Diablada

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La diablada

La diablada è una delle più colorate e originali danze tradizionali della Bolivia e del Perú

Il diavolo è il simbolo del Carnaval de Oruro, svolto nella città di Oruro, in Bolivia. È anche simbolo della Vergine della Candelaria, celebrata nella regione di Puno, in Perú. Entrambe le manifestazioni sono dichiarate Patrimonio Orale e Intangibile dell'Umanità da parte dell’Organizzazione per l'educazione, la scienza e la cultura, da parte dell'UNESCO.

La danza della diablada suggerisce un mondo profondamente legato con il culto del male, il dio andino Supay, da Huari dio della montagna, e il diavolo della liturgia cattolica. La diablada riflette il sincretismo religioso attraverso sontuose forme e colori, che nel corso del tempo ha guadagnato popolarità.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In Perù, Fray Martín de Murúa, sacerdote di dottrina spagnola a Capachica e Huata, città sulle rive del lago Titicaca a Puno, narra che la festa di Ytu o Yto era osservata prima del 1590 nella penisola di Capachica nel territorio di Puno, dove danzavano guacones e lama lama, termine che è compreso nel Vocabolario della lingua aymara, pubblicato nel 1603 dal gesuita italiano Ludovico Bertonio, pioniere nello studio della lingua aymara, durante gli anni della presenza gesuita nel Chucuito e nei dintorni del Lago Titicaca a Puno, Perù. Bertonio rimase a Juli per 30 anni, arrivò nel 1585 fino al 1615, poi in vecchiaia si ritirò ad Arequipa e infine morì a Lima. Agli abitanti Aymara, sotto mentite spoglie, li chiamerebbe lama lama, nominando così i folletti delle danze. Allo stesso modo, il Vocabolario della lingua generale di tutto il Perù chiamato lingua Quichua o Inca, 1608 del gesuita spagnolo Fray Diego Gonzáles Holguín menziona che i lama giocano o ballano travestiti da maschere e menziona che in molti altri balli essi anche i folletti erano travestiti. Guaman Poma indica che ogni regione dell'Inca Tahuantinsuyo aveva le sue feste, come il Collasuyo che correva da Cusco a sud del Tahuantinsuyo, quindi la festa di Ytu deve essersi diffusa in tutto il Collasuyo. Il cronista Pachacuti Yamqui descrive il Llamallama come una danza per umiliare i nemici e dice che Huáscar lo usava a Poma Pampa, la quale veniva eseguito durante la festa di Ito tradizionalmente dai rappresentanti della regione conosciuta come Collasuyo.

Mentre in Bolivia, si considera che sia nata durante il periodo di colonizzazione spagnola, come una rappresentazione della lotta tra il bene e il male. Nel diciottesimo secolo, i minatori di Oruro decisero: da una parte di dichiarare la Virgen del Socavon come Madre protettrice dei lavoratori e dall'altra parte decisero di danzare come diavoli, per non provocare l'ira del Tio della miniera, essere soprannaturale, considerato proprietario dei metalli che può fornire ricchezze o morte all'interno della miniera.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]