Utente:Sarazucchi/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Tale concetto raggruppa gli oggetti e i dispositivi che facilitano lo sviluppo di specifici apprendimenti. Ciò è necessario perché, rispetto al costruttivismo, il costruzionismo prevede che il processo di apprendimento sia un processo di costruzione di rappresentazioni più o meno corrette e funzionali del mondo con cui si interagisce. L'idea di base del concetto degli artefatti cognitivi è che la mente per apprendere ha bisogno di costruire oggetti e dispositivi, di maneggiare materiali reali. Ciò vale a qualunque età, si sia bambini, adolescenti o adulti. Il procedimento che si usa deriva quindi dal bisogno di procedere per prove ed errori, attraverso una serie di tentativi di rappresentazione del mondo che ci circonda. L'apprendimento si sviluppa quindi con la discussione, l'analisi, il confronto, l'esposizione, il sondaggio, l'ammirazione, la costruzione e lo smontaggio e la ricostruzione degli artefatti cognitivi[1]. La genesi dell'idea dell'artefatto cognitivo si deve all'osservazione di parte di Papert delle attività di alcune tribù africane in cui i bambini costruivano delle case in scala o altri piccoli manufatti in giunco. Prendendo spunto da questa osservazione, Papert sviluppa l'idea che anche la mente, come il costruttore generico, ha bisogno di materiali appropriati per poter generare un'idea[2].

Razzo

Un razzo a propellente liquido è un razzo con un motore che impiega propellenti in forma liquida. Questi hanno il vantaggio di raggiungere una densità relativamente elevata, che permette di mantenere il volume dei serbatoi relativamente contenuto, con un corrispondente aumento del rapporto di massa.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

storia breve[modifica | modifica wikitesto]

I razzi a propellente liquido sono suddivisi in razzi a monopropellente, bipropellente o anche tripropellente, a seconda del numero di propellenti impiegato. I razzi a bipropellente impiegano generalmente un carburante liquido e un ossidante liquido, come l'idrogeno liquido e l'ossigeno liquido. I propellenti liquidi sono a volte impiegati in razzi ibridi, dove sono combinati con propellenti solidi o gassosi.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Camilla Fusetti, L'idrogeno liquido, Mondadori, 1984.
  2. ^ Sara Zucchi, I razzi propellenti, Milano, Adelphi, 1984, p. 156.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tzio Caio, Ciao Ciao.