Charles-Antoine-Nicolas Ancel

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Beato Charles-Antoine-Nicolas Ancel

Martire

 
NascitaRouen, 11 ottobre 1763
MorteRochefort, 29 luglio 1794
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione1995 da papa Giovanni Paolo II
Ricorrenza29 luglio

Charles-Antoine-Nicolas Ancel (Rouen, 11 ottobre 1763Rochefort, 29 luglio 1794) è stato un presbitero francese ed è tra i martiri dei pontoni di Rochefort beatificati da papa Giovanni Paolo II nel 1995.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine del Settecento avvenne la Rivoluzione francese, della quale uno dei capisaldi era la laicità; durante essa, si rifiuta il mondo del passato, l'Ancien Régime, che viene considerato l'insieme di tutti gli errori e le ingiustizie. Si vuole quindi distruggere il passato, con la sua cultura e i suoi costumi; malgrado la religione era presente nella società, si vuole sostituire ad essa il culto razionalista della Dea ragione. La Rivoluzione divenne presta antiecclesiale: è del 1790 la Costituzione civile del clero[2], che soppresse i privilegi del clero e degli ordini religiosi, decise che i vescovi e i parroci fossero eletti da gruppi politici e abolì il Cattolicesimo come religione di stato, ma divenne l'unica religione che poteva celebrare le feste pubblicamente[3]. Del clero, ben pochi giurarono la Costituzione civile, formando la chiesa "giurata", mentre la maggior parte dei sacerdoti formarono la chiesa "refrattaria"; molti di essi, assieme anche a laici cattolici, subirono il martirio. Alcuni di essi sono diventati poi beati: tra essi, si ricordano anche la beata Teresa di sant'Agostino e le sue 15 compagne e la beata Marie-Madeleine Fontaine e le sue 3 compagne[2].

Italianizzato in Carlo Antonio Nicola Ancel, il sacerdote faceva parte della Congregazione di Gesù e Maria di san Giovanni Eudes[1]. In quanto sacerdote[1][4], venne confinato in una nave prigione al largo di Rochefort[1], in condizioni disumane[4]. Morì lì il 29 luglio 1794[1], colpito da un micidiale contagio[4].

Così lo ricorda il Martirologio romano:

«Su una nave-prigione ancorata al largo di Rochefort, in Francia, ricordo del B. Carlo Nicola Antonio Ancel, presbitero della Società di Gesù e Maria e martire, che, durante la Rivoluzione Francese, rinchiuso in odio al sacerdozio in una sordida galera, vi perì consunto da malattia.»

[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e VANGELO DEL GIORNO - L'Evangile au quotidien, su levangileauquotidien.org, Vangelo del Giorno. URL consultato il 29 luglio 2015.
  2. ^ a b monsignor Luigi Negri, Martiri della Rivoluzione Francese, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. URL consultato il 29 luglio 2015.
  3. ^ Costituzione civile del clero in "Dizionario di Storia" - Treccani, su treccani.it, Treccani. URL consultato il 29 luglio 2015.
  4. ^ a b c Beato Carlo Nicola Antonio Ancel, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. URL consultato il 29 luglio 2015.
  5. ^ Martirologio - La Santa Sede, su vatican.va, vatican.va. URL consultato il 29 luglio 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]