Bombardiere (cacciatorpediniere): differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nuova pagina: {{Infobox nave |nome=''Bombardiere'' |immagine= |dimensioni_immagine=350px |didascalia= |bandiera=Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg |tipo=cacciatorpediniere |clas...
(Nessuna differenza)

Versione delle 17:20, 18 gen 2011

Bombardiere
voci di navi presenti su Wikipedia

Il Bombardiere è stato un cacciatorpediniere della Regia Marina.

Storia

Una volta operativo il Bombardiere fu destinato alle missioni di scorta sulle rotte del Mediterraneo orientale[1] e poi su quelle per la Tunisia, svolgendo un servizio piuttosto breve.

Il 18 novembre 1942 scortò a Biserta, insieme al gemello Legionario ed alla moderna torpediniera Groppo, i trasporti truppe Puccini e Viminale: il convoglio giunse indenne a destinazione nonostante attacchi da parte di sommergibili inglesi al largo di Capo San Vito[2].

Tornando in Italia l’unità scortò da Biserta a Napoli le grandi e moderne motonavi Monginevro e Sestriere insieme ai gemelli Legionario e Velite, ma alle 15.04 del 21 novembre, circa 18 miglia a sudovest di Ischia, il Velite fu centrato ed immobilizzato da un siluro: il Bombardiere – al comando del capitano di fregata Giuseppe Moschini – prese a rimorchio la nave danneggiata, trainandola a Napoli[2].

Il 17 gennaio 1943 salpò da Biserta per scortare a Palermo, insieme al Legionario, un trasporto[3]. Alle 17.30, poco dopo il tramonto, quando ormai la Sicilia era già in vista, fu avvistata la scia di un siluro, lanciato dal sommergibile britannico United: il Bombardiere cercò di virare a dritta per evitare l’arma, ma fu centrato e, scosso dallo scoppio delle caldaie, si spezzò in due inabissandosi nel giro di qualche minuto[3], 26 miglia a nordovest di Marettimo[1][4]. Il comandante Moschini liberò il timoniere intrappolato nei rottami e lo gettò in acqua, prima di scomparire con la nave[3]. Il Legionario, senza fermarsi, si limitò a gettare ai superstiti del cacciatorpediniere gli zatterini di salvataggio che aveva a bordo[3].

Altre unità inviate in soccorso da Palermo trassero in salvo 49 uomini del Bombardiere, in buona parte feriti od in stato di ipotermia[3]. Scomparvero in mare il comandante Moschini, 7 ufficiali e 167 tra sottufficiali e marinai[3].

Note

  1. ^ a b http://www.trentoincina.it/dbunita2.php?short_name=Bombardiere
  2. ^ a b Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare. La Marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943, pp. 542-543
  3. ^ a b c d e f Gianni Rocca, Fucilate gli ammiragli. La tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale, p. 273
  4. ^ http://www.regiamarinaitaliana.it/Ct%20classe%20Soldati.html


  Portale Marina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Marina