Utente:008bartender/Sandbox

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Harry Johnson è stato un bartender americano proprietario e gestore di saloon negli Stati Uniti tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo. È meglio conosciuto grazie al suo libro New and Improved Bartenders 'Manual, un libro influente che conteneva molte ricette originali di cocktail, tra le quali il marguerite e una versione del Martini. Forse ancora più importante, è stato il primo libro a offrire istruzioni per la gestione del bar. Infatti Johnson ha aperto la prima agenzia di consulenza per la gestione dei bar. La rivista Imbibe lo ha definito una delle personalità dei cocktail più influenti degli ultimi 100 anni, ed è stato definito "il padre del bartending professionista".[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Johnson nacque in Prussia[2]. Marinaio, fu lasciato dalla sua nave a San Francisco nel 1861 per riprendersi da una frattura al braccio e all'anca. Qui cominciò come garzone di cucina all'Union Hotel, divenne barista e poi manager[3]. Fu a San Francisco che incontrò per la prima volta Jerry Thomas[2], il suo rivale, di cui avrebbe continuato il lavoro[4].

Dopo otto anni, Johnson si è trasferì a Chicago e apriì un bar tutto suo, che ebbe molto successo. Trasfromato in una celebrità, Johnson tenne conferenze e scrisse articoli e ricette per i giornali locali. Nel 1869 affermò di aver sfidato i cinque migliori baristi americani a New Orleans e di aver vinto, diventando "il campione degli Stati Uniti". Nessun'altra fonte lo conferma, però. Quando il suo bar bruciò nel grande incendio di Chicago nel 1871, Johnson andò a New York City. Nel 1877 acquistò Little Jumbo, un bar dove Thomas lavorava. Udito ciò, il Professore rinunciò pubblicamente a qualsiasi associazione con il locale. La loro rivalità raggiunse il picco nel 1880, quando Thomas lanciò una bowl di Tom e Jerry sul pavimento del bar di Johnson, definendolo un dilettante perché quella bevanda dovrebbe essere servita solo quando la temperatura scende sotto lo zero[5].

Nel 1890, Johnson decise di ritirarsi dal barman e aprì un'agenzia di consulenza per la gestione dei bar, diventando così il primo consulente bar della storia[5].

Il nuovo e aggiornato manuale per il bartender[modifica | modifica wikitesto]

Il suo Nuovo e aggiornato manuale per Bartender fu pubblicato nel 1882. Il testo forniva centinaia di ricette di cocktail. Tuttavia, ciò che lo ha reso fondamentale sono state le sue istruzioni dettagliate su come diventare un vero barman[2] ,come: "L'apertura di un nuovo locale", "Come dovrebbero essere disegnate birra e porter", "Suggerimenti per istruire un ragazzo al commercio" , "Come tenere lontane formiche e altri insetti dalle bottiglie di miscelazione" ecc[6].

Il libro conteneva le prime ricette scritte di cocktail come il bijou (inventato da Johnson), la marguerite (nell'edizione del 1900[7]) e una versione del Martini (nell'edizione del 1888[8]). L'invenzione del Martini veniva talvolta attribuita erroneamente a lui o Jerry Thomas[5].

Johnson affermò di aver scritto e pubblicato un'edizione precedente, nel 1860. Se fosse vero, sarebbe la prima guida ai cocktail mai pubblicata, anteriore di due anni alla Thomas's The Bar-Tender's Guide. Tuttavia, non sono state trovate copie del libro[2]. Il libro è stato tradotto per la prima volta in italiano nella collana dei Grandi Classici della miscelazione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The good mixer: cocktail recipe for rosemary bijou, su theguardian.com, The Guardian, 12 September 2014.
  2. ^ a b c d Wayne Curtis, The Hunt for the Rarest Cocktail Book, in Daily Beast, September 26, 2017.
  3. ^ David Wondrich, San Francisco's Deep Cocktail Roots, in Daily Beast, March 20, 2018.
  4. ^ Simon Difford, Cocktails: Over 2250 Cocktails, diffordsguide, 2008, p. 351, ISBN 978-0-9556276-0-6.
  5. ^ a b c Marcello Costanzo, Il bartender Harry Johnson, in Di Testa e di Gola, April 1, 2017.
  6. ^ Harry Johnson, New and Improved Bartender's Manual: Or How to Mix Drinks of the Present Style, Read Books Ltd, 1882, ISBN 9781473347335.
  7. ^ Marguerite, in Punch.
  8. ^ The Evolution of the Martini from Sweet to Dry, in Punch, March 21, 2018.

Links esterni[modifica | modifica wikitesto]