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ASTUT, Archivio Scientifico e Tecnologico dell'Università di Torino[modifica | modifica wikitesto]

L'ASTUT, Archivio Scientifico e Tecnologico dell'Università di Torino, nasce nel 1992, con la finalità di raccogliere, custodire, studiare e valorizzare il vasto patrimonio di reperti materiali presenti nell'ateneo torinese legati al mondo della ricerca e della didattica[1]

Dal 2014 fa parte del Sistema Museale di Ateneo, insieme al Museo di anatomia umana Luigi Rolando al Museo di Antropologia ed Etnografia e al Museo di antropologia criminale Cesare Lombroso

La scelta del nome non fu casuale: un Museo con apertura permanente al pubblico avrebbe richiesto fondi, spazi e personale impossibili da ottenere, mentre un Archivio avrebbe potuto svolgere il ruolo di conservazione, tutela e studio con un peso economico decisamente più sostenibile.

Si conservano strumenti, accessori, arredi, carte, fotografie, filmati, ecc. utili per testimoniare la ricca storia nell'ambito di tutte le discipline di questa università. Lo studio non conosce limiti temporali: pur con grande interesse per i materiali del '700 e dell'800, l'ASTUT rivolge una speciale attenzione agli apparecchi del Novecento, quelli che rischiano maggiormente la distruzione in quanto considerati semplicemente cose vecchie senza importanza. In pratica si cerca di realizzare la musealizzazione del presente a futura memoria e la gamma dei reperti che vengono raccolti è molto vasta e nuove tipologie si aggiungono continuamente.

I magazzini e le sale espositive, che occupano una superficie superiore ai 3000 metri quadrati, si trovano presso la ex Manifattura Tabacchi di Torino, ma dal 7 ottobre 2015 per motivi di sicurezza non sono accessibili al pubblico.

L'ASTUT organizza mostre tematiche, con una particolare attenzione a presentare gli strumenti in situazioni simili a quelle operative. Quando è possibile gli strumenti sono accompagnati da brevi filmati che mostrano il loro funzionamento e diventano una valida documentazione del passato: questo è fatto per superare la logica del "cimelio" e permette di collegare gli oggetti conservati con le ricerche e il lavoro dei ricercatori del passato.

Partecipa a convegni di storia degli strumenti scientifici anche a livello internazionale, portando contributi originali di ricerca e aderisce alle manifestazioni legate alla divulgazione scientifica, come “La Notte dei Ricercatori”, “Le Settimane della Scienza”, “Porte Aperte” per scolaresche e gruppi di diversa connotazione e realizza eventi in collaborazione con enti culturali collegati al territorio.

Inoltre è motivo di soddisfazione segnalare le donazioni di privati, di aziende e di enti pubblici e privati che considerano l'Archivio una sede adeguata per mantenere viva la memoria dei loro reperti.

L'ASTUT è membro della SIS, Scientific Instrument Society, che raduna a livello mondiale i più importanti studiosi di strumenti scientifici

Note[modifica | modifica wikitesto]

visita virtuale: https://www.astut.unito.it/visita/multimedia/visita-virtuale/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Slaviero, Marco Galloni, «L'Archivio Scientifico e Tecnologico dell'Università di Torino. Gli strumenti scientifici come bene culturale e risorsa storica», in: Quaderni di Storia dell'Università di Torino, V(4),2000.
  • Mara Fausone, Marco Galloni, «To be or not to be a museum», in: Arranging and rearranging:planning university heritage for the future, Padova University Press, 2012.
  • Mara Fausone, Marco Galloni, «Tempi difficili per l'Archivio Scientifico e Tecnologico dell'Università di Torino», in: Atti del XXVI congresso ANMS. I musei ai tempi della crisi. Problemi, soluzioni, opportunità.Museologia scientifica. Memorie, 18,2019.

Collegamenti[modifica | modifica wikitesto]

sito ufficiale: https://www.astut.unito.it/

  1. ^ Storia - Archivio Scientifico e Tecnologico ASTUT - Università di Torino, su astut.unito.it, 30 ottobre 2019. URL consultato il 12 ottobre 2023.