Utente:Ginormicgirl/Sandbox

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Le politiche del governo sudcoreano nei confronti dei nordcoreani.

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     Con la suddivisione della penisola coreana e l’esponenziale crescita, anche se tardiva, della Corea del Sud, al contrario del Nord, che invece vedeva una diminuzione della propria ricchezza, ha fatto sì che i cittadini nordcoreani cercassero una vita migliore in altri Stati. Uno dei primi stati nella lista sembrava essere la Corea del Sud. Tuttavia, fuggire dalla Corea del Nord non era una cosa semplice da fare, al contrario. Per questo motivo subito dopo la Guerra di Corea, i numeri registrati dal governo sudcoreano dei cittadini nordcoreani che erano riusciti ad entrare nello Stato erano bassi e per lo più riguardavo classi sociali particolari o elevate della Corea del Nord. Come è possibile vedere dalla Tabella 1, dagli anni Novanta in poi i numeri dei rifugiati nordcoreani cresce costantemente fino circa al 2011, quando si può notare una diminuzione dei numeri, arrivando poi ad un brusco calo, che raggiunge il minimo storico, con un calo del 78% nel 2020, con 229 persone che si sono stabilite in Corea del Sud, questo anche a causa anche del virus.[1]

     Il calo che si può notare a partire dal 2011, può anche essere collegato alla presa di potere dell’attuale presidente Kim Jong Un. Difatti, se prima la media si aggirava attorno ai 2000 arrivi all’anno in Corea del Sud, con l’instaurazione del nuovo governo, la media inizia ad aggirarsi sempre attorno alle 1000 persone.[2] Inoltre, questo ultimo calo è per la maggior parte dovuto alla nuova chiusura dei confini della Corea del Nord a cause del COVID-19, che ha reso così ancora più difficile riuscire a fuggire oltre il confine ed affrontare un viaggio che avrebbe portato queste persone al Sud.

     Con l’arrivo dei rifugiati nordcoreani, il governo sudcoreano doveva cercare di comprendere quale fosse la strategia migliore per occuparsi dei bisogni di questo nuovo gruppo di immigrati e soprattutto come dovevano essere considerati all’interno della società coreana. Da questa prerogativa nascono le politiche emesse e messe in atto dal governo sudcoreano, che cercavano e cercano di tutelare i diritti dei nordcoreani. Tuttavia, l’atteggiamento del governo, con l’aumentare dei numeri, inizia a mostrare dei cambiamenti che verranno illustrati tra poco.

Politiche del governo

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     La riunificazione della penisola coreana è sempre stata una questione delicata, ma molto discussa dall’opinione pubblica. Con questo derivava anche un discorso che riguardava i nordcoreani che, una volta fuggiti dopo un lungo e duro viaggio dalla Corea del Nord, erano riusciti ad arrivare al Sud, in cerca di una vita migliore. Nonostante gli arrivi avessero avuto inizio qualche tempo dopo la Guerra di Corea, terminata nel 1953, il governo coreano ha iniziato a implementare delle politiche che salvaguardassero i diritti di queste persone, solo dal 1962, quando venne pubblicata la prima legge. Da quell’anno in poi, si sono succedute una serie di leggi che con il passare degli anni, davano più o meno benefici ai rifugiati in base anche ad un cambiamento nei numeri degli stessi e alla classe a cui essi appartenevano. Di seguito saranno elencate ed esaminate le leggi più importanti implementate dal governo, dal 1962 fino all’odierno governo di Mun Jaein.

1962: Legge Speciale sulla Protezione dei disertori dal Nord

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Anche conosciuta come Law No. 2715 (in coreano 국가유공자 및 월남귀순자 특별원호법), essa era la prima legge che venne introdotta al fine di regolamentare il trattamento dei rifugiati. In questo caso, dato che la Corea del Sud si considerava come il solo governo legittimo dell’intera penisola coreana[4], era logico pensare che essa avrebbe accettato coloro che provenivano dal nord. Per questo motivo ai nordcoreani venivano dati pieni diritti come ogni cittadino sudcoreano e avevano la possibilità di richiedere un pacchetto di aiuto molto generoso.

