Utente:Redmarrri/sandbox

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Il testo di arrivo (TA) è un testo tradotto scritto o a volte anche orale nella lingua di arrivo prevista. Il TA è il risultato di una traduzione da un determinato testo di partenza (TP). Secondo la definizione di traduzione di traduttologo britannico Jeremy Munday, "il processo di traduzione tra due diverse lingue scritte comporta la modifica di un testo scritto originale nella lingua verbale originale in un testo scritto in una lingua verbale diversa". I termini "testo di partenza" e "testo di arrivo" sono preferiti a "originale" e "traduzione" perché non hanno lo stesso giudizio di valore positivo vs. negativo che questi due termini invece hanno.

Approcci al testo di arrivo[modifica | modifica wikitesto]

Tra i massimi teorici della traduzione, coloro che maggiormente si sono focalizzati sull’importanza del testo di arrivo nel processo di traduzione sono stati Eugene Nida e Peter Newmark.

Eugene Nida (1914 – 2011) ha posto l’accento dell’intero processo di traduzione sul TA. Secondo Nida, la traduzione è la riproduzione del messaggio contenuto nel TP nella lingua di arrivo. Per questo motivo, la priorità è data al messaggio, il quale deve essere trasferito sotto forma di TA, e al ricevente, che deve ricevere un messaggio (TA) davvero comprensibile. L’attenzione maggiore non è dunque data alla corrispondenza formale tra lingua di partenza e lingua di arrivo. Il TA è la riproduzione del TP, ma non una semplice riproduzione formale. Si tratta di una riproduzione che prende in esame il contesto nel quale il messaggio del TP si colloca e l’intera cultura del destinatario.

Nida colloca il processo di traduzione all’interno di un ben più ampio modello della comunicazione nel quale la lingua, sia quella di partenza che quella di arrivo, è il mezzo attraverso il quale un messaggio è trasmesso da un mittente a un destinatario. Secondo Nida, al momento della riproduzione del TP in una lingua di arrivo, il TA può essere ricostruito in due modi: ponendo l’attenzione sulla forma del TP (equivalenza formale), o sul mittente (equivalenza dinamica)[1]. Quest’ultima modalità è quella che consente di ottenere le migliori traduzioni. L’equivalenza dinamica) comporta il prendere in considerazione l’intera cultura di arrivo, non soltanto la lingua, e il contesto del messaggio.

Dunque, affinché un messaggio possa veramente essere ricevuto e compreso dal mittente, e non soltanto a lui/lei consegnato, l’attenzione maggiore deve essere posta sul TA, inteso come lingua e cultura del potenziale lettore e conteso del messaggio.

Peter Newmark (1916-2011) promuove il metodo di traduzione semantico che, diversamente da quanto sostenuto da Eugene Nida, si focalizza sul ST. Nel metodo semantico, un testo deve essere riprodotto nel TL nel modo più fedele possibile, al fine di ricreare lo stesso effetto proposto dall’autore nel SL[2]. La traduzione deve però tenere conto dei limiti sintattici e semantici del TL, poiché un testo può sfruttare una particolarità linguistica o un aspetto culturale del tutto estranei al lettore. Ove la traduzione letterale non è possibile, è previsto l’utilizzo di una traduzione libera in grado di fornire ulteriori spiegazioni, interpretazioni e riformulazioni[3].

Peter Newmark fornisce inoltre delle linee guida per la traduzione, volte a individuare metodi traduttivi appropriati ed evitare ambiguità o incoerenze. In primo luogo è opportuno comprendere il messaggio del SL e l’intento comunicativo dell’autore, successivamente avviene la scelta del metodo traduttivo adatto a ricreare lo stesso effetto del SL. Nel terzo passaggio viene individuata la tipologia di lettore che andrà ad influenzare alcuni aspetti stilistici quali: formalità, emotività, autorevolezza, e semplicità. Questo terzo passaggio è però subordinato alla fedele rappresentazione del SL, in quanto molti autori inseriscono volontariamente ambiguità linguistiche e i traduttori devono rispettare questa scelta.

Testo di arrivo e traduzione automatica[modifica | modifica wikitesto]

La traduzione automatica è volta ad aiutare il traduttore umano. I principali strumenti di traduzione automatica sono raggruppati sotto il titolo di CAT (dall'inglese Computer-Aided Translation), ovvero, strumenti di traduzione assistita da computer.

La tecnologia è utile per gestire grandi progetti di traduzione. Oltre ai CAT, gli altri strumenti di traduzione che possono essere utilizzati sono: i corpora, gli strumenti terminologici, gli strumenti di authoring.

È importante segnalare che la traduzione automatica si basa su due approcci: il primo è quello della traduzione automatica basata su regole, il secondo è quello della traduzione automatica basata su statistiche.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  1. https://artsandculture.google.com/entity/target-text/g11c5310lll
  2. Shuttleworth Dictionary, p.164-165.
  3. Companion to Translation Studies, Routledge, p. 14, (20).
  4. Key terms in Translation Studies, Giuseppe Palumbo.
  5. La Traduzione: Problemi e Metodi, P. Newmark, Garzanti, Milano, 1998, p.59.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Palumbo, Key terms in Translation Studies, p. 51-53.
  2. ^ Giuseppe Palumbo, Key terms in Translation Studies, pp. 151.
  3. ^ P. Newmark, Problemi e Metodi, Milano, 1998, p.  32-33.

Voci correlenti[modifica | modifica wikitesto]