Discussione:Vescovo eletto

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Mancano fonti[modifica wikitesto]

Non ne nego la verità, ma mancano fonti in appoggio all'affermazione che, fino alla presa di possesso, il nuovo vescovo, anche se già consacrato, è solo Vescovo eletto della diocesi di X. Inoltre il testo della voce sembra dire anche il contrario: che dal momento dell'ordinazione episcopale o, se è già vescovo, dal momento della pubblicazione della nuova nomina egli "prende il titolo della diocesi a cui è destinato", cioè è già Vescovo della diocesi di X!

Ho dovuto sostituire quello che si diceva dei Codici di diritto canonico 1983 e 1917, che non corresponde a verità. Theodoxa (msg) 20:09, 29 mar 2017 (CEST)[rispondi]

Ho annullato tutto, perchè come al solito hai la capacità di complicare le cose semplici e sufficientemente documentate.--Croberto68 (msg) 09:56, 30 mar 2017 (CEST)[rispondi]
Vorrei solo conoscere la documentazione delle seguenti "sufficientemente documentate" affermazioni:
  1. Chi è già stato ordinato Vescovo di Taldiocesi non è Vescovo di Taldiocesi ma solo Vescovo eletto di Taldiocesi fino al momento di prenderne possesso
  2. Il Codice 1917 usa "Vescovo eletto" nel senso qui attribuito a tale espressione. In un solo canone (1354. §1) si trova, all'ablativo, Episcopo electo, ma nel senso di "(nel luogo) scelto (dal) Vescovo", non nel senso di "Vescovo eletto".
  3. Il Codice 1983, nei cann. 379, 380, 382, usa l'espressione episcopus promotus nel senso qui attribuito a "Vescovo eletto", cioè uno che non ha ancora compiuto la presa di possesso pur se eventualmente già consacrato vescovo
  4. Il canone 382 del Codice 1983 ("Il Vescovo promosso non può intromettersi nell'esercizio dell'ufficio affidatogli, se prima non ha preso possesso canonico della diocesi; tuttavia può esercitare gli uffici che aveva nella medesima diocesi prima della promozione, fermo restando il disposto del ⇒ can. 409, §2. Se non è legittimamente impedito, colui che è promosso all'ufficio di Vescovo diocesano deve prendere possesso canonico della sua diocesi entro quattro mesi dalla ricezione della lettera apostolica, se non è già stato consacrato Vescovo ...) dichiara che "Il vescovo continuerà ad avere l'appellativo di eletto finché non prenderà ufficialmente possesso della diocesi alla quale è destinato." Theodoxa (msg) 20:15, 30 mar 2017 (CEST)[rispondi]
Scusami, ma non capisco davvero dove stanno i problemi. Inoltre il cerimoniale episcoporum e l'ordo per la consacrazione dei vescovi utilizzano ennesime volte l'espressione "vescovo eletto" o semplicemente l'"eletto". Cmq non ne voglio fare un altro casus belli. Per me il discorso finisce qui.--Croberto68 (msg) 08:48, 31 mar 2017 (CEST)[rispondi]
Appunto. Caeremoniale episcoporum e Rito dell'ordinazione di un vescovo ambedue utilizzano "Vescovo eletto" ripetutamente per parlare di chi, promosso (nominato) all'episcopato, non ha ancora ricevuto l'ordinazione episcopale; ma mai del vescovo già ordinato ma ancora in attesa di prendere possesso della diocesi. Al contrario, il Caeremoniale episcoporum, 1138–1148, nel parlare della presa di possesso, adopera ripetutamente Episcopus, e mai Episcopus electus, Episcopus promotus et sim.
Si è ancora in attesa di un solo documento che serva come base per la "sufficientemente documentata" affermazione che, fino alla presa di possesso, il già consacrato vescovo è solo Vescovo eletto di Taldiocesi.
Anche se si trovasse un simile documento, bisogna togliere le false affermazioni che lo dichiari l'attuale Codice di diritto canonico. Grazie per avere tolto l'affermazione concernente il Codice 1917. Theodoxa (msg) 10:41, 31 mar 2017 (CEST)[rispondi]
Ho fatto una revisione con fonte per ognuna delle affermazioni meno una: l'affermazione (che non nego) che viene detto "vescovo eletto" di una diocesi anche chi è stato ordinato vescovo per la diocesi ma non ne ha ancora preso possesso canonico. Theodoxa (msg) 18:58, 1 apr 2017 (CEST)[rispondi]

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