Discussione:Stanley Miller

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L'esperimento di Miller aveva lo scopo non tanto di ricreare la vita in laboratorio, quanto di verificare quali composti chimici potessere formarsi in un ambiente modello simile a quello primordiale. Si trattava pertanto di un esperimento di chimica organica. Esaminando lo schema dell'apparecchiatura di Miller si comprende immediatamente che a Miller non era necessario intervenire manualmente nell'esperimento per rimuovere i prodotti di reazione dato che questi grazie ad un condensatore si raccoglievano e concentravano man mano che l'esperimento procedeva (circa una settimana) in un pallone di raccolta. Alla fine dell'esperimento le sostanze formatesi vennero separate cromatograficamente ed analizzate. L'analisi rivelò la presenza di alcuni aminoacidi. L'esperimento non fu un fallimento in quanto dimostrò che nell'ambiente primordiale riducente (a causa della mancanza di ossigeno) e sotto l'azione dei fulmini potevano formarsi, a partire da composti inorganici molto semplici, alcuni dei mattoni fondamentali per la sintesi delle proteine. Miller da buon chimico non si sognò minimamente di osservare una goccia dei prodotti di reazione al microscopio per osservare l'eventuale presenza o meno di cellule viventi!!! --Jacopo Werther 00:41, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Scarica l'articolo originale di Miller su Science:

--Jacopo Werther 10:00, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Ciao Jacopo. Chi ti parla è colui che ha scritto la parte "incriminata". Mi rendo conto che le mie affermazioni erano un po’ forti, ma purtroppo corrispondono alla verità e ti spiego anche perché:

Innanzitutto mi dispiace contraddirti ma ribadisco che lo scopo del Dr. Miller era ricreare la vita. L’evoluzione non afferma che in un’atmosfera altamente riducente siano nati “alcuni amminoacidi”, afferma che sia nata la vita. E’ questo il problema. Con il suo esperimento Miller stava cercando di dimostrare quest’ipotesi. Per quale altro motivo avrebbe dovuto farlo? E per quale motivo gli evoluzionisti continuano a citare questo esperimento come una prova che la vita sia nata negli oceani? Che Miller sia intervenuto manualmente sull’esperimento grazie al meccanismo della “trappola fredda” è risaputo e non c’è bisogno di essere scienziati per saperlo. Per il resto non capisco dove ho sbagliato:


  • Non è forse vero (come ammette anche la voce di Wikipedia sull’esperimento stesso) che Miller riuscì a riprodurre solo 4 dei 20 amminoacidi necessari alla vita?


  • Non è forse vero che tutti gli esperimenti di questo genere fatti fino ad oggi non hanno mai ricreato la vita?


  • Non è forse vero che la vita dipende solo da amminoacidi levogiri e che tutti gli esperimenti fatti fino ad oggi hanno sempre riprodotto amminoacidi sia destrogiri che levogiri distribuiti più o meno in parti uguali?


Non penso che per queste cose siano necessarie delle citazioni, sono cose che sanno tutti. Vorrei farti notare che non ho messo in discussione l’intera teoria dell’evoluzione, ma solo un aspetto. Riconosco di aver sbagliato a non citare le fonti delle critiche, ma non penso tu possa affermare che le critiche a questo esperimento siano “presunte”. Comunque eccoti qui di seguito un piccolo elenco di critiche e le relative fonti:

“Il problema dell’origine della vita […] si è rivelato ben più complesso di quanto io e molti altri potessimo immaginare” (un’ammissione dello stesso Miller fatta una quarantina d’anni dopo il suo esperimento). – Scientific American, Trad. in Le Scienze, pag. 79.

“Durante gli ultimi 10 anni sono però sorti alcuni dubbi circa le ipotesi sull’atmosfera di Urey e Miller. In base agli esperimenti di laboratorio e alle ricostruzioni al calcolatore dell’atmosfera […] le radiazioni solari ultraviolette, che oggi sono bloccate dallo strato di ozono, avrebbero distrutto le molecole contenenti idrogeno presenti nell’atmosfera […] Questo tipo di atmosfera [ricca soprattutto di anidride carbonica e azoto] non sarebbe stato favorevole alla sintesi di amminoacidi e di altri precursori delle molecole caratteristiche della materia vivente”. – John Horgan su Scientific American, trad. in Le Scienze, pag. 83, 1991.

“Se nell’aria c’era ossigeno, il primo amminoacido non si sarebbe mai formato; senza ossigeno, sarebbe stato eliminato dai raggi cosmici. […] Sotto la superficie dell’acqua non ci sarebbe stata energia sufficiente ad attivare ulteriori reazioni chimiche; l’acqua inibisce sempre la formazione di molecole più complesse. […] le probabilità teoriche di superare anche solo questo primo stadio relativamente semplice [la formazione degli amminoacidi] nell’evoluzione della vita sono infinitamente piccole”. – The Neck of the Giraffe di Francis Hitching, 1982, pag. 65.

“E’ dunque difficile immaginare come possa essersi realizzata la polimerizzazione nell’ambiente acquoso dell’oceano primitivo, dato che la presenza di acqua favorisce la depolimerizzazione piuttosto che la reazione inversa”. – L’evoluzione chimica e l’origine della vita, di Richard Dickerson, Le Scienze ed., 1979, pag. 57.

Se non hai nulla in contrario, io procederei ad inserirle. -Anaheim-82.84.60.13 14:39, 16 feb 2008 (CET)[rispondi]


Ho inserito le fonti. -Anaheim-84.220.145.153 13:00, 23 feb 2008 (CET)[rispondi]


Ho modificato totalmente la pagina perché più che sulla biografia di Miller il testo parllava praticamente solo dell'Esperimento di Miller-Urey, a cui è già dedicata una pagina specifica. Il testo inultre non era neutro, ma aveva un'impronta nettamente creazionista, teso ad esprimere considerazioni negative sul lavoro di Miller, adoperando fonti obsolete o non scientifiche, tra cui un libro di Francis Hitching, autore sensazionalista senza credenziali scientifiche (parapsicologo, rabdomante, ecc.).
Il testo che ho inserito è la traduzione in italiano della biografia di Miller presente nella versione inglese di Wikipedia.
--Brokenarts 00:39, 16 gen 2012 (CET)[rispondi]

Concordo --Zhuang (msg) 11:59, 1 feb 2012 (CET)[rispondi]