Discussione:Temi de La storia infinita

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ho aggiunto e modificato qualche frase... sono comunque modificabili ulteriormente o cancellabili.

Non sono d'accordo con la frase "Né Bastiano né l'Infanta Imperatrice fanno distinzioni tra le loro creature; lasciano anzi che vivano ciascuna la loro vita senza interferenze" per due motivi: Bastiano è un uomo e come tale fa distinzioni, forse proprio per la libertà intrinseca che ha. L'Infanta Imperatrice invece non ha creato nulla, è il simbolo e il cuore di Fantàsia, non la creatrice.

In effetti, così com'è, la frase è ambigua. L'Infanta Imperatrice governa - ma non ha creato - le creature di Fantàsia, perciò potremmo scrivere "tra le creature di Fantàsia" invece che "tra le loro creature".
Riguardo alle distinzioni, secondo me il discorso si complica. È vero che Bastiano giudica le creature di Fantàsia in base alla loro bontà o malvagità, simpatia o antipatia, oppure anche in base alla loro felicità o infelicità (vedi l'episodio degli Acharai/Uzzolini). Non mi sembra, però, che arrivi mai a negare il diritto di esistere a nessuna di loro; anzi, nel caso del drago Smarg fa esattamente il contrario: inventa (e dunque fa esistere) una creatura malvagia per permettere all'Eroe Inrico di mostrare il proprio valore. Forse dovremmo rendere questo punto in modo più chiaro, tu che ne pensi? :-) Ariel 13:57, Apr 25, 2005 (CEST)

Bene e Male[modifica wikitesto]

Mi piacerebbe aggiungere una piccolo paragrafo intitolato "Il Bene e il Male" (in maiuscolo come se fossero nomi propri), per dire semplicemente che a Fantàsia questi due concetti non esistono... Non so se aggiungere il paragrafo a "Fantasia" dove viene accennato alla liberà creativa della fantasia nel bene e nel male, oppure in "sentimenti, virtù..."

Sì, direi che un paragrafo ci stia bene! Forse è più opportuno in "Sentimenti, emozioni, virtù" Ariel 13:57, Apr 25, 2005 (CEST)

Redirect Perelun e Goab[modifica wikitesto]

Per Perelun e Goab consiglierei di fare due redirect anche dai singoli nomi che rimandino al nome doppio

Perfettamente d'accordo! Non l'ho ancora fatto solo perché l'articolo "Perelun e Goab" ancora non esiste, perciò le redirect porterebbero al... Nulla! :-) Ariel 13:57, Apr 25, 2005 (CEST)

Desideri e ricordi[modifica wikitesto]

Vorrei poi fare due paragrafi distinti, seppur collegati: "I desideri" e "I ricordi". Li inizio ad inserire qui sotto, in modo da non perderli ^__^ e da poterli modificare finchè non siano a posto. Se qualcun altro vuole metterci mano è il benvenuto (anche perchè sono stati scritti in modo già mirabile da altri e chiedo anche a loro il permesso di "integrare")

Intanto ho provveduto a distinguerli ma mantenendo una certa unità all'interno della sottosezione "Desideri e ricordi". Inoltre ho aggiunto qualche accenno al Tempio delle Mille Porte e a Graogramàn che mi sembrava d'obbligo, più una citazione abbastanza lunga che spiega bene, secondo me, come Ende intendesse il legame fra ricordi e desideri, ovvero fra identità e fantasia. Dimmi un po' cosa ne pensi... e se vuoi, aggiungi pure! Ariel 13:57, Apr 25, 2005 (CEST)

=== I desideri ===
Il desiderio, ne La storia infinita non è mai vago: per andarsene da un posto, per esempio, non basta desiderare di essere altrove ma è necessario desiderare un altro posto, immaginarlo, figurarselo nella mente. E' quindi il vero motore dell'azione, soprattutto nella seconda parte del romanzo, in cui Bastiano è dentro Fantàsia.

=== I ricordi ===
Per desiderare qualcosa è necessario conoscere se stessi, trovare la propria vera volontà e identità. Perciò, senza ricordi, qualunque desiderio è impossibile e la mente si svuota completamente.

Bastiano tuttavia, a furia di esprimere desideri per tornare nel proprio mondo, cambia se stesso dimenticando ciò che era prima. Si crea così un circolo vizioso per cui la volontà del bambino, nel tentativo di ritrovare se stessa, in realtà si perde.
Difatti, anche l’immaginazione, come la memoria di cui parla Cicerone, "diminuisce se non la si esercita". E non è un caso che, ne La storia infinita, i ricordi e la fantasia (ovvero la capacità di creare esprimendo desideri) siano strettamente collegati: gli uni non sono possibili senza l’altra, e viceversa.

Questo perché, in ultima analisi, "chi non ha più un passato non ha neppure un avvenire". Un concetto che la scimmia Argax spiega in modo molto chiaro a Bastiano: "per loro [quelli che dimenticano, NdR] nulla può cambiare, perché loro stessi non possono più cambiarsi".
La fantasia è quindi, per Michael Ende, un'attività creatrice in perenne movimento il cui meccanismo si rompe, però, nel momento in cui i ricordi (il passato, ciò che è stato) non sorreggono più i desideri (il futuro, ciò che sarà e potrebbe essere).

--Amon 12:54, Apr 21, 2005 (CEST)