Abell 2067

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Abell 2067
Ammasso di galassie
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneCorona Boreale
Ascensione retta15h 23m 07.9s
Declinazione+30° 50′ 42″
Distanza945 milioni a.l.  
Redshift0,073858
Velocità radiale22.142 km/s
Caratteristiche fisiche
TipoAmmasso di galassie
Altre designazioni
ACO 2067, CrB Cluster, ClG 1521.2+3105, BAX 230.8116+30.9065, MCXC J1523.1+3050
Mappa di localizzazione
Abell 2067
Categoria di ammassi di galassie

Coordinate: Carta celeste 15h 23m 07.9s, +30° 50′ 42″

Abell 2067 è un ammasso di galassie situato prospetticamente nella costellazione della Corona Boreale alla distanza di 945 milioni di anni luce dalla Terra (light travel time). È inserito nell'omonimo catalogo[1] compilato da George Abell nel 1958.

È del tipo III secondo la classificazione di Bautz-Morgan.Le galassie più luminose dell'ammasso sono MCG+05-36-026 e LEDA 54922[2]. Abell 2067 forma una coppia di ammassi insieme a Abell 2061 che è situato alla distanza di 1.8 Megaparsec[3]. Vi sono evidenze di interazione tra Abell 2061 e Abell 2067 per il riscontro di un pennacchio di emissione di raggi X e una struttura allungata, di tipo filamentoso, in direzione di Abell 2067. A ciò si aggiungono residui delle emissioni di onde radio dovute allo “shock” dell'interazione tra i due ammassi[4][5].

Insieme a Abell 2061, Abell 2065, Abell 2079 Abell 2089 e Abell 2092 costituisce il Superammasso della Corona Boreale (SCl 158)[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) George O. Abell, Harold G. Corwin e Ronald P. Olowin, A catalog of rich clusters of galaxies, in The Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 70, May 1989, pp. 1–138, DOI:10.1086/191333. URL consultato il 18 settembre 2017.
  2. ^ ACO 2067. URL consultato il 18 settembre 2017.
  3. ^ (EN) R. J. van Weeren, M. Brüggen e H. J. A. Röttgering, Radio continuum observations of new radio halos and relics from the NVSS and WENSS surveys, in Astronomy & Astrophysics, vol. 533, 1º settembre 2011, DOI:10.1051/0004-6361/201117149. URL consultato il 18 settembre 2017.
  4. ^ Taylor Hogge, C. L. Sarazin e D. R. Wik, The Merger Dynamics of the Abell 2061 Cluster and the Origin of the Radio Relics and Halos, vol. 221, 1º gennaio 2013, pp. 243.04. URL consultato il 18 settembre 2017.
  5. ^ F. Marini, S. Bardelli e E. Zucca, BeppoSAX temperature maps of galaxy clusters in the Corona Borealis supercluster: A2061, A2067 and A2124, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 353, n. 4, 1º ottobre 2004, pp. 1219–1230, DOI:10.1111/j.1365-2966.2004.08148.x. URL consultato il 18 settembre 2017.
  6. ^ M. Postman, M. J. Geller e J. P. Huchra, The dynamics of the Corona Borealis supercluster, in The Astronomical Journal, vol. 95, 1º febbraio 1988, pp. 267–283, DOI:10.1086/114635. URL consultato il 18 settembre 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Oggetti del profondo cielo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di oggetti non stellari