. Se è questa wikipedia mi avete deluso, ma voi controllate le fonti?Le confrontate? Come è possibile che citiate il testo di P.Calvi che era un separatista che oltretutto a sua volta cita il console inglese di Messina, fervente antiborbonico (come ben si sa) Donne stuprate uccise, fanciuli trucidati???Ma quando mai!! Gli unici morti che si contarono erano nel numero di 33 e non c'erano ne donne ne bambini. Probabilmente avete un separatista siciliano infiltrato tra di voi.

Qui le fonti che dimostrano le bugie del console inglese http://books.google.it/books?id=w7ksAAAAYAAJ&pg=PA582#v=onepage&q&f=false





--Rinascimento (msg) 10:44, 21 ago 2013 (CEST)[rispondi]

La pagina è stata creata ricorrendo ad una gran quantità di fonti ed incrociando i dati fra di loro:


1. -Franz Riccobono; Adolfo Berdar; Cesare La Fauci, La real cittadella di Messina, prefazione di Rodo Santoro, Messina, EDAS, 198; 2. -“Archivio storico siciliano”, pubblicazione periodica della Società Siciliana per la Storia Patria, nuova serie, anno XXVI, Palermo 1901 3. -Gaetano Cingari, Gli ultimi Borboni: dalla Restaurazione all’Unità, in Storia della Sicilia, VIII, Napoli 1977; 4. -Rosario Romeo, Il Risorgimento in Sicilia, Bari 1950; 5. Luigi Tomeucci, La verità sul moto del 1° settembre 1847, in Messana, Messina 1953; 6. -Dizionario Biografico dell'Enciclopedia Treccani; http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-la-masa_(Dizionario_Biografico)/ 7. -Piero Pieri, Storia militare del Risorgimento, Torino 1962; 8. -Francesco Guardione, “Antonio Lanzetta e Rosa Donato nella rivoluzione del 1848 in Messina”, Messina 1893; 9. -G. Falzone, Il problema della Sicilia nel 1848 attraverso nuove fonti inedite, Palermo, 1951; 10. -Dizionario del Risorgimento Nazionale, http://www.dizionariorosi.it/schedaPersona.php?id=1574; 11. -G.Oliva, Annali della Città di Messina, Messina 1882; 12. -Augusto Elia, “Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900”, vol. I, Roma 1904; 13. -Giuseppe La Farina, Storia della rivoluzione siciliana e delle sue relazioni coi governi italiani e stranieri. 1848-1849, Milano 1860; 14. -Carlo Gemelli, “Storia della siciliana rivoluzione del 1848-49”, Bologna 1867; 15. -Filangieri Fieschi Ravaschieri, Il generale Carlo Filangieri, Milano, 1902; 16. -Gianni Oliva. Annali della città di Messina. Continuazione all'opera di C. D. Gallo .... Messina. 1892-1954, vol. IV; 17. -http://www.larderiaweb.it/joomla/la-storia-di-messina-dal-1847-al-1854.html; 18. -Luigi Tomeucci, Le cinque giornate di Messina nel ’48, Ferrara, Messina, 1953; 19. -“Archivo storico messinese. Atti della società storica messinese”, anno I, Messina 1900, p. 66; 20. -http://www.comune.messina.it/turismo/storia-e-tradizioni/cenni-storici/il-periodo-borbonico.aspx; 21. -Raffaele Santoro, Storia dei precipui rivolgimenti politici accaduti nel regno delle Due Sicilie nel 1848-1849, Napoli 1850; 22. -Andrea Frediani, "101 battaglie che hanno fatto l'Italia Unita", Roma, Newton Compton Editori 2011; 23. -http://ospitiweb.indire.it/~memm0002/Messinastoria/commenti.html; 24. -Rosaria Stracuzzi, “Il tabulario di S. Maria dell’Alto di Messina (1245-1718)”, pp. 7-8, in “Archivio storico messinese”, vol. 89°-90° dalla fondazione; 25. -Lucy Riall, La Sicilia e l’unificazione italiana. Politica liberale e potere locale (1815-1866), Torino 2004; 26. -Alessandro Barbero, “I prigionieri dei Savoia. La vera storia della congiura di Fenestrelle”, Roma-Bari 2012; 27. P. Calvi, Memorie storiche e critiche della rivoluzione siciliana del 1848, Londra, 1861;


Pertanto la voce è stata costruita ricorrendo ad una molteplicità di fonti, diversificate per autore, epoca e categoria (memorialistica, storia locale, saggistica universitaria ecc.). Si sono citate anche fonti di parte borbonica, come la Relazione ufficiale dello stato maggiore borbonico riguardo alla battaglia finale di Messina, che testimonia i danni gravissimi inflitti alla città. Si è fatto ricorso agli studi monumentali (ho detto monumentali) di Luigi Tomeucci, senz’altro il principale studioso del durissimo assedio di Messina.

