Discussione:Violenza contro le donne/archivio02

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da Beechs(dimmi) il 11 apr 2008, 03:59, (CEST) qui: Discussione:Violenza_di_genere/nuova_versione. -- Rhockher 09:59, 22 apr 2008 (CEST)[rispondi]

Non concordo con questa versione, la ritengo parziale. Se il titolo fosse violenza contro le donne, sarei in parte d'accordo — poi spiego perché in parte — ma la violenza di genere NON è la violenza contro le sole donne, ma quella violenza che ha alla radice la discriminazione di genere, discriminazione che si basa sul colpire un individuo in quanto di un genere specifico, sia esso maschio o femmina. Non tute le violenze contro le donne sono di genere, così come esistono prove di violenze di genere contro uomini. In quanto ai bambini, la violenza contro i minori non si può far ricadere nella violenza di genere se intesa contro le sole persone di sesso femminile, perché una percentuale MOLTO elevata di violenze contro i minori sono fatte da donne, spesso dalle madri e spesso con la morte del figlio come effetto finale, e i bambini sono di entrambi i generi. Questi sono TUTTI dati di fatto facilmente verificabili.--Dario de Judicibus (Scrivimi) 15:26, 11 mag 2008 (CEST)[rispondi]
Proponevo infatti di mettere questa versione sotto violenza sulle donne e creare una nuova voce violenza di genere da zero. --Beechs(dimmi) 11:50, 14 mag 2008 (CEST)[rispondi]
D' accordo con Beechs e osservo che questa non e' la prima richiesta di ricambio titolo.--Bramfab Discorriamo 13:55, 15 mag 2008 (CEST)[rispondi]

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ho tolto: " mentre i dati istat del 2002 indicano le morti per omicidio come una causa decisamente secondaria (nella fascia di età 15-44 anni sono state 75 le donne uccise su 5.493 morti complessive)." perchè i dati istat '02 non sono relativi alla violenza di genere, si possono considerare morte per violenza di genere ad es. una suicida dopo stupro, o un decesso in seguito a complicazioni post mutilazioni genitali femminili, tanto per esser chiar*...-- Rhockher 10:26, 22 apr 2008 (CEST)[rispondi]

Si potrà includere altre cause di morte, ma credo che rimanga ridicolo dire che in italia la violenza sulle donne è la prima causa di morte. Non sei d'accordo? --Beechs(dimmi) 13:37, 11 mag 2008 (CEST)[rispondi]

Non lo so, le statistiche in genere mi lasciano perpless*, cmq quella sulla violenza fisica e psicologica contro le donne descrive il fenomeno come molto ampio.Un testo da aggiungere alla bibliografia:

  • Barbara Spinelli, "Femminicidio. Dalla denuncia sociale al riconoscimento giuridico internazionale", FrancoAngeli Edizioni, Milano, 1a edizione 2008, pp. 208, Codice ISBN 13: 9788846498458 utente:Rhockher
Che la violenza di genere non possa essere la prima causa di morte delle donne in Italia è cosa facilmente verificabile sul piano statistico. Basti pensare che le morti dovute a cause naturali (malattiem tumori, ecc..) o ad incidente (domestico, stradale, sul lavoro) sono di vari ordini di grandezza rispetto a quelle dovute a qualsiasi tipo di violenza, sia essa di genere o meno. Si tratta quindi di un'affermazione strumentale che è stata amplificata in modo acritico dai media. Che poi la violenza di genere sia un problema sociale gravissimo, concordo in pieno, ma questa è un'enciclopedia e deve mantenere un'atteggiamento imparziale e acritico, non diventare semplice specchio del sistema mediatico, per cui la gravità del problema non autorizza a falsificare la realtà solo per poter scatenare abbastanza interesse sullo stesso. Il problema è grave e già solo questo dovrebbe essere sufficiente. Se non lo è, va affrontato e reso pubblico nel modo giusto. Una bugia, detta anche a fin di bene, è sempre una bugia e alla fine si rischia si trasformi in un boomerang.--Dario de Judicibus (Scrivimi) 13:36, 15 giu 2008 (CEST)[rispondi]

Stavo riguardando tutta la voce, vorrei far notare che nell'articolo il fatto che la violenza di genere sia prima causa di morte:

