Abell 2384

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Abell 2384
Ammasso di galassie
Abell 2384 (immagine composita raggi X, ottico e radio)
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneCapricorno
Ascensione retta21h 52m 18.9s
Declinazione-19° 34′ 42″
Distanza1,24 miliardi a.l.
(380,1 milioni pc)
Redshiftz = 0,0943
Velocità radiale26.943 km/s
Caratteristiche fisiche
TipoAmmasso di galassie
Caratteristiche rilevantiClassificazione di Bautz-Morgan: II-III
Altre designazioni
ACO 2384, ClG 2149.5-1948, MCXC J2152.4-1933
Mappa di localizzazione
Abell 2384
Categoria di ammassi di galassie

Coordinate: Carta celeste 21h 52m 18.9s, -19° 34′ 42″

Abell 2384 è un ammasso di galassie situato nella costellazione del Capricorno alla distanza di 1,24 miliardi di anni luce, inserito nell'omonimo catalogo compilato da George Abell nel 1958[1].
Insieme ad Abell 2405 forma il superammasso di galassie SCl 292[2]. È costituito da oltre un centinaio di galassie e la sua massa totale equivale a 260.000 miliardi di masse solari. La galassia più luminosa dell'ammasso è l'ellittica ESO 600-14.
Abell 2384 è stato studiato mediante l'utilizzo del telescopio spaziale Chandra e del telescopio spaziale XMM-Newton, nello spettro dei raggi X, e dal Giant Metrewave Radio Telescope situato in India nelle onde radio[3].
Un precedente studio aveva evidenziato come questo ammasso si sia formato diverse centinaia di milioni di anni fa da dallo scontro di due ammassi di galassie[4] che hanno rilasciato enormi quantità di gas caldo formando una sorta di ponte tra i residui dei due oggetti. Tale struttura si estende per circa 3 milioni di anni luce e ha una massa pari a 3.000 miliardi di masse solari. Inoltre il gas viene colpito e deformato dalle particelle emesse da un buco nero supermassiccio posto in uno degli ammassi, i cui effetti possono essere misurati nelle diverse lunghezze d'onda dello spettro elettromagnetico[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ George O. Abell, The Distribution of Rich Clusters of Galaxies., in The Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 3, 1º gennaio 1957, DOI:10.1086/190036. URL consultato il 23 maggio 2020.
  2. ^ M. Einasto, E. Tago e J. Jaaniste, The supercluster–void network: I. The supercluster catalogue and large-scale distribution, in Astronomy and Astrophysics Supplement Series, vol. 123, n. 1, 1997-05, pp. 119–133, DOI:10.1051/aas:1997340. URL consultato il 23 maggio 2020.
  3. ^ a b Chandra :: Photo Album :: Abell 2384 :: May 11, 2020, su chandra.harvard.edu. URL consultato il 23 maggio 2020.
  4. ^ Florian Pranger, Asmus Böhm e Chiara Ferrari, Abell 2384: the galaxy population of a cluster post-merger, in Astronomy & Astrophysics, vol. 570, 2014-10, pp. A40, DOI:10.1051/0004-6361/201424727. URL consultato il 23 maggio 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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