Porticato di San Giovanni: differenze tra le versioni

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Porticato San Giovanni

Il Porticato di San Giovanni fa parte dei monumenti storici in Piazza Libertà a Udine.

Storia

Inizialmente, in Piazza Libertà era presente la Chiesa di San Giovanni che, dopo il terremoto del 1551, fu demolita e ristrutturata dall'architetto lombardo Bernardino da Morcote. Oltre a ricostruire la chiesa disegnò il porticato e la Loggia omonima rifacendosi vagamente allo stile di Brunelleschi.
Bernardino da Morconte dovette affrontare varie difficoltà sul piano urbanistico, perché la costruzione della nuova Loggia e della chiesa dovevano appoggiarsi alla Torre dell'orologio già esistente e consentire la salita al castello.
La chiesa, originariamente pubblica, fu utilizzata come Camera fiscale e cancelleria, archivio (trasferitovi nel 1565), trasformandosi, infine in un posto di guardia con il dominio austriaco. In questo periodo gli archivi vennero chiusi con un cancello di ferro e due cannoni, che vennero tolti nel 1882 a spese dei privati e del comune di Udine.
La Loggia, dopo anni di abbandono, fu completamente ristrutturata nella seconda metà dell’Ottocento, tornando allo splendore iniziale.
Nel 1917 gli austriaci ripresero ad utilizzare la loggia di san Giovanni che fu liberata dopo un anno dagli italiani.
Raimondo D'Aronco nel 1921, progettò la ristrutturazione della chiesa, trasformandola in Pantheon dei Caduti della Prima Guerra Mondiale: i lavori terminarono nel dicembre del 1926.

Struttura

Situato in Piazza Libertà sul lato ovest sotto la torre dell'orologio, il porticato di San Giovanni è costituito da un colonnato con al centro un arco di trionfo dal quale si accede al Tempio de Caduti.
All'interno sotto la cupola, si trova una statua ad opera di Aurelio Mistruzzi che raffigura la Vittoria, ed un affresco di Enrico Miani. Il cancello che chiude l'ingresso del tempietto è stato realizzato da Alberto Calligaris.
All'ala destra del colonnato sono presenti i busti dei Luogotenenti Pietro Capello (1566) e Carlo Corner (1587) con iscrizioni e la porta d'ingresso dell'archivio.
Alla fine del porticato è presente una meridiana risalente al 1798. Essa è costituita da un sole realizzato in bronzo con all'interno un foro: con l'equinozio di primavera e di autunno, i raggi del sole indicano delle iscrizioni sul pavimento (DECRETO SEPTEMVIRIVM / UTINENSIVM MDCCXCVIII).
Nell’ala sinistra invece si trovano tre busti di Giovanni Battista Cella (1881), Antonino di Prampero, Gabriele Luigi Pecile[1]

Note

  1. ^ Sindaco di Udine e Senatore del Regno d'Italia

Collegamenti esterni