Coteto

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Coteto
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Toscana
Provincia  Livorno
CittàLivorno
Codice postale57124
Abitanti6 220 ab.[1]
PatronoGiulia di Corsica
Giorno festivo22 maggio
Coordinate: 43°32′17.73″N 10°19′40.32″E / 43.538258°N 10.327867°E43.538258; 10.327867

Coteto è un quartiere nella città di Livorno.

A nord confina con il quartiere Colline, che faceva parte della stessa circoscrizione, la numero 4, prima della sua abolizione; ad est confina con il quartiere Salviano e a sud è delimitato dal corso del Rio Maggiore. Coteto, insieme a Colline, partecipava al Palio Marinaro di Livorno, con la denominazione di "Colline-Coteto".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio corrispondente all'attuale quartiere di Coteto risultano insediamenti sin dai tempi dell'arrivo dei Longobardi, come risulta dal toponimo Setteri, che oggi identifica la storica fattoria visibile davanti alla nuova caserma dei Vigili del Fuoco.[2]

Le prime notizie riguardo al nome risalgono al 1407, quando veniva indicato con il termine codeto che sta ad indicare un luogo umido con vaste estensioni di una pianta caratteristica nota come coda di cavallo.

Nel corso del XVIII secolo vi esisteva la grande villa Lemach-Funaro; qui dopo il 1830 vi fu ospite il Bey di Algeri e la sua famiglia esuli dopo la conquista francese dell'Algeria. Ai margini del territorio di Coteto si trovava anche la casa del capitano Ricci, in cui frequentemente soggiornò il famoso poeta Percy Bysshe Shelley fra 1818 e il 1822 durante le visite ai suoi connazionali.[3]

Dal secondo dopoguerra il quartiere ha subito una forte crescita demografica e delle abitazioni, tanto che ai vecchi casolari di campagna si affiancarono moderni condomini e palazzine. Alla realizzazione del nuovo abitato, avviata nel 1956, partecipò un gruppo di architetti coordinati da Raffaello Fagnoni, autore del centro sociale attorno al quale si disposero la chiesa e le attività commerciali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dati della CEI.
  2. ^ G. Ciccone, E. Clara, Sètteri. Un insediamento livornese dai longobardi ad oggi, Livorno, 2004.
  3. ^ P.B. Shelley, su giltfilchercafe.wordpress.com, 9 agosto 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Aldo Del Lucchese, Stradario storico della città e del comune di Livorno. Livorno, Belforte, 1973.
  • F. Cagianelli, D. Matteoni, Livorno, la costruzione di un'immagine. Tradizione e modernità nel Novecento, Cinisello Balsamo 2003.
  • G. Piombanti, Guida storica ed artistica della città e dei contorni di Livorno, Livorno 1903.
  • G. Ciccone, E. Clara, Sètteri. Un insediamento livornese dai longobardi ad oggi, Livorno, 2004.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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