Bozza:Maria Questa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Marina, olio su tavola, 39,5x29 cm. Collezione privata

Maria Questa (Roma, 1904La Spezia, 1988) è stata una pittrice italiana.[1]

Maria Questa nasce a Roma nel 1904. Dopo l’infanzia trascorsa in Cile (precisamente a Valparaiso, dove il padre Severo si era trasferito con la famiglia), rientra con i suoi in Italia nel 1921, stabilendosi prima a Portovenere e poi a La Spezia, rimasta città d’adozione dalla quale si allontanerà soltanto per viaggi di studio e lavoro. [2].

Citazione della Questa: [3].

"Del resto, confesserò che per quanto mi piaccia viaggiare nel nostro paese e in quelli stranieri per cimentarmi con paesaggi diversi dai nostri e per potermi incontrare con altra gente che vede i miei lavori sotto i più vari e impensabili aspetti, non vedo l'ora, dopo un po' che sono fuori, di tornare alla Spezia, perché qui è la mia casa, il mio studio, i miei ricordi, qui è la gioia di ritrovare il paesaggio che più amo e che sento al punto che potrei forse dipingerlo ad occhi chiusi. Qui torno per dipingere ed esporre i miei quadri a gente che conosco e che mi conosce da anni. O semplicemente dovrei dire che qui torno per il bisogno di riprendere a vivere nella città che amo e dalla quale sento di non poter stare troppo a lungo lontana."

Il suo curriculum è molto intenso; infatti, fin da giovanissima frequenta gli studi dei più accreditati pittori spezzini da Aprigliano a Navarrini, da Brandolisio a Felice del Santo (il suo primo maestro) e, incoraggiata da questi studi, si reca successivamente a Firenze per frequentare l’Accademia del Nudo. [4]. Esordì ufficialmente nel 1930 con una personale allestita presso l'Hotel Croce di Malta e proprio gli anni Trenta furono i più fecondi per la sua carriera artistica.

Dopo numerose esposizioni anche all’estero, premiazioni e una vasta produzione artistica, muore nel 1988 a La Spezia.

Sono da evidenziare la sua genialità, l’innata curiosità intellettuale e il grande desiderio di sperimentazione che la pittrice dimostra sin dagli esordi, oltre all’affezione costante al suo personalissimo stile e modo di fare arte. Vicina al Futurismo e all’Aerovita spezzina, Maria Questa fu figura chiave nel panorama artistico locale, rimanendo legata all'arte figurativa, ma puntando anche all’essenza intima dell’osservazione e mostrandosi attenta a cogliere le novità del panorama artistico a lei contemporaneo [5].

Carriera e premiazioni

[modifica | modifica wikitesto]

Maria Questa si dedica generalmente alla pittura di paesaggi (in particolare incentrati sul tema della marina), nature morte, scene di lavoro e di vita quotidiana, autoritratti e ritratti dei suoi famigliari.

La sua carriera inizia ufficialmente nel 1930 con la partecipazione ad una mostra personale e locale che attira su di lei l’attenzione della critica spezzina ma anche nazionale.

Nel 1932 partecipava con tre opere ancora rispettose dei moduli figurativo – accademici (Uomo seduto, Vecchia rosa, Officine) alla III mostra collettiva organizzata a Genova a Palazzo Rosso dal Sindacato Regionale fascista di Belle Arti.

Nel 1933 fu presente alla IV edizione della mostra organizzata sempre a Genova dal Sindacato Interprovinciale Fascista di Belle Arti dove espone l’opera “In Paese” che, anche se attraverso moduli tradizionali evidenzia la sua decisa personalità artistica. [6].

Di nuovo nel 1933 fu ammessa alla prima edizione del premio di pittura “Golfo della Spezia” con le opere “Rustico” e “S. Terenzo”, esposte per l’occasione nella grande mostra organizzata dalla Casa d’Arte Salmoiraghi, sponsor dell’iniziativa (la mostra era voluta dai futuristi, furono selezionate 154 opere di 86 pittori scelte sulle 429 presentate al concorso con un montepremi complessivo di ventimila lire).

Nel 1934 partecipa alla “Mostra celebrativa del marmo” nel Concorso VI con tema “Il Lavoro”, come indicato sul retro dell’opera.

Nel 1936 espone il dipinto “Portovenere” alla VII Esposizione Interprovinciale di Arti Figurative di Genova, la sua presenza in queste mostre resta costante nelle diverse edizioni fino al 1941.