  1. è inserita nella sezione "critiche.....etc", e NON E' NELLA DESCRIZIONE DEL FENOMENO
  2. La fonte citata (da cui i media riprendono il dato) non sono i media stessi ma il "Council of europe" ed esattamente nella Recommendation 1582 al punto due in cui si legge: However, violence committed within the family is still considered to be a private matter. Statistics shows that for women between 16 and 44 years of age, domestic violence is thought to be the major cause of death and invalidity, ahead of cancer, road accidents and even war. Therefore, domestic violence should be treated as a political and public problem, and a violation of human rights.
  3. che le fonti citate sono istituzionali e/o autorevoli, non gruppi di estremiste/i, come ad esempio, la Conferenza Mondiale sui diritti umani, esponenti dell' UNICEF, amnesty international, Peacereporter, Istat etc...

Per quanto riguarda le statistiche -parlando di violenze domestiche e sessuali, è citato l'istat [http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20070221_00/testointegrale.pdf "La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia"]. Direi attendibile.Aggiungo una citazione piuttosto lunga da [http://www.istat.it/english/lunedipomeriggio/Sabbadini%20italiano.pdf Violenza di genere, discriminazione, statistiche economiche: nuove sfide nella misurazione in un’ottica di genere] (testo citato nella voce)al punto 2: NUOVE SFIDE PER LA MISURAZIONE: LA VIOLENZA DI GENERE|Violenza invisibile nella maggior parte dei Paesi perchè non denunciata, indispensabile un’indagine sulla violenza sulle donne per stimarne la reale consistenza.La violenza contro le donne è invisibile nella maggior parte dei Paesi. Le statistiche giudiziarie ne registrano solo una porzione piccolissima, perché le donne non la denunciano. Ciò porta a forti distorsioni nell’immaginario collettivo su che cosa è oggi la violenza contro le donne. In Italia per esempio, lo stereotipo dell’immigrato, estraneo, non conosciuto che violenta la donna italiana impera, ma non è questa la violenza maggioritaria contro le donne italiane. Se si considerano gli stupri avvenuti in Italia, il 69% sono opera dei partner, mariti o fidanzati, solo il 6% di estranei. Se anche considerassimo che di questi autori estranei il 50% sono immigrati, ciò vorrebbe dire che si arriverebbe al 3% degli stupri, se anche ci aggiungessimo il 50% dei conoscenti al massimo si arriverebbe al 10% del totale degli stupri opera di stranieri. E invece l’immagine è di stupri per le strade ad opera di immigrati. Non fare i conti con le statistiche esistenti nel Paese può portare ad orientare in modo errato le priorità e il tipo di politiche. Negli ultimi anni la quota di immigrati denunciati sul totale dei reati è in crescita in Italia sia per gli omicidi che per altri tipi di reato contro il patrimonio e contro la persona. Spesso i reati di cui sono autori sono rivolti contro propri connazionali, ma di questo si parla ancora poco. Ovviamente conosciamo questo dato solo per le denunce e non per il sommerso. Nel caso dell’indagine sulla violenza contro le donne svolta dall’Italia conosciamo anche il non denunciato ed emerge chiaramente l’errore che si commette. La maggioranza delle violenze più gravi subite dalle donne è domestica, e quindi la violenza è maggioritariamente opera di partner italiani, eppure l’immagine che esce dai media è molto diversa. Per questo è necessario condurre con metodologie adeguate l’indagine sulla violenza contro le donne, perché è l’unico modo per avere la consistenza delle diverse forme di violenza, di come si esprimono e si associano, dei fattori di rischio, degli autori. I dati sulle denunce fornirebbero stime assolutamente distorte. Violenza soprattutto familiare, grave, impunita: i risultati di indagini seppur ancora non armonizzate vanno tutti nella stessa direzione. In Italia a partire dall’inizio degli anni ’90 il numero di omicidi è fortemente diminuito, si sono ridotti a un terzo, ma il numero di omicidi in famiglia è raddoppiato. Il che vuol dire che sono diminuiti gli omicidi degli uomini sugli uomini e aumentati quelli degli uomini sulle donne. Cioè non si è riusciti ad incidere su una delle forme più terribili di violenza, quella in famiglia. L’indagine