In quanto alla fonte sopra citata da quel signore che contesta i contenuti della pagina, essa è tutt’altro che “imparziale”: si tratta d’una affermazione di Carlo Filangieri, ossia del comandante borbonico che guidò l’assalto finale a Messina, con relative distruzioni, massacri, saccheggi ed altre violenze. Egli nega tutto ciò nelle sue memorie: è credibile, vista la provenienza? È definibile “imparziale” la descrizione del generale borbonico? Fra l’altro, le affermazioni di Filangieri sono palesemente erronee. Egli ammette che il corpo di spedizione borbonico aveva subito 1069 perdite, mentre ne attribuisce agli insorti, in tutto e per tutto, … 33! Come avrebbe fatto il corpo di spedizione borbonico, soverchiante per numero e mezzi, a perdere 1069 uomini, mentre gli insorti, civili male armati e privi d’addestramento, avrebbero perso solo 33 uomini? Come avrebbero fatto poi gli insorti a venire sconfitti, dopo aver perso soltanto 33 uomini delle migliaia di cui disponevano? Per farla breve: il generale borbonico Carlo Filangieri cerca di nascondere ciò che il suo esercito ha fatto a Messina, ma le sue stesse affermazioni sono palesemente contraddittorie ed erronee. Persino la relazione ufficiale dello stato maggiore borbonico, citata nella pagina, disconosce le affermazioni postume di Carlo Filangieri ed ammette l’enormità dei danni inflitti alla città dal bombardamento.

Aggiunte ed ampliamenti[modifica wikitesto]

--Rinascimento (msg) 15:30, 5 set 2013 (CEST) La voce è stata poi negli ultimi giorni ulteriormente arricchita con le seguenti fonti, fra cui studi classici sull'argomento,ed il materiale da esse tratto:[rispondi]

-Achille Bonifacio, Il monastero benedettino di S. Placido Calonerò e la sua biblioteca, in Archivio storico messinese, III Serie - Vol. XXV – XXVI, Anni 1975 -1976 - Vol. 34° dalla fondazione, a cura della Società Messinese di Storia Patria, Messina 1976; 29.

-Ernesto Consolo-Nino Checco, Messina nei moti del 1847-1848, in Il Risorgimento: rivista di storia del Risorgimento e storia contemporanea, a. 51 (1999) n. 1; 30.

-A. Caglià-Ferro, Monografia sui fatti del 1° settembre 1847 in Messina, Messina 1890; 31.

-E. Casanova, Il Comitato centrale siciliano di Palermo(1849-1852), in «Rassegna storica del Risorgimento», anno XII, fascicolo II, 1925, pp. 310-311.

-C. Naselli, Il Quarantotto a Catania: la preparazione, gli avvenimenti, in «Archivio Storico per la Sicilia orientale», serie IV, a. II e III, 1949-1950.

-L. Tomeucci, Messina nel Risorgimento, Milano 1963, pp. 44-74.

-Socrate Chiaramonte, “Il programma del '48 e i partiti politici in Sicilia”, in “Archivio storico siciliano”, n. 3., anno XXVI, 1901, p. 117.

-Francesca Maria Lo Faro, Giovanni Krymi (Crimi), nel Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 62 (2004), dell'Enciclopedia Treccani; http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-krymi_(Dizionario_Biografico)/

-http://www.museorisorgimentomessina.it/images/gabinettodilettura/043.jpg

-Notiziario delle cose avvenute l’anno 1848 nella guerra siciliana, a cura di F. Azzolino, Napoli 1848

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 04:35, 8 feb 2018 (CET)[rispondi]

Ho letto tutta la voce; non posso giudicare se quanto vi sia scritto corrisponda esattamente alla realtà dei fatti avvenuti (devo ancora studiarmi il periodo e capire bene il tutto), spero però che le fonti messe siano fonti oneste, anche perché sono già numerose.

Una cosa però manca e posso dirlo con certezza, dato che ho già letto svariate fonti italiane ed estere al riguardo: li ruolo di Francia e Inghilterra nella qui detta "Tregua" è solo minimamente (ma neanche) esposto. Per chiarirci: con tutta la pietà (nel senso genuino del termine) che possa suscitare la descrizione dei messinesi che cercano una via di fuga sulle navi francesi e inglesi, non fu certo per questo motivo che i due paesi esteri imposero (ed è il caso di ripeterlo: "imposero") un vero e proprio armistizio (non una semplice tregua) alle due parti belligeranti. Ad esempio, qui è stato del tutto ignorata la sorte di Siracusa (il che, ahimè, non è una novità per quel che riguarda le voci wikipediane composte qualche anno or sono), ma se invece nel capiolo delle "Conseguenze" si fosse andati un tantino più in là, anziché nominare erroneamente solo la sorte di Catania e Palermo (che è tra l'altro una pura conseguenza della disfatta dell'intera Sicilia orientale), ci si sarebbe soffermati pure sulla sorte di Siracusa, sarebbe saltato fuori che fu un ammiraglio francese, con una nave francese (mandata ufficialmente dalla Francia) ad impedire che i napoletani, a caldo, ripetessero la strage di Messina pure a Siracusa: perché i soldati borbonici, dopo aver lasciato Messina, avevano fatto vela direttamente per Siracusa (saltando Catania e ancora bel lontana Palermo), solo che poi vennero "bloccati" (letteralmente) dagli ordini della Francia, che insieme all'Inghilterra monitorava questa guerra. Quindi... un pò di più rispetto a un semplice accorato appello fatto affinché "in nome di Dio" (cito dal testo della voce) si fermasse la strage di Messina.

Ecco, quel che manca credo sia proprio il contesto generale a questa voce. Messina non era sola in battaglia, o meglio: questa non era solo la battaglia di Messina. --Stella (msg) 19:31, 10 dic 2019 (CET)[rispondi]

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