Discussione:Serie A 1941-1942

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Ciao a tutti. Vorrei cambiare le prime rige della voce poichè fanno riferimento ad un paio di episodi da sempre messi in ballo per giustificare l'ecezionalità dello scudetto della Roma ma in realtà privi di fondamento. Il primo riporta quanto da sempre sostenuto da Gianni Brera, ovvero dei bombaradmenti sul nord italia. In realtà i bombardamenti nel Nord Italia conobbero due fasi, una prima e più lieve del 1940 ed una seconda e ben più massiccia iniziata nell'autunno del 1942 (quindi nella stagione 42/43). http://www.storiadimilano.it/Repertori/bombardamenti.htm

Il secondo riguarda i giocatori partiti per il fronte. Da una riceca che ho effettuato confrontando annuari del 40/41 e 41/42 ho notato come nessun altleta "sparisca" misteriosamente dalle rose delle squadre.

Tutto questo si ricollega alla ipotetica intromissione di Mussolini sull'assegnazione dello scudetto, che riprendendo la tesi dei giocatori inviati al fronte ne ipotizzava un uso strategico dal regime. Di aiuti arbitrali non ne ho mai sentito parlare, so (ma non ho la fonte) di cronache dell'epoca che parlano di grosse contestazioni dei romanisti nel pareggio ottenuto nello scontro diretto col Torino nel girone di ritorno su un gol fantasma (convalidato) ai granata. L'evento pare ebbe uno "strascico" con l'abbandono del campo della Roma durante una semifinale di coppa italia l'anno successivo. Possibilissimo che i romanisti avessero semplicemente "rosicato", difficile però ipotizzare una tale rosicata in un contesto di aiuti mirati.

Di vero in tutte queste storie pare (sempre fonti non in mio possesso) ci sia un antefatto, cioè che la Roma sia riuscita a far disputare il servizio di leva a Roma ai suoi giocatori in età di servizio militare. A tal riguardo vi propongo due osservazioni mie personali:

1) Ho letto sulla pagina di Silvio Piola che questi giocò nella Lazio benchè volesse restare alla Pro vercelli poichè gli venne fatto are il servizio militare a Roma. Ipotizzerei dunque che in un periodo nel quale il servizio militare era realmente faticoso e durava 18/24 mesi, le società di calcio tutte muovessero i loro santi in paradiso per far stare vicino alla città della squadra i propri atleti.

2) E' possibile che negli anni i racconti tramandati oralmente abbiano mutato da "servizio di leva" in "inviati al fronte".

Chi fosse interessato al riguardo può verificare i dati della ia ricerca su questo indirizzo web: http://free.7host07.com/erpaolo9/ric4142/smentita4142.pdf


Il testo che vorrei inserire è questo:

Nel 1941/1942 per la prima volta lo scudetto premiò una squadra della ex Lega Sud. La Roma fu abile ad insinuarsi nell'ideale interregno tra il Bologna (Lo squadrone che tremare il mondo fa) ed il Grande Torino.



Ciao e grazie, Paolo --Erpaolo9 (msg) 16:53, 7 lug 2008 (CEST)[rispondi]


Avevo scritto la versione originale, e personalmente la manterrei; non penso che un cambiamento radicale delle prime cinque squadre classificate rispetto all'anno precedente possa ridursi all'abilità della Roma nel superare il Bologna e il Torino. Qui non s'insinua che lo scudetto della Roma non fosse meritato o che Mussolini fosse intervenuto per dare lo scudetto alla squadra della capitale; si citano dati di fatto, l'età dei giocatori del Bologna era quella (Ferrari nel 1941 aveva 34 anni, Reguzzoni quasi 33), i bombardamenti non erano destinati alla popolazione civile, ma c'erano, ed erano rivolti contro particolari strutture (anche in Serie B le gerarchie furono sovvertite, vedi il crollo del Savona, non a caso città portuale). Quei motivi li citano fior fiore di storici del pallone (Gianni Brera come dici tu, ma anche Carlo F. Chiesa, autore della storia del campionato pubblicata su "Calcio 2000" qualche anno fa) e, per quanto siano confutabili (in particolare potrei essere d'accordo sulla chiamata dei giocatori alle armi, fatto da dimostrare), non penso possano venire completamente depennati dalla lista delle cause di un così repentino cambio delle gerarchie. Li manterrei, almeno per dovere di cronaca. Ciao! --(Murray) 19:48, 15 lug 2008 (CEST)[rispondi]


Ciao Murray,
non intendevo dire che la tua voce fosse faziosa, il punto - in particolare quello della chiamata alle armi - viene spesso citato come metodo utilizzato dal Duce per aiutare la Roma nella vittoria dello scudetto, per questo è una di quelle affermazioni che può essere intesa in modi diversi.
Quando ho svolto la ricerca non intendevo dimostrare nulla ma solo avere una visione dei fatti completa e vedere se fosse vero o no: Ho verificato che tra le prime 6 (le altre non le ho fatte per motivi di tempo) classificate nel 40/41 non si registrano movimenti o sparizioni particolari, così come a campionato 41/42 in corso le formazioni di Torino e Venezia non vennero private di alcun elemento.
Sono d'accordissimo con te che fu un evento eccezionale nel senso più "tecnico" del termine, non riconducibile solo alla forza della squadra giallorossa ma ad una situazione di "riassesto" della serie A, causata anche dall'avanzata del conflitto: per questo parlavo di abilità ad insinuarsi nell'"interregno" tra Bologna e Grande Torino.
Credo che quel campionato fu per certi versi simile a quello dell'85, benchè il Verona all'epoca partì tra le favorite. Resta comunque il fatto che in un momento di stasi la Roma cambiò l'allenatore (arrivò Shaffer) che chiese esplicitamente due o tre acquisti (effettuati dalla società) per poter vincere lo scudetto. Se è vero poi che l'anno prima la Roma si piazzò malissimo va notato come dall'istituzione del girone unico (12 anni prima) la Roma si fosse piazzata 7 volte tra le prime 5 (con 2 secondi posti ed un 3°): niente di esaltante, ma il fatto che questa società potesse mettere in piedi una rosa competitiva non era fantascienza.
Detto ciò hai ragione sul fatto che depennare la tua introduzione è sbagliato, mi permetto di inserire qualche nota che disambigui e qualche piccola integrazione. (ora non ho tempo... lo farò tra un po' o domani)..


Ciao e grazie --Erpaolo9 (msg) 11:42, 16 lug 2008 (CEST)[rispondi]

La storia dei "giocatori richiamati al fronte" è una leggenda, come è stato ampiamente verificato. Penso sia il caso di togliere la frase che cita questa falsità.

Roberto Petti - Roma

Ciao Roberto, la storia dei"giocatori richiamati al fronte" è una legenda, alcuni giocatori vennero richiamati a svolgere il servizio di leva ivi compresi alcuni romanisti. Immagino non furono giocatori di primo piano ad essere chiamati, poichè, almeno dalle ricerche che ho effettuato, non risulta nella biografia di alcun campione dell'epoca una riduzione improvvisa delle presenze. Gira su internet una lettera in cui Monzeglio chiede al Duce di avvicinare a Roma questi giocatori, non gira però la risposta nella quale tale richiesta viene respinta al pari di un'altra richiesta ricevuta precedentemente. Wikipedia usa per fonti, non può utilizzare ricerche personali, servirebbe pertanto una fonte autorevole che trattasse il caso. Ciao, --Erpaolo9 (msg) 12:51, 27 nov 2015 (CET)[rispondi]