Discussione:Trobairitz

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Eloisa - almeno quella che "fece coppia" con Pietro Abelardo - non può essere indicata quale trobairitz senza una specifica, adeguata e attendibile fonte: sono un appassionato cultore della vicenda di Eloiisa ed Abelardo, posseggo diversi testi sull'argomento e in nessuno di essi si fa il minimo accenno a tale "qualifica" in capo ad Eloisa.

Essendo da escludere che possa aver fatto la trobadora DOPO aver conosciuto Abelardo (successivamente sposandolo e, dopo le drammatiche vicende che interessarono Abelardo, prendendo i voti), bisognerebbe trovare notizie riferite a una sua attività di tale natura esercitata PRIMA di allora. Del che non trovo nessun riscontro, ed anzi tutte le notizie agevolmente rintracciabili (anche in rete) ne restituiscono un profilo diverso. Cito, ad esempio, da un sito abbastanza documentato quanto segue: Quando Eloisa, nata nel 1100, forse a Parigi, conobbe Abelardo, aveva 16 o 17 anni (lui ne aveva trentacinque) e ne rimase innamorata fino a quando morì, quasi sessantacinquenne. Uomo di successo, filosofo, teologo, dotato di grande vivacità intellettuale, dalle idee innovatrici e decisamente anticonformiste, professore amato dagli allievi (prima e dopo la tragedia) per la vastità di cultura e l’eloquenza, pure audace, ambizioso, estremamente affascinante, e consapevole di esserlo, Abelardo aveva tutte le attrattive per sedurre una donna. Ma anche Eloisa si faceva notare, e non soltanto a Parigi, dove viveva, applicandosi agli studi con sapienza, disinteressandosi delle mondanità e delle frivolezze, ed in più, proprio come Abelardo, aveva fascino, ed anche la sua fama rapidamente si diffuse nel mondo della cultura, Abelardo scrisse che in Eloisa si trovava tutto quello che più seduce gli uomini; evidentemente alludeva all’aspetto fisico, sul quale è possibile soltanto ipotizzare che fosse piacevole, mancando fonti precise. E’ noto che sia i resti di Abelardo che quelli di Eloisa, prima di trovare definitivo riposo al famoso cimitero di Père- Lachaise, furono riesumati diverse volte, ma alcuni testimoni asserirono di aver constatato che, a giudicare dallo scheletro, Eloisa doveva essere stata di grande statura e di belle proporzioni…la fronte bene incurvata e armonizzata con le altre parti del viso, con una mascella adornata di bianchissimi denti. Questi macabri resoconti fanno subito pensare, mancando ritratti femminili dell’epoca, poiché l’arte del ritratto si affermò solo fra il XIV e il XV secolo, alle immagini di bellezza muliebre offerti dalla letteratura del tempo, che sovrabbonda di descrizioni di donne splendide ed armoniose, dai serici capelli biondi, la carnagione lattea, gli occhi brillanti, pertanto non è azzardato ipotizzare che Eloisa fosse oggettivamente bella, ma era anche colta, capace di tener testa agli uomini nei ragionamenti e nella dialettica; lo stesso Abelardo aggiunse: Se per aspetto non era tra le ultime, per la profonda conoscenza delle lettere era la prima; ella godeva di grande prestigio perché è molto raro trovare in una donna una simile conoscenza delle discipline letterarie. Per questo il suo nome veniva ripetuto in tutta la Francia (Lettera I 51). Eloisa era la nipote del canonico di Notre- Dame, Fulberto, presso il quale viveva, perché, probabilmente orfana, com’era consuetudine del tempo che fosse uno zio materno, o i nonni, ad occuparsi dei nipoti in caso di difficoltà (ma, secondo alcuni, sarebbe stata, invece, figlia illegittima del canonico). La sua fama di donna colta, il suo prestigio e la sua bellezza, arrivarono ad Abelardo che, dotato delle stesse qualità, cultura, prestigio e bellezza fisica, certo che nessuna donna mai lo avrebbe rifiutato, infiammato di passione, proprio lui che fino a quel momento aveva vissuto in perfetta castità, pensò di legarla a sé con un piano: riuscì a farsi assumere come insegnante da Fulberto che, inconsapevolmente, favorì il suo ardente desiderio, affidandogli completamente, in totale fiducia, la nipote come allieva, accordandogli anche il permesso di batterla,a qualunque ora del giorno e della notte, per costringerla allo studio, essendo, appunto, famosa la castità di Abelardo.

Come si vede, la figura di Eloisa emerge come una studiosa di lettere, giovane donna colta, nipote del canonico di Notre-Dame, presso il quale abitava: tutto ciò stride con l'idea di una "trobadora".......

