Appenninica (pecora): differenze tra le versioni
creo voce |
fix |
||
Riga 18: | Riga 18: | ||
|Prole = Fertilità al 90%</br>Prolificità al 130%<ref name=CDA7/> |
|Prole = Fertilità al 90%</br>Prolificità al 130%<ref name=CDA7/> |
||
}} |
}} |
||
L<nowiki>'</nowiki>'''Appenninica''' è una [[lista di razze ovine|razza di pecore]] italiana. Razza rustica allevata un tempo per la produzione di latte, carne e lana<ref name=agrariaapp>{{cita web|url=http://www.agraria.org/ovini/appenninica.htm|titolo=Razza Appenninica|editore=www.agraria.org|accesso=12 maggio 2012}}</ref>, è oggi allevata per la sua carne |
L<nowiki>'</nowiki>'''Appenninica''' è una [[lista di razze ovine|razza di pecore]] italiana. Razza rustica allevata un tempo per la produzione di latte, carne e lana<ref name=agrariaapp>{{cita web|url=http://www.agraria.org/ovini/appenninica.htm|titolo=Razza Appenninica|editore=www.agraria.org|accesso=12 maggio 2012}}</ref>, è oggi allevata per la sua carne. Si adatta a diversi ambienti e a clima e terreni sfavorevoli.<ref name=CDA6>{{cita|Centro Divulgazione Agricola|6}}</ref> |
||
==Storia== |
==Storia== |
||
Si è sviluppata lungo la [[Appennini|dorsale |
Si è sviluppata lungo la [[Appennini|dorsale appenninica]] a partire da popolazioni autoctone ma eteromorfe. |
||
La razza che oggi viene definita appenninica è diversa da quella originariamente selezionata: infatti, la razza ha continuato ad essere sviluppata per migliorare la quantità e la qualità della carne, incrociando l'appenninica con arieti di altre razze italiane, come la [[Bergamasca (pecora)|Bergamasca]], o straniere, come l'[[Ile de France (pecora)|Ile de France]], la [[Berichonne du Cher (pecora)|Berichonne du Cher]] e altre.<ref name=CDA6/> |
La razza che oggi viene definita appenninica è diversa da quella originariamente selezionata: infatti, la razza ha continuato ad essere sviluppata per migliorare la quantità e la qualità della carne, incrociando l'appenninica con arieti di altre razze italiane, come la [[Bergamasca (pecora)|Bergamasca]], o straniere, come l'[[Ile de France (pecora)|Ile de France]], la [[Berichonne du Cher (pecora)|Berichonne du Cher]] e altre.<ref name=CDA6/> |
||
Riga 28: | Riga 28: | ||
==Diffusione== |
==Diffusione== |
||
Si contano circa 250.000 capi in Italia (dati 2002) |
Si contano circa 250.000 capi in Italia (dati 2002), allevati nelle province di Arezzo, Firenze, Forlì, Grosseto, L'Aquila, Pisa, Perugia, Pesaro, Pescara, Rieti, Siena, Teramo, Terni e Viterbo.<ref name=CDA7>{{cita|Centro Divulgazione Agricola|7}}</ref> |
||
==Aspetto== |
==Aspetto== |
Versione delle 22:34, 2 feb 2013
Appenninica | |
---|---|
Specie | Pecora |
Altri nomi | pecora di Barisciano, Casentinese, delle Crete, Pagliaro, Pomarancina, Perugina del Piano, Senese, Toscana, Vissana, ecc. |
Localizzazione | |
Diffusione | province di Arezzo, Firenze, Forlì, Grosseto, L'Aquila, Pisa, Perugia, Pesaro, Pescara, Rieti, Siena, Teramo, Terni e Viterbo. |
Aspetto | |
Altezza | maschi 77 cm; femmine 69[1] cm |
Peso | maschi 70-95 kg femmine 50-60 kg |
Vello | bianco, chiuso negli arieti e semichiuso nelle femmine |
Allevamento | |
Utilizzo | da carne |
Prole media | Fertilità al 90% Prolificità al 130%[2] |
L'Appenninica è una razza di pecore italiana. Razza rustica allevata un tempo per la produzione di latte, carne e lana[1], è oggi allevata per la sua carne. Si adatta a diversi ambienti e a clima e terreni sfavorevoli.[3]
Storia
Si è sviluppata lungo la dorsale appenninica a partire da popolazioni autoctone ma eteromorfe. La razza che oggi viene definita appenninica è diversa da quella originariamente selezionata: infatti, la razza ha continuato ad essere sviluppata per migliorare la quantità e la qualità della carne, incrociando l'appenninica con arieti di altre razze italiane, come la Bergamasca, o straniere, come l'Ile de France, la Berichonne du Cher e altre.[3]
Nomi locali
Localmente la razza è stata declinata secondo altri nomi: abbiamo quindi la pecora di Barisciano, la Casentinese, la pecora delle Crete, la Pagliarola, la Pomarancina, la Perugina del Piano, la Senese, la Toscana, la pecora Vissana, e altre.[3]
Diffusione
Si contano circa 250.000 capi in Italia (dati 2002), allevati nelle province di Arezzo, Firenze, Forlì, Grosseto, L'Aquila, Pisa, Perugia, Pesaro, Pescara, Rieti, Siena, Teramo, Terni e Viterbo.[2]
Aspetto
La testa, dal profilo rettilineo o appena arcuato, è proporzionata e priva di corna. La taglia è medio-grande.
Produzione
Gli agnelli alla nascita pesano circa 4-5 kg, dopo un mese e mezzo arrivano a 16-18 kg, dopo 100 giorni sono sui 26-30 kg.[2] I maschi arrivano circa a 52 kg, le femmine sui 40 kg.[1]
Secondariamente, viene usata anche la lana, grossolana ma di discrete quantità: i maschi producono 2,5 kg di lana mentre le femmine 1,5 kg.[1]
Note
- ^ a b c d Razza Appenninica, su agraria.org, www.agraria.org. URL consultato il 12 maggio 2012.
- ^ a b c Centro Divulgazione Agricola, 7
- ^ a b c Centro Divulgazione Agricola, 6
Bibliografia
- Centro Divulgazione Agricola, L'allevamento degli ovini. Moderne tecniche per produzioni di qualità, Bologna, Edagricole, 2002, ISBN 88-506-4873-1. (fonte)
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Razza Appenninica, su agraria.org, www.agraria.org. (fonte)