     In questo periodo lo status dei rifugiati nordcoreani era pari o comunque molto simile a quello di patrioti e venivano tenuti in alta considerazione. Difatti, tutti ricevevano un’indennità, basata sulla categoria alla quale appartenevano. In cosa consistevano queste categorie? Il governo sudcoreano aveva suddiviso i rifugiati in tre categorie, ad ognuna delle quali veniva dato un indennizzo in denaro diverso. Le categorie erano suddivise in base al valore delle informazioni e dell’equipaggiamento che i nordcoreani portavano al sud, come anche in base al loro valore propagandistico e politico. La Corea del Sud, difatti, in questi anni sfruttava la fuga di persone di status elevato come una promozione della democrazia.

     Alla prima classe venivano consegnati 1 milione di won (circa 800/900 €), alla seconda classe 0.7 milioni di won (circa 600 €), e infine alla terza classe venivano dati 0.5 milioni di won (circa 400 €). Nonostante la somma possa non sembrare sufficiente ai nostri occhi, bisogna considerare che allora, negli anni Sessanta, essi erano una cifra considerevole, che permetteva ai rifugiati di avere una vita confortevole al sud.

     Le informazioni e l’equipaggiamento potevano portare ai rifugiati dei premi aggiuntivi, sempre in denaro. Con equipaggiamento si intendono specialmente velivoli, poiché agli inizi i nordcoreani che cercavano rifugio al sud, appartenevano alla classe militare oppure alle classi sociali elevate all’interno della società nordcoreana.

Per quanto riguardava la messa in pratica del sostegno nei confronti dei nordcoreani, possiamo trovare:

-       Residenza: per quanto riguardava l’abitazione, lo stato forniva buoni appartamenti che diventavano una loro proprietà senza dover affrontare alcuna spesa e la priorità veniva data per le case con fondi statali;

-       Educazione: per i rifugiati lo stato pagava le tasse scolastiche e i fondi educativi fino al college. Per quanto riguardava invece i bambini di rifugiati nati in Corea del Sud, lo stato si faceva carico delle spese solo fino alle superiori; inoltre, nel caso in cui i rifugiati avessero avuto il desiderio di studiare all’università, lo stato provvedeva a farli accettare nell’università di loro preferenza (fatto da non sottovalutare, visto la selezione restrittiva delle università coreane);

-       Lavoro: viene ideato un sistema di quote, il quale prevedeva che fino al 3% degli impiegati di una determinata azienda, che superava i limiti imposti dal governo locale, dovevano essere nordcoreani.

-       Vi era inoltre un’assistenza supplementare per i disabili;

-       assistenza medica.

Questa legge non prevedeva tuttavia un’educazione che li aiutasse alla nuova vita quotidiana al sud, diversa rispetto a quella del nord. Tuttavia, la legge prevedeva una formazione professionale.

1974: Legge Speciale sulla Protezione dei Patrioti e Altri

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Anche conosciuta come 국가유공자 등 특별원호법.

Come si può notare, viene modificato il nome della legge, nel quale i disertori non vengono menzionati in modo esplicito, poiché era la soluzione che il governo aveva trovato per rendere la legge più inclusiva, raggruppando così i rifugiati nordcoreani nel gruppo “altri”. Questa è l’unica sostanziale differenza rispetto alla precedente legge.

1978: Compensazione Speciale per i Coraggiosi Disertori Nordcoreani

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Anche conosciuta come Law No. 3156 (in coreano월남귀순용사 특별보상법); il nome stesso in coreano mostra un presupposto specifico del governo sudcoreano: fare propaganda governativa a favore della democrazia. Difatti, utilizzando il termine “coraggio”, la legge sottolinea il rispetto che la società sudcoreana prova nei confronti di questi rifugiati che hanno avuto il coraggio di fuggire al sud.

