Asher Lämmlein

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Asher Lämmlein (anche Lämmlin, Lemmlein) è stato un ebreo che apparve in Istria nel 1502 e, incoraggiato dalle opere di Isaac Abrabanel,[1] si autoproclamò un precursore del Messia ebraico.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il suo luogo di nascita è sconosciuto, ma i suoi soprannomi Ashkenazi e Reutlingen indicano che lui o la sua famiglia provenivano dalla Germania.[2]

Lämmlein dichiarò che se gli ebrei avessero mostrato grande pentimento e fatto atti caritatevoli, il Messia non avrebbe mancato di apparire in sei mesi.[2] Guadagnò una schiera di seguaci che diffusero le sue profezie in Italia e in Germania, e il suo messaggio ricevette una tale accettazione che l'anno divenne noto come "anno di penitenza".[2] Le istituzioni esistenti furono intenzionalmente distrutte nella convinzione di una futura redenzione e di un imminente ritorno a Gerusalemme.[2] Tuttavia, Lämmlein morì o scomparve improvvisamente e le speranze dei suoi seguaci svanirono.[2]

Salo W. Baron suggerisce che la disillusione per le profezie fallite del Lämmlein contribuì a portare alla conversione di alcuni intellettuali ebrei alla fede cristiana, tra cui Victor von Carben e Johannes Pfefferkorn.[3] Lämmlein viene menzionato da James Joyce nel suo Ulisse.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Julius Hillel Greenstone, The Messiah Idea in Jewish History, The Jewish Publication Society of America, 1906, pp. 189.
  2. ^ a b c d e f Heinrich Graetz, Philipp Bloch, History of the Jews, Jewish Publication Society of America, 1894, pp. 482.
  3. ^ Andrew Colin Gow, The Red Jews: Antisemitism in an Apocalyptic Age, 1200-1600, Brill Academic Publishers, 1995, pp. 135, ISBN 90-04-10255-8.
  4. ^ James Joyce, Ulysses, Oxford University Press, 1998, p. 469, ISBN 978-0-192-83464-5.
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