sulla violenza ci permette di capire anche la gravità dei fatti: il 20% delle vittime di violenza da partner dichiara di aver temuto per la propria vita, un segmento ad altissimo rischio visto che gli omicidi in famiglia spesso avvengono dopo una escalation della violenza. L’indagine è importante anche perché permette di capire quanto i fatti sono riconosciuti come gravi dalle donne vittime di violenza. Solo il 27,3% delle donne stuprate dal partner dichiarano che il fatto rappresenta un reato. Uno dei problemi più gravi relativi alla violenza domestica è proprio questo, la non riconoscibilità di questa da parte delle donne. Un problema che sta alla base dell’ampia quota di sommerso relativa alla violenza contro le donne e che è preziosissimo per le politiche di comunicazione e di contrasto alla violenza. L’indagine italiana sulla violenza contro le donne italiana ha permesso anche di capire il rapporto delle donne con la polizia. La metà si è dichiarata insoddisfatta, ma soprattutto il 21,7% avrebbe voluto che si facesse di più allontanando il partner di casa e il 26% avrebbe voluto più protezione. Dall’indagine emerge anche che solo il 28% dei partner autori di violenza denunciati sono stati imputati e solo l’8 % condannati. Violenza maschile impunita, dunque. Non esistono ad oggi standard internazionali per condurre questo tipo di indagini, ma è interessante che nonostante le diversità di metodologia emergono alcuni risultati ricorrenti. 1. La violenza è ovunque in primis violenza domestica, anche nel caso degli stupri un’ampia quota è opera dei partner (circa il 60-70% in paesi come Australia, UK, Costa Rica, USA); aumenta il rischio di violenza sulle donne da parte del partner se il marito abusa di alcool oppure se il marito ha assistito da piccolo alla violenza $ulla propria madre o l’ha subita lui stesso o se la donna è stata essa stessa vittima di soprusi in infanzia, come emerge anche dall’indagine dell’ Australia o del Canada, oltre che dell’Italia. 2. La violenza è trasversale a tutte le classi sociali. 3. Come nell’indagine italiana c’è difficoltà da parte delle donne a riconoscere la violenza. Anche in Australia solo il 26% delle donne che hanno subito violenza dal partner la considerano ‘crime’. La percentuale è più alta in UK (51%), dove la violenza è però rilevata all’interno dell’indagine di vittimizzazione che parla di tutti i tipi di reati e quindi il contesto dell’intervista potrebbe aver inciso di più nelle risposte. Molti di questi aspetti sono sempre stati affermati dalle donne che lavorano nei centri anti-violenza fin dall’inizio del loro lavoro, ma non esistevano dati ufficiali rilevati su tutta la popolazione femminile. Ora questi dati ci sono e integrati con le denunce, con i dati dei servizi sanitari e non, con quelli dei centri anti-violenza potranno rappresentare una base preziosa per le politiche. La violenza contro le donne esiste da secoli ma è sempre stata invisibile, deve entrare a regime nelle statistiche ufficiali e deve diventare una delle nostre priorità. Obiettivo fondamentale è individuare una metodologia condivisa a livello internazionale che ci permetta di avere punti di riferimento certi per avviare le indagini sulla violenza e la possibilità di confrontare le differenti situazioni. L’Italia ha sperimentato una metodologia che ci ha permesso di rilevare il fenomeno. Ma c’è bisogno di standard a livello internazionale per fornire stime comparabili ed è importante farlo ora che la domanda sta crescendo in tutti i Paesi per evitare che ogni Paese consolidi un suo modo di svolgere la rilevazione. Il passo successivo sarà integrare tutti i dati esistenti in ogni Paese, a volte vere e proprie miniere per capire caratteristiche e dinamiche della violenza contro le donne. -- Rhockher 22:11, 31 gen 2009 (CET)[rispondi]

Infine trovata altra fonte, direi istituzionale, che rileva come le statistiche comunitarie descrivano la violenza in Europa come prima causa di morte delle donne nella fascia d'età tra i 16 e i 50 anni: dati violenza ministero interno vedere pg 3 e 4.-- Rhockher 13:39, 10 feb 2009 (CET)[rispondi]

Appena possibile vorrei aggiungere come voce correlata (per ora solo su en:wiki):Vagina Day.-- Rhockher 11:22, 22 apr 2008 (CEST)[rispondi]

