Catena di omicidi in Iran

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Per Catena di omicidi in Iran (in inglese Chain murders of Iran, in persiano قتل‌های زنجیره‌ای ایران‎) si intende il periodo tra il 1988 e il 1998 in Iran caratterizzato dalla morte o scomparsa di numerosi intellettuali dissidenti del neo-nato regime islamico.[1][2][3]

Oltre 80 i cittadini dissidenti (principalmente intellettuali) uccisi in questo periodo.[4][5]

Tra le vittime più importanti si ricordano Dariush Forouhar e la moglie Parvaneh Forouhar, Fereydoun Farrokhzad, Shapur Bakhtiar, Abdul Rahman Ghassemlou, Sadegh Sharafkandi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elaine Sciolino, Persian Mirrors: The Elusive Face of Iran, New York, Free Press, 2000, pp. 233–239, ISBN 0-7432-8479-8.
  2. ^ A. William Samii, Iran Report, su GlobalSecurity.org, Radio Free Europe/Radio Liberty, 5 febbraio 2001. URL consultato il 29 dicembre 2014.
  3. ^ The Chain Murders, su pbs.org.
  4. ^ OLTRE IL DUALISMO CONSERVATORI-MODERATI: UNA GUIDA ALLE FAZIONI POLITICHE DELLA REPUBBLICA ISLAMICA DI IRAN p.14 (PDF), su ispionline.it.
  5. ^ Victims of serial killings by the information ministry (Abbridged from Enghelabe Eslami NO. 477) (from 1988–1999), su iran-bulletin.org, 2000. URL consultato il 29 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]