Adsidui
Adsidui si intendono coloro i quali, fin dall'epoca di Servio Tullio, il sesto re di Roma, erano obbligati a prestare il servizio militare tra i cittadini romani.[1] Erano divisi in cinque classi sulla base del censo.[2] La prima classe, la più facoltosa, poteva permettersi l'equipaggiamento completo da legionario, mentre quelle inferiori avevano armamenti via via più leggeri, e dove le prime tre costituivano la fanteria pesante e le ultime due quella leggera.[1]
Si differenziavano dai proletarii o capite censi, ovvero da coloro il cui censo era sotto la soglia degli 11.000 assi, e dispensati dall'assolvere agli obblighi militari,[3][4][5] tranne nel caso in cui vi fossero particolari pericoli per la città di Roma. In quest'ultimo caso erano anch'essi armati a spese dello Stato, servendo in formazioni speciali estranee all'ordinamento legionario.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Emilio Gabba, Esercito e società nella tarda Repubblica romana, p.2.
- ^ Tito Livio, Ab Urbe condita libri, I, 42.
- ^ Tito Livio, Ab Urbe condita libri, I, 43.
- ^ Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, IV, 18.
- ^ Aulo Gellio, Noctes Atticae, XVI, 10, 10-11.
- ^ Emilio Gabba, Esercito e società nella tarda Repubblica romana, p.3.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Fonti primarie
[modifica | modifica wikitesto]- Tito Livio, Ab Urbe condita libri, I.
- Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, IV.
- Aulo Gellio, Noctes Atticae, XVI.
Storiografia moderna
[modifica | modifica wikitesto]- Emilio Gabba, Esercito e società nella tarda Repubblica romana, Firenze 1973.