Per quanto riguarda il sostegno effettivo del governo, questi sono i principali punti esposti dalla legge:

-       indennizzo iniziale: la struttura viene sistematizzata, ovvero l’ammontare del pagamento è dato dallo status specifico che la persona aveva in Corea del Nord e dal valore delle informazioni che essi davano al governo. Inoltre, dato che per i nordcoreani i soldi cartacei non erano affidabili, lo stato decide di consegnare l’ammontare a loro destinato in oro (da 1.900g a 14.500g). Venivano inoltre dati ulteriori premi in base al valore dell’equipaggiamento o apparecchio che avevano portato con loro dal Nord. Questo indennizzo aggiuntivo variava da 10g a 14.500g di oro;

-       abitazione: gratuita, con una grandezza minima di 0,012253 acri;

-       educazione: il sostegno continua ad essere lo stesso che veniva elargito in precedenza;

-       lavoro: i benefici aumentano. Ad ogni compagnia con più di 16 impiegati viene richiesto di avere dal 3% all’8% di impiegati nordcoreani e patrioti. Questa regola si applicava anche ai figli dei nordcoreani, fino a cinque persone per famiglia.

Ancora non vi è presenza di alcuna educazione che possa aiutarli ad ambientarsi alla nuova vita al sud.

1993: Protezione dei Compatrioti Disertori Nordcoreani

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La situazione inizia a cambiare negli anni ’90. Se fino a prima si era in quella che viene definita l’”epoca degli eroi” (in coreano 귀순용사)[5], ora con la caduta del comunismo e con l’aumento dei nordcoreani che arrivano al sud, le priorità del governo cambiano. Per la Corea del Sud, il comunismo cessa di essere un pericolo e con esso anche la Corea del Nord; inoltre il numero sempre più elevato di rifugiati fa diminuire la necessità politica di queste persone nella battaglia contro il Nord. Il governo quindi decide di promuovere la cooperazione pacifica.

     Questa legge è anche nota come Law No. 4568 (in coreano 귀순북한동포법), emanata sotto il governo di Kim Yongsam, il quale optava per la cosiddetta “quiet diplomacy”[6], la diplomazia silenziosa. All’inizio vi era un’accettazione completa di tutti i disertori, tuttavia in un secondo momento sono stati installati dei meccanismi restrittivi, che quindi riducevano i benefici che i nordcoreani potevano ottenere.

     Il termine 동포, significa compatriota, per cui si evidenzia la fratellanza tra le due nazioni, in un tentativo di accettazione e riconciliazione. L’importanza ora viene data all’assistenza sociale.

     Come sostenuto in precedenza, i benefici e il denaro calano, ed è anche per questo che diventa difficile per i nordcoreani adattarsi alla vita al sud. I benefici vengono elargiti in accordo alla grandezza della famiglia, per quanto riguarda il supporto basico. La possibilità di ottenere dei benefici ulteriori si basa sullo status economico della persona che lo richiedeva. Questi ammontavano a 10g fino a 20.000g di oro. Per quanto riguarda altri tipi di sostegno, abbiamo:

-       residenza: rimane nelle due forme di ottenere una casa gratuita oppure di un deposito che avrebbe permesso loro di comprare una casa;

-       educazione: i figli vengono esclusi dai benefici educativi. Viene anche specificato che nel caso di scuole pubbliche, lo stato si farà carico interamente delle tasse, mentre nel caso di scuole private, lo stato provvederà al pagamento del 50% delle tasse.

1997: Protezione e Assistenza all’Insediamento per i Disertori Nordcoreani

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Anche nota come Law No. 5259 (in coreano 북한이탈주민의 보호 및 정착지원에 관한 법률), viene emanata sulla base di una nuova visione, di un progetto: la preparazione per la riunificazione della penisola coreana. Parte del piano consisteva infatti nel sostenere la Corea del Nord.

     Il sostegno elargito torna ad essere pari a quello che veniva dato prima della legge del ’93:

-       assistenza insediamento: subisce un incremento. Lo standard rimane la grandezza della famiglia. Il massimale dei premi addizionali viene modificato in 250 milioni di won, mentre lo standard rimane lo stesso. Il governo fornisce inoltre sovvenzioni speciali;

-       residenza: simile al ’93, per cui la casa viene data gratuitamente con un massimale di 0.020993 acri.

-       Educazione: anche il supporto educativo torna ad essere quello assicurato dalla legge del ’93.

-       Lavoro: per ricevere supporto nella ricerca del lavoro, i nordcoreani ne devono fare esplicita richiesta. Per cui non è un supporto che viene elargito in automatico come prima.

Con questa legge viene anche istituita l’educazione per aiutare i nordcoreani ad ambientarsi al sud, come anche una formazione professionale.