In conclusione, mancando una prova in tal senso, vado a modificare il "nesso" tra Eloisa e le trobadore. Microsoikos 16:55, 1 mar 2007 (CET)[rispondi]

serietà[modifica wikitesto]

tu concludi dicendo che l'essere una trobairitz strida con l'essere studiosa di lettere?!?!?!? cioè scrivere poesie stride con il conoscere la letteratura? ma può essere questa una critica? inoltre l'essere poetessa stride con l'essere donna colta... andiamo.... --fava romana 17:56, 1 mar 2007 (CET)

e poi scusa, scrivi "cambiato come da discussione" ma quale discussione?? con chi hai discusso, da solo? dammi almeno il tempo di leggere! daiii, un po' di serietà!!!!!! --fava romana 18:13, 1 mar 2007 (CET)

e mi si permetta ancora un'altra critica: inserisci un testo che parla di quanto fosse bella e formosa eloisa: ma che c'azzecca??? è questa una fonte sicura???
--fava romana 18:38, 1 mar 2007 (CET)[rispondi]

Io sono serissimo e non taccio nessuno di scarsa serietà. Sappiate che per i wikipediani la "discussione" non è un dibattito ma... è la presente pagina! Faccio notare che essere studioso di lettere non equivale a scrivere poesie! Ho citato un lungo passaggio senza tagliarlo (per cui è rimasto anche il "ritratto" di Eloisa); per il resto, ok, vi dò il tempo di trovare la citazione neecssaria (cioè fonte mancante) per dimostrare l'assunto del quale non ho trovato alcun riscontro. Dove sta scritto che Eloisa fu una poetessa? Dove sta scritto che girò per le corti aristocratiche ecc. come facevano le trovatore? Quando conobbe Abelardo era solo una studentessa, per quanto eccellente, e poi... la sua storia successiva è nota ed è incompatibile con l'attività di trovatora (rimane incinta, si sposa, si ritira in convento ecc. ecc.). Di lei rimane il carteggio con Abelardo (di cui non tutti asseriscono l'autenticità) e null'altro. Attendo fiducioso (ma poco convinto) prima di operare rollback. [Utente:Microsoikos|Microsoikos]] 22:58, 1 mar 2007 (CET)
E' stata eliminata la sintassi "citazione necessaria" che avevo apposto, dicendo "vedi nota". Ciò significa che nel libro Le trovatore, poetesse dell'amore cortese Maririì Martinengo, 1996 sarebbe documentata la qualifica di trobairitz in capo a Eloisa? Si potrebbe riprodurre qui l'esatta citazione, per favore, indicando la pagina del testo? Dopo di che, verificata la cosa, si potrebbe togliere l'avviso (nel frattempo, lo reinserisco: ciò non comporta cancellazione dell'affermazione ma solo necessità di più puntuale dimostrazione). Grazie. Microsoikos 11:33, 2 mar 2007 (CET)[rispondi]
Vedi anche il commento di Werther [[1]]. Microsoikos 12:09, 2 mar 2007 (CET)[rispondi]

serietà (vera)[modifica wikitesto]

Parliamo seriamente (ma davvero) della questione e vediamo di risolverla in via definitiva:

  • di Eloisa sappiamo: a) quello che ella stessa ci dice nelle lettere che scrisse ad Abelardo e che sono riportate nella "Historia calamitatum mearum" redatta da quest'ultimo; b) quel che ci riferisce lo stesso Abelardo; c)ciò che raccontò Pietro il Venerabile che la ammirò prima ancora di conoscerla e poi la conobbe da vecchio d) quel che risulta dalle nude note dei codici del Paracleto;
  • non sono certi la data precisa della nascita nè il luogo (si propende per l'anno 1101 a Parigi), sconosciuto è il nome e il casato dei genitori, si sa solo che lo zio e tutore di Elisa (presumibilmente rimasta orfana) era il canonico Fulberto;
  • quando Abelardo incontra la giovanissima Eloisa (1116), quest'ultima risiede nalla casa dello zio ed è reduce dal monastero di Argenteuil, dove è stata allevata e dove ha appreso il greco, l'ebraico e il latino, rivelandosi pertanto intelligente e riuscendo a raggiungere una notevole preparazione culturale;
  • Abelardo, al culmine della sua fama, ottiene da Fulberto ospitalità in casa sua, "sdebitandosi" con le lezioni private gratuitamente offerte ad Eloisa: tra i due nasce una passione irresistibile, che darà scandalo e - come noto - porterà al concepimento e alla nascita del figlio Astrolabio, al matrimonio, all'evirazione di Abelardo e al ritiro in convento di Eloisa.

Ho sintetizzato quanto si conosce di Eloisa prima del suo incontro con Abelardo e ho appena accennato alla notissima storia che ne fa seguito, fino alla morte dei due protagonisti.

Nessuna traccia - dico nessuna - si trova, nelle fonti storiche di cui si dispone ad oggi, di una presunta attività da "trovatora" in capo ad Eloisa.

Pertanto, finchè non dovessero emergere (cioè essere scoperti) documenti fin qui ignoti, non resta che cancellare ogni riferimento o nesso tra Eloisa e le "trobadore". Microsoikos 18:28, 3 mar 2007 (CET)[rispondi]