Wikipedia:Scherzi e STUBidaggini/Fallimento cosmico

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Teoria del Fallimento cosmico[modifica wikitesto]

La teoria del fallimento cosmico è stata partorita dalla mente illuminata di un nuovo esponente della scena filosofica moderna. Già da ragazzo si avvicinò alle idee filosofiche dell'iperrealtà e trasse notevoli spunti da esse, prima su tutti la consapevolezza del costante fallimento della vita e del potere infinito della sfortuna. Il suo pensiero filosofico arrivò alla sua massima rappresentazione con un paradosso, che molti considerano non completamente suo, ma che definisce la sua idea pessimistica, non che iperreale della vita.

«Se il mio obiettivo è fallire, e lo raggiungo, sono un fallito o un vincitore?»

Da qui raggiunse l'idea che il fallimento non può portare ad una gioia o vittoria morale ma che il fallimento che raggiunge se stesso collassa in un fallimento maggiore o cosmico. Da qui la vicinanza delle sue tesi a quelle della cultura popolare murphiana (Legge di Murphy) e a quelle pessimistiche di tutti gli autori del diciannovesimo secolo. La teoria fallimentare non si ferma a questo ma arriva a definire gli ambiti più estremi della vita, la nascita e la morte. Poichè la vita è fallimento, nascere è considerato il primo fallimento (vedi la cultura cristiana con il peccato originale) che, come una cascata, porta a tutti gli altri fallimenti tra cui ultimo la morte, il fallimento principe nonchè fallimento del fallimento, cioè fallimento cosmico.