Utente:Maricadipalma/Sandbox

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Inizialmente tutto era raccolto nel lungo corridoio con pavimento a spina di pesce, caratteristico dell' ex convento delle Clarisse, nuova sede del Museo. Nel lungo corridoio il materiale era sistemato in ordine cronologico partendo dal paleolitico del materano fino alla tarda età del bronzo di Timmari. Si passava attraverso millenni e località che rappresentavano lo sviluppo delle culture materane e le tappe dell'attività archeologica di Ridola: Murgecchia, Murgia Timone e Tirlecchia da una parte della murgia, invece tra la Lucana e la Puglia è collocata serra d'alto. Domenico Ridola si occupò non solo della parte preistorica e protostorica m,a anche delle fasi storiche come lo scavo della stipe votiva di Timmari.

Vetrine[modifica | modifica wikitesto]

Nelle prime tre vetrine sono esposti i rinvenimenti originari della masseria Porcari,qui furono trovati 150 bifacciali tutti fluitati, che hanno forme triangolari o cordiforme e i cui talloni sono uno liscio obliquo e l'altro sembra un abbozzo.

la sezione della grotta dei pipistrelli (Vetrine IV V VI) è dedicata a numerosi frammenti ceramici che risalgono al neolitico sono presenti anche oggetti riferibili all'Eneoliticoe all' età del bronzo.

la grotta funeraria che comprende la VII vetrina è situata sotto la grotta dei pipistrelli e fu scoperta per caso da Ridola infatti il muro a secco nascondeva l'aperrtura. Sono rappresentati nella grotta resti di varie culture neolitiche come la ceramica impressa, graffita e grossolana.

TIRLECCHIA (Vetrina VIII IX). Gli ultimi studi archeologici di Tirlecchia hanno portato al rinvenimento di ceramiche suddivise in cinque classi:

  • A. ceramica di impasto grossolano, inornata e incisa a crudo;
  • B. ceramica di impasto a superfici levigate, decorate con incisioni dopo l'essiccamento del vaso;
  • C. ceramica simile alla precedente ma decorata a graffito con disegni geometrici dopo l'essiccamento;
  • D. ceramica che differisce dalle precedenti per il tipo di decorazione che comprendeva motivi impressi della classe B o graffiti della classe C.

MURGIA TIMONE (Vetrina X XI XII) è il terrazzo ad est di Matera. Dagli scavi di Lo Porto del 1967 è stato possibile mettere in luce una strada incavata nella roccia e capanne costruibili con buche per pali, numerose son quelle contenenti vasi e strumenti litici. Il materiale ceramico di Murgia Timone è caratterizzato da un a associazione di ceramiche impresse, graffite, incise e dipinte. Maggiormente rappresentata è la ceramica con decorazione graffita ad impasto fine, conb fasci di linee a zig zag riempita con tratteggio, oppure con larghe bande oblique in cui piccoli triangoli di colore rosso formano frange all'interno e all'esterno delle linee.

MURGECCHIA (Vetrina XIII) si trova a destra della strada Matera-Laterza appena dopo il ponte della Palomba. I primi scavi furono eseguiti nel 1908 e misero in luce la trincea che da proprietario del fondo nel quale si trova, prennde anche il nome di Fossato D'Ercole. Le notizie relative al rinvenimento di materiale che ci fornisce il Ridola , permettono una distinzione sommaria dei luoghi di rinvenimento:

  • 1. superficie,
  • 2. trincee.

In seguito F.G Lo Porto con gli scavi del 1967 nella seconda trincea, scoprì una porta diversa rispetto a quella indicata dal Ridola e somigliante ad una porta scea, numerosi pozzi, e qualche tomba lungo i margini interni del fossato. La ceramica dipinta ritrovata è a fasce rosse non marginate o a fasce brune o rosse. la possimo distinguere in due tipi: 1) ceramica figulina gialla o rosata decorata con larghe banderosse; 2) ceramica di impasto fine decorata con bande strette o linee color bruno rossiccio.

SERRA D'ALTO (Vetrine XIV XV XVI XVII XVII XIX) la collina Serra d'Alto situata a circa 3 km a n.e. di Matera fu sede di importantistanziamen ti nel Neolitico Essa è costituita da due pianori che furono oggetto di esplorazione e scavo. Sul pianoro occidentale il Rellini mise in luce parte di un fossato che è il più vasto fra quelli dei villaggi neolitici materani. Più ad est vennero messi in luce: 1. nel fondo Agostino una cavità irregolare; 2. nel fondo Lacopeta una vasta capanna cilindrica dal diametro di 2,80 m e profonda 1,10 m, con due focolari a diversa profondità indicanti due periodi di abitazione successivi;fu trovata anche la così detta " capanna dei due scheletri", costituita da due cavità cimunicanti e in ognuna uno scheletro rannicchiato. Nel fondo Chicco esistevano numerose capanne a forma circolare andate distrutte. Sul pianoro orientale furo trovate sette capanne dal diametro circolare all'interno sono state trovate pietre che fungevano da pareti. E' stata ritrovata anche una trincea comunicante con due capanne. Sono stati trovati anche diversi tipi di deposizione: a) entro capanne o entro nicchie; b) all'interno di un fossato o in nicchi scavate nelle pareti; c)in tombe appositamente costruite come "la capanna dei due scheletri". sono state rinvenute anche diversi tipi di ceramica suddivise in sei classi:

  • A. ceramica d'impasto grossolano incisa a crudo
  • B. ceramica d'impasti a superfici levigate decorate con sottili solchi"a tremolo";
  • C. ceramica d'impasto a superfici levigate, decorate con graffiti;
  • D. ceramica d'impasto a superfici levigate e a bande strette brune o rosse;
  • E. ceramica figulina dipinta a bande rosse larghe;
  • F. ceramica dello stile Serra d'Alto.

SAN MARTINO (Vetrina XXI) questa località si trova su un terrazzo a sinistra del Torrente Gravina, a sud del borgo la Martella. Sono state riportate alla luce una "capanna sepolocro" e un'altra come "pozzo sepolcro".