O mia Dea, Rhockher! tremo solo all'idea! :)) --Dedda71 (msg) 21:50, 22 apr 2008 (CEST)[rispondi]

Bisognerebbe sostituire le tre categorie attuali "Violenza", "sessualità" e "femminismo" nella nuova Categoria:Violenza contro le donne (ovviamente [[Categoria:Violenza contro le donne| ]] per metterla prima delle voci in ordine alfabetico).--Vermondo (msg) 11:01, 25 mag 2008 (CEST)[rispondi]

Gli uomini sono vittime più spesso delle donne di violenza[modifica wikitesto]

Questa è una critica che avevo già fatto più volte ma che è stata inascoltata, la rifaccio e la amplio.

L'articolo fa sembrare che la violenza contro le donne è molto maggiore che quella contro gli uomini, cosa che non è affatto vera, almeno nei paesi occidentali (il rapporto è degli USA), non so nulla degli altri paesi ma credo che sia lo stesso in tutto il mondo.

Per esempio ecco un estratto del rapporto del U.S. Department of Justice chiamato Sex Differences in Violent Victimization, 1994 http://www.ojp.usdoj.gov/bjs/pub/ascii/sdvv.txt

"During 1994 men experienced almost 6.6 million violent victimizations; women experienced 5 million. For every 3 violent victimizations of males, there were 2 of females."

Divisi per tipo gli uomini sono le principali vittime di tutti i tipi di crimini violenti (ossia omicidi, aggressioni, furti etc.) escluso lo stupro.

			Number of violent victimizations in 1994	Rates per 1,000 
			----------------------------------------	persons age 12 or older	
                                                                        ------------------------
			  Total		  Female	   Male		Female	Male
							
   All violent crimes	11,605,300	5,026,500	6,578,800	45.5	63.6
							
Homicide		    21,937	    4,489	   17,448	0.04	0.17
							
Non-fatal 
 victimizations		11,583,400	5,022,000	6,561,400	45.5	63.5
							
Rape/sexual assault	   465,000	  432,100	   32,900	 3.9	  .3
Robbery			 1,329,100	  471,900	  857,300	 4.3	 8.3
Aggravated assault	 2,599,800	  941,100	1,658,700	 8.5	16.0
Simple assault		 7,189,400	3,176,900	4,012,500	28.8	38.8

Argento 00:34, 28 giu 2008

L'articolo non lo dice espressamente ma scrive "diffusa violenza su donne e minori": diffusa rispetto a che? Alla violenza in generale? E' falso. 82.104.112.4813:32, 30 giu 2008

  1. Ma i 6.6 milioni di uomini vittime di violenza, sono stati aggrediti da donne? in che percentuale? in che contesto? Non è specificato nello studio. Se c'è uno studio in cui si evidenzia come la violenza delle donne sugli uomini produce morti, mutilazioni, traumi, infanticidi o la sensazione di poter essere oggetto di violenza da parte delle donne in quanto uomini (ad esempio quando prendi l'autobus notturno ed una donna scende alla stessa fermata tua, ci siete solo voi in una strada deserta e ci vogliono ancora 15 minuti per arrivare al portone...)...mi farebbe davvero piacere venirne a conoscenza. -- Rhockher 02:09, 28 gen 2009 (CET)[rispondi]

Non si sta palando di violenza di un sesso sull'altro, ma di violenza sugli esseri umani. E' ridicolo quindi non parlare delle violenze sugli uomini che, come ha scritto Argento, esistono e non vanno trascurate come in questo caso, in cui la voce "violenza di GENERE" (maschile o femminile) rimanda al portale sul femminismo.


Dire che gli uomini subiscono + violenze è falso! come mai allora nei tg ogni giorno si scopre che viene uccisa una donna? ignoriamo anche i Paesi islamici dove le donne vengono uccise, sottomese e umiliate in mille modi? oppure paesi come la cina e l'india dove abortiscono i feti femminili. Gonfiare le statistiche per far passare le donne come carneficimisembra un altro modo di far 'violenza di genere' e tutto cio pare che legittimi la violenza nei loro confronti.--LatoI (msg) 14:13, 3 mag 2010 (CEST)LatoI[rispondi]