     Una critica importante, però, viene mossa nei confronti di questa legge, ovvero la mancanza nel sistema di un incentivo che permettesse ai nordcoreani di diventare indipendenti.

Dal 1999 al 2000

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In questi anni vengono aggiunti nuovi programmi:

-       Sistema di supporto per l’occupazione;

-       Sistema di personale di protezione: suddiviso in tre categorie:

1)     personale di protezione residenziale, il quale aveva il compito di aiutare i nordcoreani con i problemi di trasloco e che doveva accompagnarli alla nuova residenza e compilare i documenti necessari;

2)     personale di protezione personale: i quali venivano scelti tra i poliziotti locali e che dovevano fungere da consulenti per i nordcoreani. Essi avevano ognuno un addetto alla loro protezione personale per la durata complessiva di due anni;

3)     personale addetto alla protezione del lavoro: fungevano da broker per i nordcoreani, ovvero li aiutavano a cercare lavoro e fungevano anche da consulenti per il luogo di lavoro.

-       Sistema di protezione del lavoro: sistema aggiuntivo del 2000. Le aziende, nel caso assumano dei nordcoreani, ricevono dei sussidi per i primi anni, equivalente a metà dello stipendio, che tuttavia non deve superare i 500.000 won al mese per il primo anno, e 700.000 won per il secondo anno.

Dal 2004 al 2005

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Dato le critiche ricevute in merito alla mancanza di incentivi per l’indipendenza dei nordcoreani, il Ministero dell’Unificazione[7] cerca di eliminare gli effetti collaterali e cerca quindi di favorire l’indipendenza e l’assunzione dei nordcoreani. Per questo motivo vi sono quattro maggiori cambiamenti:

-       Assistenza residenza: vi sono meno benefici, ovvero la casa non viene data gratuitamente, ma deve essere comprata con i soldi dei nordcoreani. A loro viene data la precedenza per le case costruite dalla Korea Land & Housing Corporation;

-       Sostegno educativo: il sistema che lo regola diventa più specifico. Per ottenere i fondi elargiti dallo stato, i nordcoreani che non abbiano ancora compiuto 35 anni d’età, devono iscriversi al college entro e non oltre i 5 anni di residenza protetta. Per chi non è qualificato per il college ci sono delle eccezioni, tuttavia una volta raggiunta l’età o passato l’esame di qualifica, devono iscriversi entro 5 anni al college;

-       Assistenza sociale: prima i nordcoreani ricevevano i benefici prima rispetto agli altri, invece ora vengono messi sullo stesso piano degli altri cittadini poveri. Vi è un’unica eccezione: se tutti i membri della famiglia sono incapaci di lavorare, allora in quel caso hanno priorità rispetto agli altri. Dopo un anno, i nordcoreani devono partecipare a dei programmi di autosostegno per ricevere ulteriori aiuti;

-       Denaro per l’insediamento: il Ministero dell’Unificazione richiede una minimizzazione, per cui i soldi vengono dilazionati nel corso di due o tre anni. Questa scelta è dovuta al fatto che i nordcoreani non erano abituati al mercato della moneta, per cui sperperavano tutti i loro soldi e si ritrovavano presto senza niente.

Questi sforzi del governo per eliminare gli effetti collaterali aumentano nel 2005:

-       Denaro: da 32.000 dollari a persona, il governo decide di dare 9.000 dollari a persona (circa 10 milioni di won) elargiti in questo modo: 3 milioni di won all’arrivo, mentre il resto viene suddiviso in pagamenti con cadenza trimestrale nei successivi due o tre anni.

La riduzione del denaro viene equilibrato con l’installazione di un nuovo sistema di personale di aiuto all’insediamento. Queste persone aiutano i nordcoreani nella vita quotidiana, passano il tempo con loro nel caso in cui siano soli durante le vacanze, ecc.

Viene ampliato il sistema del personale di protezione: viene aggiunta una categoria, ovvero l’educazione per gli adolescenti: personale addetto alla protezione dell'istruzione, i quali vengono scelti tra gli insegnanti.

