Catecumeno

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Il termine catecumeno (dal greco κατηχούμενος, katēchúmenos, "colui che viene istruito") indica colui che intraprende il percorso di fede da seguire per essere ammessi al Sacramento del Battesimo[1]. Tale percorso di iniziazione cristiana viene chiamato catecumenato.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fonte battesimale, Cattedrale di Magdeburgo

Fin dai primi secoli del Cristianesimo si ha notizia del catecumenato. Il candidato veniva preparato dal catechista, una persona già battezzata che aiutava gli altri a incontrare il Cristo Risorto. Il candidato durante il percorso di preparazione doveva dimostrare di essere in grado di mantenere gli impegni connessi al Battesimo, sviluppando il desiderio di essere unito a Cristo Salvatore, condividendone la vita, la morte e dunque la Resurrezione.

Una volta completata la preparazione del candidato, che non aveva di per sé un tempo prestabilito, poteva durare all'incirca dai tre anni in su, il catecumeno nella settimana precedente alla Pasqua si preparava con digiuni e preghiera a ricevere il battesimo, che avveniva all'interno della liturgia della veglia pasquale. La celebrazione, specialmente nei primi tempi, si svolgeva nella chiesa principale – chiamata kathòlikon – con tutta la comunità riunita.

Era ammessa la partecipazione del candidato alla prima parte della liturgia, la liturgia dei catecumeni o liturgia della parola, in cui venivano letti e commentati i testi sacri, ma prima dell'offerta eucaristica, la liturgia dei fedeli, aveva l'obbligo di uscire[1]. Perciò a loro era riservato un apposito spazio della basilica detto atrium, un quadriportico con al centro una fonte battesimale, dove potevano attendere di ricevere il battesimo, oppure in locali adiacenti a loro riservati. Subito dopo l'omelia i catecumeni venivano battezzati, rinunciando a Satana e a tutte le sue seduzioni, e unendosi a Cristo. Il catecumeno professava, quindi, il Simbolo della Fede e a quel punto veniva battezzato, e poteva unirsi al resto dell'assemblea nella celebrazione liturgica.

Ai nostri giorni[modifica | modifica wikitesto]

Il catecumenato è tutt'oggi presente nella chiesa cattolica, per quanto riguarda il battesimo degli adulti, si veda il Catechismo della Chiesa cattolica:

Fonte battesimale, Cattedrale di Asti.

«Dalle origini della Chiesa, il Battesimo degli adulti è la situazione più normale là dove l'annunzio del Vangelo è ancora recente. Il catecumenato (preparazione al Battesimo) occupa in tal caso un posto importante. In quanto iniziazione alla fede e alla vita cristiana, esso deve disporre ad accogliere il dono di Dio nel Battesimo, nella Confermazione e nell'Eucaristia.
Il catecumenato, o formazione dei catecumeni, ha lo scopo di permettere a questi ultimi, in risposta all'iniziativa divina e in unione con una comunità ecclesiale, di condurre a maturità la loro conversione e la loro fede. Si tratta di una formazione "alla vita cristiana" mediante la quale "i discepoli vengono in contatto con Cristo, loro Maestro. Perciò i catecumeni siano convenientemente iniziati al mistero della salvezza e alla pratica delle norme evangeliche, e mediante i riti sacri, da celebrare in tempi successivi, siano introdotti nella vita della fede, della liturgia e della carità del popolo di Dio". I catecumeni "sono già uniti alla Chiesa, appartengono già alla famiglia del Cristo, e spesso vivono già una vita di fede, di speranza e di carità". "La Madre Chiesa, come già suoi, li ricopre del suo amore e delle sue cure".»

Il termine catecumeno continua a essere usato in alcune chiese evangeliche, indicando coloro (di solito adolescenti ma non solo) che si preparano alla confermazione o al battesimo. Il corso di preparazione dura in genere due anni. Quelli del primo anno sono chiamati "preparandi" e quelli del secondo "confermandi".

Anche la chiesa ortodossa continua a praticare il catecumenato, soprattutto con candidati provenienti da chiese eterodosse.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b catecùmeno, in Vocabolario on line, Istituto Treccani. URL consultato il 9 Settembre 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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