Aniello Stellato: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 1: | Riga 1: | ||
Scultore italiano attivo a Napoli nella prima tra il |
Scultore italiano attivo a Napoli nella prima tra il 1593 e il 1648. |
||
Si tratta quasi certamente del migliore esponente della scultura lignea napoletana del primo Seicento, al servizio di illustri committenti e dei nuovi ordini della Controriforma, gesuiti e teatini in primo luogo. La sua cui bottega produsse una notevole quantità di busti-reliquiario, Crocifissi, statue di Pastori, di Angeli e Angeli custodi, della Vergine e di Santi presenti in tutto il Meridione o inviati in Spagna. |
|||
Opere a Napoli: 12 busti reliquiari lignei realizzati per la chiesa dei Girolamini. |
Opere a Napoli: 12 busti reliquiari lignei realizzati per la chiesa dei Girolamini. |
||
<references group="Stefano De Mieri La Madonna del Cielo di Santa Maria in Piazza a Fondi e altre aggiunte al catalogo di Aniello Stellato, «celebre intagliatore», xxx " /> |
|||
Va a Pierluigi Leone de Castris il merito di avere |
|||
dato avvio, sulla base di queste testimonianze, a una |
|||
prima ricostruzione del percorso dell’artista, quasi |
|||
certamente il migliore esponente della scultura lignea |
|||
napoletana dei suoi anni3. |
|||
L’interesse per Stellato è costante nelle ultime ricerche |
|||
dello studioso, il quale ancora nel 2017 è ‘ritornato’ |
|||
a occuparsene ampliando l’ossatura della |
|||
prima ricognizione con diverse segnalazioni4. Tra le |
|||
opere discusse, di particolare rilevanza è la Madonna |
|||
col Bambino, firmata e datata 1612, rintracciata nella |
|||
chiesa del Santissimo Sacramento e Rosario a Grottazzolina, |
|||
presso Fermo, commissionata a Napoli da |
|||
Alfonso Verzieri (fig. 6)5. |
|||
Insieme al ridipinto Crocifisso della chiesa di San |
|||
Giovanni Battista a Vietri sul Mare, donato nel 1655 |
|||
al locale Monte dei Morti da un devoto che lo ricordava |
|||
scolpito da Stellato, e alla rimaneggiata Madonna |
|||
della Neve custodita nella chiesa di San Nicola a Orsara |
|||
(1624)6, tale statua è anche l’unica opera che con certezza |
|||
è stato possibile restituire al maestro. E, in particolare, |
|||
i caratteri di stile della scultura marchigiana |
|||
hanno cominciato a confermare la fondatezza del profilo |
|||
abbozzatone da Leone de Castris sin dal 2004. |
|||
Nel presente saggio chi scrive rende note nuove |
|||
sculture di Stellato, tre delle quali documentate, appartenenti |
|||
a momenti differenti della sua attività e |
|||
perciò costituenti ulteriori, utili tasselli per comprendere |
|||
l’evoluzione del suo linguaggio. |
|||
La più affascinante tra tutte è l’incantevole Assunta |
|||
con due angeli imploranti, detta ‘Madonna del Cielo’ |
|||
(cm 180x75 circa) (figg. 1, 3, 7, 9-10), collocata nel |
|||
cappellone a destra del transetto di Santa Maria in |
|||
Piazza a Fondi, edificio religioso eretto per volere di |
|||
Onorato Caetani sul finire del Quattrocento7. |
Versione delle 12:47, 5 apr 2021
Scultore italiano attivo a Napoli nella prima tra il 1593 e il 1648.
Si tratta quasi certamente del migliore esponente della scultura lignea napoletana del primo Seicento, al servizio di illustri committenti e dei nuovi ordini della Controriforma, gesuiti e teatini in primo luogo. La sua cui bottega produsse una notevole quantità di busti-reliquiario, Crocifissi, statue di Pastori, di Angeli e Angeli custodi, della Vergine e di Santi presenti in tutto il Meridione o inviati in Spagna.
Opere a Napoli: 12 busti reliquiari lignei realizzati per la chiesa dei Girolamini.
Va a Pierluigi Leone de Castris il merito di avere
dato avvio, sulla base di queste testimonianze, a una
prima ricostruzione del percorso dell’artista, quasi
certamente il migliore esponente della scultura lignea
napoletana dei suoi anni3.
L’interesse per Stellato è costante nelle ultime ricerche
dello studioso, il quale ancora nel 2017 è ‘ritornato’
a occuparsene ampliando l’ossatura della
prima ricognizione con diverse segnalazioni4. Tra le
opere discusse, di particolare rilevanza è la Madonna
col Bambino, firmata e datata 1612, rintracciata nella
chiesa del Santissimo Sacramento e Rosario a Grottazzolina,
presso Fermo, commissionata a Napoli da
Alfonso Verzieri (fig. 6)5.
Insieme al ridipinto Crocifisso della chiesa di San
Giovanni Battista a Vietri sul Mare, donato nel 1655
al locale Monte dei Morti da un devoto che lo ricordava
scolpito da Stellato, e alla rimaneggiata Madonna
della Neve custodita nella chiesa di San Nicola a Orsara
(1624)6, tale statua è anche l’unica opera che con certezza
è stato possibile restituire al maestro. E, in particolare,
i caratteri di stile della scultura marchigiana
hanno cominciato a confermare la fondatezza del profilo
abbozzatone da Leone de Castris sin dal 2004.
Nel presente saggio chi scrive rende note nuove
sculture di Stellato, tre delle quali documentate, appartenenti
a momenti differenti della sua attività e
perciò costituenti ulteriori, utili tasselli per comprendere
l’evoluzione del suo linguaggio.
La più affascinante tra tutte è l’incantevole Assunta
con due angeli imploranti, detta ‘Madonna del Cielo’
(cm 180x75 circa) (figg. 1, 3, 7, 9-10), collocata nel
cappellone a destra del transetto di Santa Maria in
Piazza a Fondi, edificio religioso eretto per volere di
Onorato Caetani sul finire del Quattrocento7.