Vi sono tre maggiori aree di cambiamento:

-       Espansione della protezione: prima coloro che avevano soggiornato per oltre 10 anni in stati diversi dalla Corea del Nord e del Sud non potevano accedere a questo tipo di sostegno, ora invece vengono inclusi anche loro;

-       Incoraggiamento alla dispersione dei nordcoreani in aree provinciali al di fuori della regione del Kyonggi, ovvero la regione di Seoul e dintorni. Questo è stato fatto perché abitualmente molti nordcoreani decidevano di rimanere a Seoul o comunque nella regione, mentre adesso, promuovendo il loro spostamento e elargendo incentivi monetari, i nordcoreani erano più propensi a spostarsi dalla regione del Kyonggi. Inoltre, se avessero deciso di far parte del settore agricolo, sarebbero stati elegibili a fondi governativi aggiuntivi;

-       Supporto addizionale per orfani e adolescenti: aumentano difatti i fondi governativi per l’educazione di supporto ai livelli inferiori. Aumentano anche i fondi per il mantenimento delle scuole speciali.

Tipi di sostegno con il governo di Mun Jaein[8]

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Il governo attuale applica i seguenti benefici nei confronti dei nordcoreani:


-       Benefici di insediamento

1)     Basici: 8 milioni di won per famiglia monoparentale

2)     Incentivi finanziari: un massimale di 25.1 milioni di won per coloro che ricevono una formazione professionale, ottengono un certificato di qualifica oppure ottengono un lavoro.

3)     Benefici ulteriori: un massimo di 15.4 milioni di won per persone anziane che hanno 60 anni o più, coloro che hanno problemi fisici o mentali, coloro che sono sottoposti a trattamenti medici a lungo termine, bambini di genitori single, e bambini nati in stati terzi.

-       Residenza

1)     Alloggio: sistemazione in appartamenti in affitto

2)     Sussidi: 16 milioni di won per famiglia monoparentale.

-       Lavoro

1)     Formazione professionale: assegno di formazione.

2)     Sussidi di assunzione (pagato ai datori di lavoro): pagamento di metà stipendio, fino a un massimo di 500.000 won per lavoratore, per un massimo di quattro anni, per coloro che sono entrati in Corea del Sud prima del 29 novembre 2014.

3)     Lavoratori di supporto all'occupazione: offrire consulenza per la carriera e collocamento presso 65 centri di collocamento sparsi su tutto il territorio nazionale.

4)     Altro: Protezione dell’assunzione (assunzione preferenziale), sostegno all'insediamento di coloro che aspirano ad essere agricoltori e occupazione speciale.

-       Assistenza sociale

1)     Benefici di sussistenza: coloro che ricevono i benefici del programma di base per la sicurezza dei mezzi di sussistenza (BLSP: Basic Livlihood Security Program).

2)     Assistenza medica: assistenza sanitaria gratuita per tutti coloro che ricevono i benefici medici del BLSP di livello 1.

3)     Eccezione pensionistica: concedere la sottoscrizione al piano pensionistico nazionale per coloro che avevano tra i 50 e i 59 anni al momento della presa di decisione in materia di protezione.

-       Educazione

1)     Ammissione speciale e trasferimento in altre scuole: offrire ammissioni speciali per coloro che vogliono andare al college.

2)     Sostegno per tasse: esenzione dalle tasse per coloro che sono iscritti alle scuole medie, superiori, a università nazionali o pubbliche, e il sussidio corrispondente al 50% delle tasse per studiare in un’università privata.

-       Assistenti per l’insediamento: la designazione di uno o due assistenti per famiglia nel periodo iniziale.

-       Supporto per lavoratori

Sistema di supporto per i lavoratori: servizio comunitario (244 persone nei governi locali), consulenti del lavoro (65 persone nei centri di assunzione), protezione personale (900 persone alle stazioni di polizia).


[1] https://www.nknews.org/2021/01/north-korean-defectors-arriving-in-the-south-drop-by-78-in-2020-a-record-low/

[2] Ibidem.

[4] https://www.zum.de/whkmla/sp/0910/yes/yes4.html

[5] https://www.zum.de/whkmla/sp/0910/yes/yes4.html

[6]  Ibidem.

[7] Ministero dell'Unificazione

[8] https://www.unikorea.go.kr/eng_unikorea/whatwedo/support/