Alfred Stork

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Alfred Stork (Kippenheim, 16 febbraio 1923Kippenheim, 28 ottobre 2018) è stato un militare tedesco, nazista e sottufficiale della Wehrmacht.

Nel 2013 è stato riconosciuto colpevole dal tribunale militare di Roma per aver partecipato all'eccidio di Cefalonia, fucilando almeno 117 militari italiani tra cui 73 ufficiali della Divisione "Acqui", emettendo una condanna all'ergastolo nei suoi confronti, divenendo la prima sentenza emessa in Italia sulla strage di Cefalonia in quanto i precedenti giudizi si erano conclusi in archiviazioni o per morte dell’imputato.[1] La sentenza, comunque, non è mai stata eseguita: Stork fu contumace fino alla sua morte in quanto il governo tedesco non concede l'estradizione dei suoi cittadini coinvolti in crimini di guerra,[2] terminando in libertà i suoi giorni nella sua villetta a Kippenheim, Baden-Württemberg.

Il 28 febbraio 2021, il procuratore generale militare Marco de Paolis ha confermato la sua morte, e quella di un altro criminale di guerra tedesco ancora in vita, Karl Wilhelm Stark, avvenuta nell'ottobre del 2018.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cefalonia, ergastolo per Alfred Stork, l’ex nazista che sparò agli ufficiali italiani, Corriere della Sera (edizione di Roma), 18 ottobre 2013. URL consultato il 28 agosto 2016.
  2. ^ Cefalonia, primo ergastolo per la strage - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato l'8 luglio 2018.
  3. ^ Morti gli ultimi due ergastolani nazisti condannati in Italia - Cronaca, su Agenzia ANSA, 28 febbraio 2021. URL consultato il 28 febbraio 2021.