Eruzione primaverile giovanile

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

L'eruzione primaverile giovanile è una forma di fotodermatite.

Epidemiologia[modifica | modifica wikitesto]

È una fotodermatite comune che si verifica in bambini, adolescenti e giovani adulti in seguito ad una prolungata e intensa esposizione solare. Sono particolarmente colpiti i maschi caucasici, probabilmente per una maggiore esposizione solare dei padiglioni auricolari dovuta ai capelli corti rispetto alle femmine e per un fototipo più chiaro. L'eruzione tende a verificarsi nei mesi primaverili.[1] Non è nota una componente genetica.

Patogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Si ritiene sia una reazione da ipersensibilità di tipo ritardato determinata da uno o più fotoallergeni non identificati, similmente alla dermatite polimorfa solare e alla prurigo attinica. Alcuni studiosi ritengono che sia una variante della prima.

Istologia[modifica | modifica wikitesto]

Si osserva un infiltrato infiammatorio perivascolare nel derma costituito da cellule mononucleate. In fase tardiva si possono riscontrare edema, acantosi e ulcere epidermiche.

Clinica[modifica | modifica wikitesto]

L'eruzione primaverile giovanile si presenta con un eritema prurignoso localizzato bilateralmente alla superficie esterna dei padiglioni auricolari che insorge alcune ore dopo una ripetuta, prolungata e intensa esposizione solare nei mesi primaverili. Nel corso delle 24-48 ore successive a partire dall'eritema si sviluppano papule eritematose o vescicole. La risoluzione è spontanea e si verifica in 1-2 settimane. Non si osservano esiti cicatriziali.[1]

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

La diagnosi si basa sull'anamnesi e sull'esame obiettivo.

I test di provocazione con luce monocromatica sono normali a differenza di quanto accade nella dermatite polimorfa solare e nella prurigo attinica.

Nei rari casi atipici è possibile ricorrere ad una biopsia cutanea per escludere altre fotodermatiti e patologie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico.

Terapia[modifica | modifica wikitesto]

I pazienti dovrebbero evitare l'esposizione solare prolungata, in particolare durante le ore più calde della giornata. Capelli di una lunghezza sufficiente a coprire la parte superiore del padiglione auricolare riducono la possibilità di recidive. In caso di esposizione solare è consigliato l'utilizzo frequente ed esteso a tutte la superficie cutanea esposta di creme solari ad alto fattore di protezione (50 o più). È possibile intraprendere anche una terapia desensibilizzante esponendosi al sole in modo intermittente. L'eritema può essere trattato con corticosteroidi a bassa potenza.[2]

Prognosi[modifica | modifica wikitesto]

Il quadro cutaneo può ripresentarsi nel corso di alcuni anni ma tende a risolversi spontaneamente.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Lava SA, Simonetti GD, Ragazzi M, Guarino Gubler S, Bianchetti MG, Juvenile spring eruption: an outbreak report and systematic review of the literature, in Br. J. Dermatol., vol. 168, n. 5, May 2013, pp. 1066–72, DOI:10.1111/bjd.12197, PMID 23374016.
  2. ^ Schleyer V, Weber O, Yazdi A, Benedix F, Dietz K, Röcken M, Berneburg M, Prevention of polymorphic light eruption with a sunscreen of very high protection level against UVB and UVA radiation under standardized photodiagnostic conditions, in Acta Derm. Venereol., vol. 88, n. 6, 2008, pp. 555–60, DOI:10.2340/00015555-0509, PMID 19002338.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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