Congregazione degli operai cristiani di San Giuseppe Calasanzio

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La Congregazione degli Operai Cristiani di San Giuseppe Calasanzio (in latino Congregatio pro operariis christianis a Sancto Iosepho Calasanctio, in tedesco Kalasantiner Kongregation) è un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione clericale, detti popolarmente Calasantini, pospongono al loro nome la sigla C.Op.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Anton Maria Schwartz, fondatore della congregazione

La congregazione venne fondata dal sacerdote austriaco Anton Maria Schwartz (18521929): direttore spirituale di un'associazione di quindici membri, sorta a Vienna nel 1882 per dare assistenza e un'educazione religiosa ai giovani operai, il 24 novembre 1889, con l'autorizzazione dell'arcivescovo di Vienna, diede inizio a una congregazione di sacerdoti che ne proseguisse l'opera.[2]

L'istituto ricevette il pontificio decreto di lode il 3 febbraio 1926 e venne approvato definitivamente dalla Santa Sede il 16 maggio 1939. Ai tre voti comuni a tutti i religiosi, i Calasantini aggiungono quello di lavorare a favore degli operai.[2]

Il fondatore è stato beatificato a Vienna il 21 giugno 1998 da papa Giovanni Paolo II.[3]

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Il fine dei Calasantini è l'apostolato tra gli operai, soprattutto tra i più giovani: organizzano incontri domenicali e oratori, si dedicano alle opere pastorali nelle fabbriche e all'insegnamento della religione nelle scuole professionali.[2]

Sono presenti in Austria (a Vienna, in Bassa Austria, in Stiria) e Brasile (Nova Iguaçu);[4] la sede generalizia è a Vienna.[1]

Al 31 dicembre 2005, la congregazione contava 40 religiosi (26 dei quali sacerdoti) in 8 case.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2007, p. 1487.
  2. ^ a b c DIP, vol. VI (1980), coll. 733-734, voce a cura di G. Rocca.
  3. ^ Tabella riassuntiva delle beatificazioni avvenute nel corso del pontificato di Giovanni Paolo II, su vatican.va. URL consultato il 31-10-2009.
  4. ^ Kalasantiner. Niederlassungen, su kalasantiner.at. URL consultato il 28 ottobre 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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