Crateri di Campo del Cielo

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Crateri di Campo del Cielo
Uno dei frammenti meteorici ritrovati
StatiBandiera dell'Argentina Argentina
Cartina della provincia del Chaco nella quale, in rosso, viene evidenziata la zona dell'impatto nella qual si ritrovano i crateri e i frammenti meteorici
Mappa di localizzazione: Argentina
Crateri di Campo del Cielo
Crateri di Campo del Cielo
Coordinate: 27°38′S 61°42′W / 27.633333°S 61.7°W-27.633333; -61.7

Il Campo del Cielo (nell'idioma indigeno toba: Pingüen N'onaxa o Pingüen Nunralta, in Wichí: Otumpa) è un'estesa zona geografica situata in Argentina nella divisione del Chaco Austral.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La zona è particolarmente conosciuta per la presenza di numerosi crateri meteoritici, almeno 21 quelli riconosciuti attualmente. Il campo è situato sul confine delle province di Chaco e Santiago del Estero, a circa 800 km a nord-ovest di Buenos Aires. Secondo gli studi effettuati, circa 4000 anni fa la zona è stata colpita da una pioggia meteorica dovuta alla disintegrazione di un grosso meteorite del peso di circa 840.000 kg esploso a contatto con l'atmosfera. L'impatto dei frammenti con la superficie terrestre ha portato alla formazione dei crateri attualmente presenti e alla dispersione, nella zona circostante l'impatto, di una grande quantità di frammenti metallici, ancora oggi rinvenibili nell'area.[1]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Il più grande e più studiato dei crateri è situato vicino al villaggio di Chorotis, e ha 50 metri di diametro. L'età dell'evento che ha creato i crateri è valutata a meno di 4.000 anni (Olocene). La presenza di miti tra la popolazione indigena collegabili all'evento meteorico che diede origine ai crateri, indica che queste popolazioni hanno assistito alla caduta.

I frammenti meteorici trovati nei crateri e attorno ad essi sono composti principalmente di ferro, con un 6,68% di nichel e percentuali minori di cobalto, fosforo ed altri elementi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Meteorite gigante dissotterrato in Argentina, su 3bmeteo.com, 16 settembre 2016. URL consultato il 16 settembre 2016.

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