Centrophoroides

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Centrophoroides
Immagine di Centrophoroides mancante
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Chondrichthyes
Sottoclasse Elasmobranchii
Ordine Squaliformes
Famiglia Squalidae
Genere Centrophoroides

Il centroforoide (gen. Centrophoroides) è un pesce cartilagineo estinto, appartenente agli squaliformi. Visse nel Cretaceo superiore (circa 94 - 80 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Asia, in Sudamerica, in Europa e in Nordamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo squalo era di piccole dimensioni e solitamente non superava la lunghezza di 50 centimetri. Era dotato di un muso appuntito e di un corpo piuttosto slanciato. Erano presenti due pinne dorsali, delle quali la prima era sostenuta da una potente spina che si proiettava al di sopra della pinna stessa. La seconda pinna dorsale era più piccola, ed era associata a una spina lunga circa un terzo dell'altezza della pinna. Le pinne pettorali erano grandi e di forma triangolare, mentre la pinna caudale era relativamente corta. I denti erano larghi, con una cuspide corta e diretta all'indietro.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Centrophoroides è un antico membro della famiglia Squalidae, rappresentata da numerose forme attuali di ridotte dimensioni; il genere Centrophoroides è particolarmente simile ai membri attuali del genere Squalus. Il genere Centrophoroides venne descritto per la prima volta nel 1887 da Davis, sulla base di resti fossili rinvenuti in Libano; la specie tipo è Centrophoroides latidens. Un'altra specie, precedentemente descritta da Louis Agassiz, è C. appendiculatus, diffusa anche in Europa. La specie C. worlandensis è stata rinvenuta in Wyoming.

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

Centrophoroides era un predatore che si nutriva non solo di pesci più piccoli, ma anche di crostacei e altri invertebrati.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Agassiz, L. (1843) Recherches sur les poissons fossiles. Volume 3 with plates
  • Davis, J.W. (1887) The fossil fishes of the chalk of Mount Lebanon, in Syria. Scientific Transactions of the Royal Dublin Society, 2 (3): 457–636, pl. 14–38.
  • G. R. Case. 1987. A new selachian fauna from the late Campanian of Wyoming (Teapot Sandstone Member, Mesaverde Formation, Big Horn Basin). Palaeontographica Abteilung A 197(Lfg. 1-3):1-37
  • M. E. Suarez and R. A. Otero. 2008. Nuevos hallazgos de vertebrados marinos en el Campaniano-Maastrichtiano de Loanco, VII Regio?n. Actas del I Simposio Paleontologi?a en Chile. Santiago 78-82
  • T. Hübner and A. Müller. 2010. Selachian teeth from Campanian sediments (Upper Cretaceous) of the Münsterland Cretaceous Basin (NW Germany). Palaeontologische Zeitschrift 84:437-455