Nel 1939 espone alla IIII edizione della Mostra Quadriennale d’Arte Nazionale al Palazzo delle Esposizioni di Roma il dipinto “Meriggio d’estate” che viene poi esposto nel 1943 alla Mostra Sindacale degli Artisti Genovesi a Roma. [7]. Fra le sue opere più significative si annoverano i dipinti realizzati subito dopo i bombardamenti aerei del 1943 sulla città, che offrono una sofferta testimonianza dei disastri provocati dalla guerra. [8].

Ha tenuto mostre personali oltre che a Genova e alla Spezia ma anche a Madrid nel 1957 e a Colonia nel 1959.

Nel 1966 tiene una mostra personale alla Spezia, di questa ê stata rinvenuta una locandina pubblicitaria del tempo.

Negli anni Settanta la Galleria Minotauro le ha dedicato un’ampia retrospettiva esponendo opere risalenti dal 1935 al 1970. [9].

Nel 1981, Il Centro Allende ne ha ordinato un’ampia antologica cercando quindi di rappresentare un quadro completo dell’intera carriera dell’artista tramite l’inclusione di opere appartenenti a diverse fasi della sua vita. [10].

Premiazioni [11]:

Genova e Bologna nel 1936, Torino nel 1950, La Spezia nel 1952 e nel 1954.

Fonti e documenti in cui è citata Maria Questa

[modifica | modifica wikitesto]

“Pittori, scultori, scrittori e musicisti amavano ritrovarsi presso il Bar Ambrosini all’angolo di Via Cavour con Via Di Monale. […] Nel Bar Ambrosini facevano capo un po’ tutti. Teneva banco Furio Bonessio e sedevano con lui ai tavoli interni, d’inverno, ed esterni l’estate […] la Questa […]”. [12].

“Evento, come riferisce ancora Carmassi, che diede nuovo impulso alla vita culturale cittadina. Da quel momento gli avvenimenti artistici divengono più attuali; prendono parte alle mostre sindacali giovani artisti come […] In occasione del premio vennero a La Spezia centinaia fra pittori e pittrici da ogni parte d’Italia. SI organizzarono gite e feste nel Golfo ed il concorso si popolarizzò in modo eccezionale.” [13].

Articolo in periodico: Arti di spezzini alla III Quadriennale d’arte (01-1939-06-1939) [14].

Articolo in periodico: Maria Questa, opera non identificata (Il Corriere Lunense, 24-12-1939) [15].

Occasioni meno ufficiali e più ludiche: “Notte futurista riuscita in una fantasmagoria di luci e colori in un ambiente originalissimo creato dalla fantasia dei pittori. I pittori raccolti a Lerici e nei dintorni per concorrere al Premio del Golfo si sono sbizzarriti nelle più diverse decorazioni: Eva Quajotto, Maria Questa …”. [16].

Maria Questa, "Campanule alla Palmaria", olio su cartone

Paesaggi:

Maria Questa, "Cave" o "La lizzatura". Accademia di Belle Arti di Carrara
  • Campanule alla Palmaria, olio su cartone. Collezione privata
  • Marina, olio su tavola, 39,5x29 cm. Collezione privata
  • Cave (la lizzatura). Carrara, Accademia di Belle Arti
  • Portovenere e la chiesa di San Pietro, olio su tavola, 54 x 69,5 cm. Collezione privata
  • Olivi alla foce (1972), olio su cartoncino, 70x97,5 cm. Carispezia Gruppo Cariparma Crédit Agricole
    Disegni della guerra, proprietà di Carispezia Gruppo Cariparma Credit Agricole:
  • Piazza Santarosa, 1943, carboncino su carta 32x44 cm
  • Palazzi degli Statali, 1943, matita su carta 35x49 cm
  • Palazzo Doria, 1943, matita su carta 32x44 cm
  • Palazzi Statali, 1943, matita su carta 33x47 cm
  • Case Vicino all’ospedale, 1943, matita su carta 34x50 cm
  • Palazzo Doria, 1943, carboncino su carta47x37 cm
  • Via Dante, 1943, matita su carta 44x31 cm
  • Via del Torretto, 1943, matita su carta 36x47 cm
  • Via Galileo, 1943, matita su carta 36x47 cm
  • Piazza Beverini, 1943, matita su carta 32x44 cm
  • Piazza Cavour, 1943, matita su carta 36x49 cm
  • Piazza Cavour, 1943, matita su carta 38x50 cm
  • Piazza Cavour, 1943, matita su carta 50x38 cm
  • Piazza Cavour, Mercato, 1943, matita su carta 38x29 cm
  • Piazza del mercato, 1943, matita su carta 36x50 cm
  • Piazza S. Agostino. 1943, matita su carta 47x37 cm
  • Piazza S. Maria, 1943, matita su carta 44x32 cm
  • Piazza S. Agostino, 1943, matita su carta 31x42 cm
  • Via Colombo/Via Francesco Spezzino, 1943, matita su carta 33x50 cm
  • Via Rattazzi/Via Colombo, 1943, carboncino su carta 50x34 cm
  • C.so Cavour/Via Lamarmora, 1943, matita su carta 30x42 cm
  • Il mercato (Piazza Cavour), 1943, matita su carta 30x43
  • Il Municipio e la facciata di S. Maria Puntellata, 1943, matita su carta 33x49
  • Il Poggio, 1943, carboncino su carta 30x43 cm
  • Il Poggio, 1943, carboncino su carta 31x44 cm
  • La Federazione, 1943, matita su carta 33x49 cm
  • Opra Maternità Infanzia, 1943, matita su carta 30x44 cm
  • Case vicino all’Ospedale, 1943, matita su carta 38x50 cm; firmato Questa
  • Via Bassa, 1943, matita su carta 35x50 cm; firmato Questa
  • Via Cadorna, 1943, matita su carta 30x43 cm
  • Via Cavour/Via Rattazzi, 1943, matita su carta 32x44 cm
  • Via Cavour angolo Vico delle Mura, 1943, matita su carta
  • Via Cavour, 1943
  • Via Colombo/Via Rattazzi, 1943, matita su carta 33x49


