Anema

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Anema (in greco Ἀνεμᾶς?) era il nome di una famiglia aristocratica bizantina, attestata dal IX al XV secolo[1].

L'origine e l'etimologia del nome sono incerte; potrebbe essere collegato ad anemos, "vento", anche se il filologo Phaedon Koukoules ha ipotizzato una derivazione da aneme, "rocchetto"[1]. Altri, come François Chalandon, hanno ipotizzato che la famiglia attestata in epoca successiva discendesse da Anemas, figlio dell'ultimo emiro di Creta, che si convertì al cristianesimo e si unì all'esercito bizantino[1].

Quattro fratelli Anema parteciparono a una congiura contro Alessio I Comneno nel 1105; di due di loro si conosce il nome, Michele e Leone[1]. Una volta scoperto e sventato l'attentato alla vita dell'imperatore, i congiurati furono rasati e umiliati in modo rituale. Michele Anema doveva essere punito con l'accecamento, ma il suo coraggio commosse le figlie dell'imperatore che implorarono l'intercessione della madre. L'imperatore fu convinto a concedere clemenza e Michele fu solo imprigionato. La torre vicino al Palazzo delle Blacherne dove fu incarcerato divenne nota come la "prigione di Anema", a causa della sua lunga permanenza lì[2]. La famiglia mantenne comunque una posizione di rilievo durante il periodo Comneno: Manuele Anema fu scelto per sposare una figlia di Giovanni II Comneno, e altri membri sembrano aver stretto alleanze matrimoniali con le famiglie Angeli e Ducas, che appartenevano alla più alta aristocrazia bizantina[1]. La famiglia decadde dopo la fine del XII secolo, ma i suoi membri sono presenti fino alla fine dell'impero nel XV secolo[1]. Un Anema, proprietario terriero a Stomion di Calcidica, è attestato nel 1321[3], un membro sconosciuto della famiglia annegò nel Mar di Marmara all'inizio del XIV secolo[4], mentre un Teodoro Anema era cartofilace a Imbro nel 1407[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f ODB, "Anemas" (A. Kazhdan), p. 96.
  2. ^ Sewter 1969, pp. 384–386.
  3. ^ PLP, 974. Ἀνεμᾶς.
  4. ^ PLP, 91211. Ἀνεμᾶς.
  5. ^ PLP, 975. Ἀνεμᾶς Θεόδωρος.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]