Utente:Saverio.G/Sandbox

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Melka Kuntureመልካ ቁንጥሬ è un sito paleolitico situato nell'Awash Valley, in Etiopia. Si trova a circa 50 chilometri a sud di Addis Abeba, lungo il fiume Awash, dal lato opposto rispetto all'insediamento di Melka Awash. Tre cascate sono invece situate poco a valle del ponte, che garantisce il transito verso Butajira.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il sito, scoperto da Gerard Dekker nel 1963, fu esplorato da Gérard Bailloud nel 1964, quindi sistematicamente indagato dalla missione francese diretta da Jean Chavaillon in due campagne distinte, nel 1965-1982 e nel 1993-1995. Dal 1999 invece è operativa una missione italiana diretta da Marcello Piperno per conto del Ministero degli Affari Esteri, in collaborazione con Sapienza Università di Roma, grazie all'accordo con l'Autorità per la Ricerca e la Conservazione del Patrimonio Culturale del Ministero etiopico della Cultura e del Turismo, e con l'Ufficio Cultura e Turismo dell'Oromia.

Sequenza stratigrafica[modifica | modifica wikitesto]

Gli archeologi hanno scoperto oltre 30 siti insediativi presso Melka Kunture. È possibile datare i rinvenimenti grazie alle deposizioni vulcaniche conseguenti all'attività eruttiva del Monte Zuqualla, a nord est di Melka[2].

La sequenza inizia con il sito olduvaiano di Karre, risalente a circa 1.7 milioni di anni fa, correlabile con il livello B di Gombore I, sulla sponda destra dell’Awash. Un sito olduvaiano probabilmente contemporaneo è documentato a Garba IV. La sequenza magnetostratigrafica di Jaramillo oscilla tra Tuff A, che ricopre i siti olduvaiani, e Tuff B, databile tra 1 milione e 840mila anni fa. Al medesimo arco cronologico sono ascrivibili alcuni importanti siti come Garba XII e Simbiro III, il primo risalente a una fase di transizione tra il tardo Olduvaiano e l’antico Acheulano, il secondo ad una fase arcaica dell’Acheulano.

Una più tarda fase dell’Acheulano africano è ben rappresentata da diversi siti nell’area di Gombore II, risalente a circa 800mila anni fa; tra questi, il più recente è Garba I, datato a circa 500mila anni fa. Ultimo in ordine di tempo è invece il sito di Garba III, risalente approssimativamente a 200mila anni fa, ascrivibile ad un momento di passaggio verso la media Età della pietra. Il periodo della tarda Età della pietra dell’Africa orientale è invece meno documentato a Melka Kunture, attestato solo nei lontani ritrovamenti presso Wofi e Kella.

Alcuni dei siti appena elencati hanno restituito resti di ominidi: un frammento di omero di Homo forse erectus, da Gombore I; metà di una mandibola di bambino, anch’esso probabilmente della specie Homo erectus, da Garba IV; due frammenti di cranio di Homo erectus, da Gombore II; tre frammenti di cranio di Homo Sapiens arcaico, da Garba III.

A meno di 7 chilometri da Melka, nel sito noto come Balchit, vi sono imponenti affioramenti di ossidiana: recenti analisi condotte su esemplari provenienti dai siti di Melka Kunture hanno dimostrato che tali affioramenti vennero sfruttati come fonte di materia prima sin dalle fasi più antiche dell’Olduvaiano. L’utilizzo dell’ossidiana proseguì nell’area in tempo storici, lasciano numerosi ed estesi accumuli di migliaia di lame, nuclei e schegge di questa roccia vulcanica.

Musealizzazione[modifica | modifica wikitesto]

L’Ufficio Cultura e Turismo dell'Oromia si è occupato della realizzazione di un museo presso il sito, grazie al supporto economico dell’Unione Europea. Il complesso è formato da quattro edifici, uno dedicato alla preistoria africana, uno alla geologia e vulcanologia, un terzo alla paleoantropologia e l’ultimo alla preistoria di Melka Kunture. Vi è inoltre un museo all’aperto, che mostra lo scavo di due siti acheulani risalenti a 800mila anni fa. [3]

In corso di costruzione è un nuovo museo, finanziato dalla Banca Mondiale. [4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Philip Briggs, Ethiopia: The Bradt Travel Guide, 3rd edition (Chalfont St Peters: Bradt, 2002), p. 374
  2. ^ Paul B. Henze, Layers of Time (New York: Palgrave, 2000), p. 8
  3. ^ "Melka Kunture - Home", University of Rome, "La Sapienza", Dipartimento di Scienze dell’Antichità.
  4. ^ As told by guide during site visit.

Link esterni[modifica | modifica wikitesto]

DA CREARE Category:Archaeological sites in Ethiopia