Scene di vita quotidiana:

  • L’uomo seduto
  • Vecchia Rosa
  • Rustico
  • Il lavoro: Cave; l'artista rappresenta con un segno mosso e vibrante la discesa dei blocchi dal monte valle. Si vede come la giovane allieva resti comunque fedele e aderente alle indicazioni del programma voluto da Angeli per la mostra ambientando la scena in mezzo alle montagne bianche che contrastano con l’azzurro del cielo e lo scuro delle sagome umane (acquisendo un tono illustrativo che risente di un gusto diffuso e condiviso nell’Accademia di Carrara (in cui ancora oggi è conservata)
  • Buoi, la lizzatura all’Accademia delle Belle Arti di Carrara; l’opera illustra un particolare momento della lavorazione del marmo lavorato sullo sfondo delle Apuane. La scena appena accennata sembra quasi un bozzetto e potrebbe coincidere con l’opera “Il Lavoro” in quanto lo stile non del tutto risolto, fa ritenere che si possa trattare di un saggio preparatorio
  1. ^ Donne italiane almanacco annuario, Giannini & Giovannelli. URL consultato il 23 maggio 2024.
  2. ^ Ala d’aereo donna, futuriste nel golfo, 1932-1933, Gabriella Chioma, Edizioni del Tridente, pag. 55-59
  3. ^ Maria Questa Corrispondente di guerra Arte Pittura La Spezia 1996, retro
  4. ^ Ala d’aereo donna, futuriste nel golfo, 1932-1933, Gabriella Chioma, Edizioni del Tridente, pag. 55-59
  5. ^ Ala d’aereo donna, futuriste nel golfo, 1932-1933, Gabriella Chioma, Edizioni del Tridente, pag. 55-59
  6. ^ https://www.galleriarecta.it/autore/questa-maria/
  7. ^ https://www.galleriarecta.it/autore/questa-maria/
  8. ^ https://igrandiartisti.wixsite.com/igrandiartisti/m-questa
  9. ^ https://www.pittoriliguri.info/pittori-liguri/pittori-liguri-800-900/questa-maria/
  10. ^ https://www.pittoriliguri.info/pittori-liguri/pittori-liguri-800-900/questa-maria/
  11. ^ https://www.pittoriliguri.info/pittori-liguri/pittori-liguri-800-900/questa-maria/
  12. ^ Enrico Carmassi, “Gli artisti spezzini nella scia di F. T. Marinetti” in “Corriere della Spezia” 9 Gennaio 1952
  13. ^ Elenco degli 86 pittori partecipanti al premio di pittura “Golfo della Spezia”. Enrico Carmassi, “Gli artisti spezzini nella scia di F. T. Marinetti” in “Corriere della Spezia” 9 Gennaio 1952
  14. ^ https://arbiq.quadriennalediroma.org/oggetti/18945-questa-maria
  15. ^ https://arbiq.quadriennalediroma.org/oggetti/18945-questa-maria
  16. ^ Cronista anonimo, Serata futurista a Lerici in “La terra dei vivi”, 10 Settembre 1933