Indicatore di direzione

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L’indicatore di direzione posteriore di uno scooter

In un veicolo, l'indicatore di direzione è il complesso di dispositivi luminosi atto a segnalare agli altri veicoli in circolazione l'intenzione di cambiare direzione, di immettersi o uscire dal flusso della circolazione, cambiare corsia o effettuare inversioni a U.

L'accensione contemporanea di tutti gli indicatori di direzione in caso di emergenza viene detta quattro frecce.

Burocrazia

Spia dell'indicatore di direzione attivo

Secondo il codice della strada, qualunque cambiamento di direzione deve essere preventivamente segnalato con le frecce. Deve quindi essere segnalato un sorpasso anche quando il veicolo rimane nella stessa corsia di marcia, per indicare a chi precede la presenza di un ostacolo, oltre al cambio di direzione.

Descrizione

Gli indicatori di direzione sono tipicamente delle luci arancioni o bianche lampeggianti

Numero

Queste sono disposte sul veicolo, possono andare da un numero minimo di 4 indicatori direzionali, come nel caso delle motociclette, ad un numero massimo di circa 8 frecce, come nel caso dei bus, mentre nelle automobili abbiamo generalmente 6 frecce, disposte due davanti due dietro (come le motociclette) e due sui fianchi, spostate in avanti vicino a quelle anteriori.

Intermittenza

L'intermittenza delle frecce viene determinata dal dispositivo d'intermittenza (generalmente un relè) e dalla potenza delle frecce, infatti nella maggior parte dei casi la potenza d'assorbimento delle frecce influisce sulla velocità d'intermittenza, la quale aumenta con l'aumentare della potenza e diminuisce al ridursi di questa, per questo a volte può capitare che una volta sostituite le frecce (o le lampadine) con un modello diverso si ha un'intermittenza diversa e in alcuni casi quasi nulla (come nel caso di frecce a led), per risolvere quest'ultimo problema o inconveniente è sufficiente mettere in parallelo alle nuove frecce una resistenza che assorba la differenza di potenza che si ha tra le vecchie frecce e le nuove frecce.
Questo perché le resistenze messe in parallelo formano quella parte di carico elettrico che è venuto meno con le nuove frecce; per poter determinare di quanto deve essere il carico della resistenza (una per ogni lato), bisogna calcolare la differenza di potenza (per un solo lato) tra le frecce direzionali originali e le nuove frecce, per poter ottenere questo carico bisogna procurarsi una resistenza elettrica con un determinato valore ohm, che si ottiene con il quadrato della tensione diviso la potenza da assorbire, inoltre bisogna assicurarsi che la resistenza da utilizzare supporti la corente/potenza che la investe[1].

Storia

Sono detti anche frecce perché i primi indicatori di direzione, montati agli inizi degli anni '20, erano delle frecce, della lunghezza di circa 20 cm, alloggiate sulle fiancate dei veicoli. Divennero luminose nel corso degli anni, ed erano formate da un contorno metallico, con i lati di plastica arancione ed una lampadina alloggiata all'interno. Per indicare l'intenzione di svolta, la freccia veniva fatta sporgere dalla fiancata tramite un interruttore, per lo più tramite elettromagnete.

Alternativa

Segnale per svoltare a destra
Segnale per svoltare a sinistra

In caso di malfunzionamento o di mezzi sprovvisti di tale dispositivo è possibile utilizzare le braccia per segnalare il cambio di carreggiata o in caso di svolta, il braccio da utilizzare in caso si guidi un ciclomotore o motociclo, dovrà essere laterale alla svolta (braccio destro freccia a destra) il quale deve essere teso e ben visibile, perpendicolare al busto, mentre in caso di guida di un'auto o camion, per l'indicazione a sinistra (nei paesi con guida a sinistra) la procedura sarà la stessa, mentre nel caso di svolta a destra si dovrà tenere il braccio piegato a 90° con la mano rivolta verso l'alto. Per quanto riguarda la bicicletta od il ciclomotore, in U.S.A. il braccio dev'essere teso verso il basso con la mano parallela al suolo.

Note

Voci correlate

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